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mercoledì 30 maggio 2012

Il diaconato in Italia

Il diaconato in Italia n° 173 (marzo/aprile 2012)


Diaconia, evangelizzazione
e cultura digitale


Sommario

EDITORIALE
Un avviso ai naviganti e... ai navigati (Giuseppe Bellia)

CONTRIBUTO
Evangeliuazione e cultura digitale (Roberto Giannatelli)

ANALISI
Nuovo e antico nel comunicare il Vangelo (José Gabriel Mesa Angulo)

EMERGENZE
Rigenerare la ragione economica e politica per ricostruire il paese (Angelo Scola)

IL PUNTO
I giovani ai tempi di Twitter (Tonino Cantelmi)

RIFLESSIONI
Nel silenzio dei simboli (Paola Castorina)

APPROFONDIMENTO
La diaconia: una bussola nel mare digitale (Giovanni Chifari)

SERVIZIO
Chiesa, diaconi e mondo digitale (Vincenzo Testa)

MAGISTERO
Il rapido sviluppo delle tecnologie mediatiche (Giovanni Paolo Ii)
Silenzio e Parola cammino di evangelizzazione (Benedetto XVI)


Rubriche

PRESENTAZIONE
Bibbia CEI2008 (Giuseppe Betori)

INFO
www.bibbiaedu.it (Mariano Crociata)

PASTORALE
Una Parola in atto (Enzo Petrolino)

PAROLA
Per una comunicazione autentica (Luca Bassetti)


Riquadri

Religion on fine, on fine religion? (G. Giordan)
Le sfide del pensiero digitale (M. Ponzi)




lunedì 28 maggio 2012

La diaconia cristiana - Intervista testimonianza


Vi segnalo la nuova puntata della rubrica sulla "diaconia cristiana".

Interrompendo la consueta puntata condotta dal prof. Giovanni Chifari, l'argomento odierno è incentrato sull'intervista che Tele Radio Padre Pio ha fatto a me, volendo proporre una testimonianza sul diaconato permanente, tenendo conto anche del fatto che curo il presente blog "essere sempre famiglia", ritenuto un valido strumento per formarsi e crescere cristianamente.
Ringrazio il prof. Chifari e la conduttrice Annamaria Salvemini per questa opportunità.
In verità è una intervista telefonica molto spontanea ed immediata nella quale accenno alla mia chiamata al diaconato ed alla mia esperienza in tal senso, con un riferimento specifico ai temi trattati nel presente blog.

Non posso che augurare un buon ascolto!


Ecco il link su youtube della puntata odierna:
http://www.youtube.com/watch?v=ogJNZ8ABq0Y

Link delle precedenti puntate:
La diaconia cristiana 1a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=mqU1-FvOkQ4
La diaconia cristiana 2a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=qddb2xaVRzk
La diaconia cristiana 3a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=MzhL4slFJ8M
La diaconia cristiana 4a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=UJ3EdS8ZSvg&list
La diaconia cristiana 5a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=luqjmEhLBWc
La diaconia cristiana 6a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=BF3piz9r2hw
La diaconia cristiana 7a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Qi1d9wpkbto
La diaconia cristiana 8a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=yvkEGp7VfF8
La diaconia cristiana 9a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Yrzu3Hu6TKA
La diaconia cristiana 10a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Sck94yrqjiY
La diaconia cristiana 11a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=O057DbWneec
La diaconia cristiana 12a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=5EDGi1sj0Jk
La diaconia cristiana 13a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=wYj9HSHgjeY
La diaconia cristiana 14a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Jv-auBGb2CQ
La diaconia cristiana 15a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=WljjPI41AJM
La diaconia cristiana 16a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=lYEJimulS1E
La diaconia cristiana 17a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=OJ-lZ9Z1AG0


La rubrica è in onda il giovedì dopo la preghiera dei Vespri, ore 19.20 circa.
Inoltre l'intera puntata è visibile su youtube al canale Padre Pio TV
(http://www.youtube.com/user/padrepiotv).
Inoltre può essere vista sia sul digitale terrestre, canale 145, sia su SKY, e anche sul sito
http://www.teleradiopadrepio.it/

venerdì 25 maggio 2012

L'inestimabile dono


Pentecoste (B)

