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venerdì 20 marzo 2020

La luce che dà senso alla vita


4a domenica di Quaresima (A)
1 Samuele 16,1b.4.6-7.10-13 • Salmo 22 • Efesini 5,8-14 • Giovanni 9,1-41
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Attraverso le letture di queste domeniche stiamo facendo un cammino catecumenale, che ci conduce a rinnovare insieme le promesse del nostro battesimo nella Veglia Pasquale.
Acqua (domenica scorsa, III di Quaresima, A) e luce (oggi, IV di Quaresima, A) sono due simboli presi dalla natura, che ci parlano di vita: acqua (Spirito Santo) e luce (Cristo).

Finché sono nel mondo, io sono la luce del mondo
Gesù è per l'uomo la luce che riempie di significato l'esistenza. Il cieco rappresenta, così, l'uomo che viene liberato dalla cecità esteriore ed interiore. Il "cieco nato" arriva a questa luce attraverso un itinerario lento e laborioso, com'era avvenuto per la samaritana.
«Va' a lavarti nella piscina di Sìloe … Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva»: la guarigione non è frutto di magia, è il frutto dell'ascolto. Lasciarsi toccare il cuore dal Vangelo, immergerci nella "piscina di Sìloe", che è l'incontro con Gesù nei Sacramenti: questo è possibile a noi.
Il racconto sottolinea in modo netto due atteggiamenti contrapposti davanti al medesimo fatto o, meglio, davanti alla medesima persona, Gesù.
Il cieco, guarito fisicamente, giunge per gradi all'illuminazione piena, che è la fede in Gesù: dapprima è "quell'uomo che si chiama Gesù", poi lo riconosce come "un profeta", quindi come inviato di Dio, infine Gesù gli si rivela come il "Figlio dell'uomo", il Signore e Giudice universale che rende partecipi gli uomini della vita di Dio (Gv 1, 51).

Io credo, Signore!
È il compimento del cammino, pur vissuto in un contesto di ostilità.
Nel corso della storia si svolge - secondo Giovanni - un grande processo, dove l'imputato è Gesù e ogni uomo è chiamato a prendere posizione per Lui o contro di Lui. Il cieco si schiera dalla parte di Gesù e per questo si espone all'ostilità, ma la sua fede matura e la sua testimonianza si fa più decisa. È una fede che lo espone anche alla solitudine, riempita dall'incontro permanente col Cristo.
Mentre il cieco "vede" sempre più, gli avversari diventano sempre più "ciechi". Abbiamo la possibilità di aprirci alla fede e, al tempo stesso, il terribile potere di accecarci, di fabbricarci delle buone ragioni per non vedere, di crearci delle false evidenze… In ogni azione che compiamo noi sempre decidiamo di sbarrare porte e finestre oppure di aprirle all'invasione della luce.
Come l'acqua nel racconto della samaritana, così la luce è simbolo del Battesimo, che nella Chiesa antica era chiamato anche "illuminazione", come i battezzati erano detti "illuminati" (si noti: "Si lavò" e "ci vedeva"). Nel Battesimo Gesù illumina interiormente l'uomo e lo rende creatura "nuova".
Paolo commenta: «Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce» (Ef 5,8, II lettura). Gesù è colui che apre i nostri occhi rendendoci capaci di "vedere" la realtà: la realtà di Dio e la realtà del mondo con gli occhi stessi di Dio.
Paul Claudel mette in bocca ad un cieco questa domanda: «Voi che ci vedete, che ne fate della luce?». È una domanda che milioni di ciechi spirituali rivolgono oggi ai cristiani: «Voi che credete nel Cristo, che ne fate della vostra fede?».
Più si crede e più si testimonia, ma anche più si testimonia e più cresce la fede, perché «la fede si rafforza donandola» (Giovanni Paolo II).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Sono la luce del mondo (Gv 9,5)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo (Gv 9,5) - (26/03/2017)
(vai al testo…)
 Io sono la luce del mondo (Gv 9,5) - (30/03/2014)
(vai al testo…)
 Io sono la luce del mondo (Gv 9,5) - (03/02/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Noi siamo fatti per la luce! (24/03/2017)
  L'incontro che "illumina" l'esistenza (28/03/2014)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 3.2020)
  di Cettina Militello (VP 2.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 2.2014)
  di Marinella Perroni (VP 3.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Gesù spalma il fango sugli occhi del cieco nato, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2014)

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