In questi giorni di emergenza di coronavirus, con tutta la responsabilità di seguire le indicazioni proposteci, potremmo essere tentati, proprio per difesa, di costruirci una sorta di rifugio che ci allontana sempre più dagli altri. Molti però sono i gesti disinteressati, anche piccoli, di pura fraternità, come quello di un gruppo di giovani dei Castelli romani che si sono messi gratuitamente a disposizione per fare la spesa per quanti non hanno la possibilità di recarsi presso gli esercizi commerciali.
Riporto quanto Giulia Chiara Guarracino, una giovane di Ischia, ha scritto:
Imparate a capire che questa è una lotta contro il nostro egoismo e non contro un virus.
Questa è un'occasione per trasformare un'emergenza in una gara di solidarietà.
Cambiamo il modo di vedere e di pensare.
Non sono più "io ho paura del contagio" oppure "io me ne frego del contagio", ma sono IO che preservo l'ALTRO.
Io mi preoccupo per te.
Io mi tengo a distanza per te.
Io mi lavo le mani per te.
Io rinuncio a quel viaggio per te.
Io non vado al concerto per te.
Io non vado al centro commerciale per te. Per te.
Per te che per colpa del mio menefreghismo e della mia indifferenza sei dentro una sala di terapia intensiva.
Per te che sei anziano e fragile, ma la cui vita ha valore tanto quanto la mia.
Per te che stai lottando con un cancro e non puoi lottare anche con questo.
(Fonte: www.focolaritalia.it)
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