Appunti per l'omelia

Oggi la Chiesa celebra la Solennità della Pentecoste. 50 giorni dopo la risurrezione di Cristo gli apostoli, riuniti nel Cenacolo insieme alla Vergine Maria, ricevono il dono dello Spirito Santo promesso da Gesù, quale frutto eccelso della Risurrezione. È la realtà della Pasqua giunta al suo pieno compimento.
La terza Persona della Santissima Trinità, il legame divino di unità e di comunione che lega il Padre e il Figlio, è donato a noi.
È una "cascata" di luce, di forza, di amore, nell'impetuosità del vento, nell'apparire del fuoco. È la trasformazione radicale dei discepoli in autentici coraggiosi ed entusiasti testimoni del Signore Risorto. Da qual giorno la Chiesa inizia il suo cammino, un cammino che mai si ferma, un evento sempre presente e puntuale, come una sorgente perennemente zampillante.
Ciò che è accaduto allora, accade anche oggi!
"Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare". A chi?
Innanzitutto a Dio. Ora possiamo parlare a Dio in modo inaspettatamente nuovo: lo Spirito ci ha cambiato il cuore, ci ha donato un cuore di figli, ha creato in noi un rapporto di familiarità inaudita col Padre.
E si parla agli altri, "parlando delle grandi opere di Dio", annunciando il Vangelo, la buona notizia che il Signore è risorto.
In altre lingue. E tutti quelli che ascoltano comprendono. È lo Spirito Santo che trasforma i rapporti tra le persone: quando si ama, ci si intende, ci si capisce. Il linguaggio dell'amore rende tutto comprensibile. È il miracolo della Chiesa, dove, di tanti popoli e culture, ci si incontra come in una sola famiglia, dove nessuno si sente straniero, pur mantenendo la propria identità. È la capacità di trasmettere il Vangelo in "altre lingue", in forme sempre nuove.
Questo è possibile perché lo Spirito, donatoci a piene mani, è il "Respiro" di Dio, di Cristo. Attraverso di Lui il Padre e il Figlio "respirano" in me, vivono, amano, gioiscono in me. Lo Spirito è l'eterno legame di unità fra l'Amante e l'Amato, fra il Padre e il Figlio. È la gioia eterna, piena, infinita, traboccante. È, come afferma Giovanni Paolo II, "l'Amore-Persona in seno alla Trinità che è tutta Amore".
Per questo lo Spirito è l'artefice dell'unità della Chiesa nella varietà dei doni.
È la "luce dei cuori" che ci fa gustare le parole di Gesù, "portandoci alla verità tutta intera", di quella verità di cui rendere testimonianza.
È Colui che nel nostro intimo ci suggerisce e ci fa chiamare, con Gesù, Dio, il nostro "Papà, l'Abbà".
È Lui che ci dà la forza di resistere ad ogni tentazione, di andare contro corrente, di ricominciare sempre, di rimanere fedeli a Gesù.
È Lui che ci "ispira" e fa sgorgare dal nostro cuore quel grazie che è tutta la nostra vita. Grazie, solo grazie!



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli (Canto al Vangelo)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi





giovedì 24 maggio 2012

La diaconia cristiana [17]


Vi segnalo la diciassettesima puntata della rubrica sulla "diaconia" (di cui ho parlato in post precedenti), dal titolo appunto La diaconia cristiana, che viene trasmessa su Tele Radio Padre Pio, a cura del prof. Giovanni Chifari, docente di Teologia Biblica presso l'Istituto Scienze religiose "Giovanni Paolo II" di Foggia.

