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venerdì 15 gennaio 2016

Colui che riempie le anfore vuote del cuore


2a domenica del Tempo ordinario (C)
Isaia 62,1-5 • Salmo 95 • 1 Corinzi 12,4-11 • Giovanni 2,1-11
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

Questo, a Cana fu l'inizio dei segni… egli manifestò la sua gloria…
Gesù dà avvio alla salvezza partendo da una festa di nozze. Anziché asciugare lacrime egli riempie le anfore di vino. Sembra quasi di sprecare la sua potenza a servizio di una causa all'apparenza effimera. Eppure il Vangelo chiama questo «l'inizio dei segni», il capostipite di tutti.
Gesù a Cana vuole farci comprendere che l'essenziale della vita è la relazione che unisce Dio e l'umanità, perché tra l'uomo e Dio corre un rapporto nuziale, con tutto ciò che ne consegue: emozioni, amore, festa, gioco, dono, gioia. Un legame sponsale, non un rapporto giudiziario o penitenziale, nonostante la nostra fragilità. E Gesù partecipa con tutti i suoi alla celebrazione e proclama così il suo atto di fede nell'amore tra uomo e donna; perché lui crede nell'amore, lo ratifica con il suo primo prodigio. L'amore umano è una forza dove è custodita la passione per la vita, dove l'altro ha tutta la tua attenzione, dove la persona viene prima della legge, dove la speranza batte la rassegnazione. Dove nascono sogni.

Venuto a mancare il vino…
Il vino, in tutta la Bibbia, è il simbolo dell'amore felice tra uomo e donna, tra uomo e Dio. Felice e sempre minacciato. Simbolo della fede e dell'entusiasmo, della creatività, della passione che vengono a mancare.
E la costatazione, forse sconsolata, sicuramente preoccupata, di Maria: Non hanno vino! Esperienza che tutti abbiamo fatto, quando stanchezza e ripetizione prendono il sopravvento. Significativo, però, proprio il giorno delle nozze… Quando l'amore è minacciato e necessita di sostegno… è fragile nella sua creaturalità, se svincolato dalla radice divina dell'Amore.

Qualsiasi cosa vi dica, fatela
Quando ci assalgono mille dubbi, quando gli amori sono senza gioia e le case senza festa, ecco che Maria, la madre attenta, sapiente della sapienza del Magnificat dove Dio sazia gli affamati di vita, ribalta la situazione e indica la strada: Qualsiasi cosa vi dica, fatela. Il femminile capace di unire il dire e il fare! Fate secondo la sua Parola, rendete il vangelo sangue e carne. E si riempiranno le anfore vuote del cuore, si trasformerà la vita, da vuota a piena, da spenta a felice.

A Cana è un Dio che ci sorprende, che si prende cura di noi e gode per la nostra e della nostra gioia, che si fa trovare dentro la nostra fragile umanità.


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2,5)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa f/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (20/01/2013)
I suoi discepoli credettero in Lui ( Gv 2,11)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Gesù, lo Sposo (18/01/2013)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 11.2015)
  di Marinella Perroni (VP 11.2012)
  di Claudio Arletti (VP 11.2009)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Giorgio Trevisan)

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