Il tema della puntata odierna: diaconia dei laici.
Quali i percorsi che valorizzano il ruolo, l'identità del laico? Punti di riferimento sono Lumen Gentium 31 e Cristifideles laici 15, dove si parla dell'indole secolare, tipica del laico. Del suo impegno, cioè, a vivere nel mondo con lo sguardo proteso verso l'infinito, verso Dio: vivere nella tensione tra la vita quotidiana e il rapporto con Dio, la vita di fede. In altre parole, coniugare la Parola di Dio con la vita.
Icona biblica di questo comportamento esistenziale è la lezione che ci viene dai Sapienti di Israele, dai Saggi della Scrittura. Essi, nel tempo in cui la Parola di Dio era rara (tempo non dissimile dal nostro, dove Dio sembra essersi nascosto), quando si sperimentava il silenzio di Dio, essi hanno sperimentato la Sua presenza nella storia; lo hanno cercato riandando alle origine, alla Legge, ai Profeti: hanno riletto la propria vita alla luce della Scrittura.
Questo è il compito del laico, oggi: dalla Parola "esteriore", scritta, alla Parola "interiore", che irrompe nel nostro cuore.
In un tempo in cui la Parola è rara, nella confusione e nello smarrimento generali, senza la mediazione della Parola scritta e di chi ce la fa intendere, non è possibile riconoscere la voce di Dio: a nulla serve affaticarsi… se non all'ombra della Sapienza.
Di questa Sapienza ha bisogno il laico, accompagnato da questa predisposizione spirituale.

Buon ascolto!


Ecco il link su youtube della 17a puntata:
http://www.youtube.com/watch?v=OJ-lZ9Z1AG0

Link delle precedenti puntate:
La diaconia cristiana 1a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=mqU1-FvOkQ4
La diaconia cristiana 2a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=qddb2xaVRzk
La diaconia cristiana 3a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=MzhL4slFJ8M
La diaconia cristiana 4a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=UJ3EdS8ZSvg&list
La diaconia cristiana 5a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=luqjmEhLBWc
La diaconia cristiana 6a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=BF3piz9r2hw
La diaconia cristiana 7a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Qi1d9wpkbto
La diaconia cristiana 8a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=yvkEGp7VfF8
La diaconia cristiana 9a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Yrzu3Hu6TKA
La diaconia cristiana 10a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Sck94yrqjiY
La diaconia cristiana 11a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=O057DbWneec
La diaconia cristiana 12a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=5EDGi1sj0Jk
La diaconia cristiana 13a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=wYj9HSHgjeY
La diaconia cristiana 14a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Jv-auBGb2CQ
La diaconia cristiana 15a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=WljjPI41AJM
La diaconia cristiana 16a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=lYEJimulS1E


La rubrica è in onda il giovedì dopo la preghiera dei Vespri, ore 19.20 circa.
Inoltre l'intera puntata è visibile su youtube al canale Padre Pio TV
(http://www.youtube.com/user/padrepiotv).
Inoltre può essere vista sia sul digitale terrestre, canale 145, sia su SKY, e anche sul sito
http://www.teleradiopadrepio.it




mercoledì 23 maggio 2012

Diaconia della marginalità, diaconia della pace(6)





Del numero 172 della Rivista Il Diaconato in Italia (Diaconia della marginalità, diaconia della pace ) segnalo alcuni articoli, che ho riportato nel mio sito di testi e documenti, su interviste, testimonianze e formazione:





Educare i giovani alla giustizia e alla pace (sezione Formazione) di Giovanni Perrone.
Il messaggio di Benedetto XVI in occasione dalla XVI Giornata Mondiale per la Pace, celebratasi, come tradizione, il primo gennaio, ha una chiara prospettiva educativa. Coinvolge tutti, ma in particolare, coloro che in vario modo, hanno responsabilità nell'ambito educativo. È un messaggio che manifesta profonda fiducia nei giovani «nella convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo» e, pertanto, richiama l'esigenza di prestare adeguata attenzione alla realtà giovanile: «Essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascoltare e valorizzare, non è solamente un'opportunità, ma un dovere primario di tutta la società, per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace». Leggi tutto…

La benedizione delle famiglie (sezione Servizio) di Andrea Spinelli.
Anche quest'anno - e come si poteva non farlo - era in programma la visita alle famiglie in occasione del Natale del Signore. Usando il termine della tradizione, parliamo della benedizione delle famiglie e delle loro abitazioni: un tempo era sufficiente il saluto e la benedizione, attesa da chi frequentava con assiduità (la maggioranza) la chiesa e gli appuntamenti dell'anno liturgico. Oggi - lo sappiamo - non è più così: i praticanti sono una piccola percentuale, tuttavia l'esperienza di questi anni (50 per il parroco e 21 per il diacono) continua a rivelare la costante attesa della benedizione. Le eccezioni sono davvero poche, comunque cortesi nel rifiuto. Leggi tutto…

Tra i reclusi di una Casa Circondariale (sezione Testimonianze) di Sebastiano Mazzara.
In questo numero, che affronta tematiche estremamente vicine alla complessità che viviamo, intendiamo proporre una tema di testimonianze dei nostri diaconi. La prima è di un diacono della diocesi di Napoli: è una testimonianza asciutta, quasi scarna, lontana da ogni stereotipo, apre uno squarcio, sembra un appello. Chiede di avere cura.

Mi chiamo Sebastiano e sono un diacono della diocesi di Napoli. Da circa quattro anni, tra i vari impegni ministeriali, opero anche come assistente volontario nella Casa Circondariale di Secondigliano… Leggi tutto…

Fondo Famiglia-Lavoro: anche i diaconi impegnati (sezione Interviste) a cura di Andrea Spinelli.
L'intuizione "spirituale" del nostro arcivescovo circa il Fondo Famiglia-Lavoro è certamente stato e rimane un'iniziativa di grande attenzione verso i più disagiati a motivo della crisi economica. Anche i diaconi sono stati coinvolti: abbiamo posto alcune domande a uno di loro, che ha avuto un ruolo importante nel suo decanato. Si tratta di Vincenzo Inchingolo, diacono dal 2006 e residente nel decanato di Cologno-Vimodrone. Leggi tutto…

Oltre alla penna e al questionario… (sezione Interviste) di Diego Vesco.
Anch'io sono stato chiamato a cooperare, in qualità di responsabile Caritas, al progetto Fondo Famiglia-Lavoro ed ho iniziato un cammino di maturazione fatto di accoglienza, compassione e ascolto. Leggi tutto…

Cos'è il Fondo Famiglia-Lavoro (sezione Interviste).
Venerdì 23 gennaio 2009 il cardinale Dionigi Tettamanzi ha ufficialmente costituito il "Fondo Famiglia-Lavoro" preannunciato nell'omelia della messa di Natale 2008. Uno strumento, ha spiegato il Cardinale, per affrontare un tempo segnato «da una crisi finanziaria ed economica che - secondo gli esperti - non ha ancora manifestato pienamente i suoi effetti destabilizzanti, soprattutto le preoccupanti ricadute sulla società e sulle famiglie». Leggi tutto…

Pastorale della strada (sezione Interviste) a cura di Vincenzo Testa.
Pino Sestito è diacono dal 13 luglio 1998. È sposato e ha una figlia di 19 anni. Vive e lavora a Crotone e svolge il suo ministero nella Parrocchia di San Paolo. Quando gli domando quale sia il suo servizio specifico mi risponde: «Faccio pastorale della strada». Tra me, mi chiedo in cosa consista ma prima di appagare questa mia curiosità gli chiedo della sua vocazione. Leggi tutto…



domenica 20 maggio 2012

Il modello della comunicazione


46a Giornata delle Comunicazioni Sociali.
Il tema suggerito da Benedetto XVI: Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione. (Leggi il messaggio…)

Silenzio e Parola: «due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi - scrive il Papa -, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone. Quando parola e silenzio si escludono a vicenda, la comunicazione si deteriora, o perché provoca un certo stordimento, o perché, al contrario, crea un clima di freddezza; quando, invece, si integrano reciprocamente, la comunicazione acquista valore e significato. (…) Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto».

In questo rapporto tra Silenzio e Parola mi sembra di cogliere in Maria, la Madre di Gesù, l'attualizzazione di ogni diaconia. Maria non ha parlato: poche sono le parole che gli evangelisti riportano di lei. Ella è quel "silenzio" su cui Dio parlò: Silenzio che generò la Parola, il Verbo di Dio.

«Il Dio della rivelazione biblica - scrive ancora il Papa - parla anche senza parole: "Come mostra la croce di Cristo, Dio parla anche per mezzo del suo silenzio. Il silenzio di Dio, l'esperienza della lontananza dell'Onnipotente e Padre è tappa decisiva nel cammino terreno del Figlio di Dio, Parola incarnata. (…) Il silenzio di Dio prolunga le sue precedenti parole. In questi momenti oscuri Egli parla nel mistero del suo silenzio" (Verbum Domini 21). Nel silenzio della Croce parla l'eloquenza dell'amore di Dio vissuto sino al dono supremo».

Gesù sulla Croce, al culmine del suo dolore, nel momento del suo abbandono, in quel "Perché?" senza risposta, «fattosi vuoto, nulla infinito, è la Pupilla dell'occhio di Dio sul mondo e quella del mondo su Dio. Egli perciò è stato il più alto, il divino comunicatore: ha legato il Cielo alla terra e la terra al Cielo» (Chiara Lubich).
È Lui il modello per eccellenza di chi si impegna seriamente in quella evangelizzazione, che i papi hanno definito "nuova", indirizzata agli uomini ad alle donne del nostro tempo: una diaconia della Parola che poggia su quel "nulla d'amore", dono totale di sé, che conduce all'unità.



venerdì 18 maggio 2012

In attesa di rivederlo


Ascensione del Signore (B)

Appunti per l'omelia

Nella festa dell'Ascensione del Signore al Cielo la Chiesa celebra ancora la risurrezione di Gesù, ma nella sua dimensione più profonda. Gesù, risorgendo da morte, non ha semplicemente lasciato il sepolcro per un ritorno alla vita che gli era stata tolta. Egli è entrato in uno stato di vita radicalmente nuovo, nella vita stessa di Dio, inimmaginabile per la creatura. La Scrittura ci parla con termini e segni che ci rimandano ad una dimensione che "non è di questo mondo". Colpisce la ricorrenza del termine "cielo": l' "andare" di Gesù al "cielo", l' "essere assunto in cielo", l' "essere elevato in alto". Tutto questo è evocato dalla parola "Ascensione". Il "cielo" è simbolo di Dio, come la "nube" che, avvolgendo Gesù, lo sottrae allo sguardo dei discepoli.
Gesù, risorgendo dai morti, è entrato nel mondo di Dio. Nella sua umanità totalmente trasfigurata Egli condivide la regalità universale di Dio, il modo di essere proprio di Dio, distribuendo i doni di Dio.
Ciò comporta necessariamente la cessazione della sua presenza visibile tra gli uomini, inaugurando così il "tempo della Chiesa", fino al giorni in cui "tornerà" nella gloria, come viene ricordato dagli angeli. Un appello, quello degli angeli, che vuole scuotere e rianimare quei cristiani che forse non aspettano più nulla ed hanno smarrito il senso del loro vivere e del loro agire. In questa attesa, piena di speranza, noi sappiamo che Gesù ha portato con sé in Dio la nostra umanità, ormai glorificata.
Ora tocca ai discepoli, a noi, continuare la "missione" e "andare in tutto il mondo e proclamare il Vangelo ad ogni creatura": "allora essi partirono e predicarono dappertutto". I segni che accompagnano la vita dei credenti nella loro testimonianza al Vangelo che professano, mostrano l'efficacia della Parola. Quando essa viene accolta, rivoluziona la vita dei singoli, dei rapporti interpersonali, della società: "Il Signore agiva insieme con loro e confermava la Paola con i segni che l'accompagnavano".
Ai cristiani di ogni tempo, e quindi anche di oggi, il mistero dell'Ascensione ricorda la presenza attiva del Cristo glorioso nella sua Chiesa, il bisogno che Egli ha di noi per evangelizzare il mondo e la forza che ci assicura per realizzare la missione.
"Guai a me se non evangelizzassi" ripeteva san Paolo. E noi come evangelizziamo? Le nostre parole e soprattutto la nostra vita è testimonianza del Risorto, vivo ed operante oggi?
In attesa di rivederlo, quando Egli vorrà, cerco di "comportarmi in maniera degna della chiamata che abbiamo ricevuto", cominciando ad amare concretamente ogni persona che incontro, facendo in modo che nessuno mi sfiori accanto invano.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Proclamate il Vangelo a ogni creatura (Mc 16,15)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi



giovedì 17 maggio 2012

La diaconia cristiana [16]


Vi segnalo la sedicesima puntata della rubrica sulla "diaconia" (di cui ho parlato in post precedenti), dal titolo appunto La diaconia cristiana, che viene trasmessa su Tele Radio Padre Pio, a cura del prof. Giovanni Chifari, docente di Teologia Biblica presso l'Istituto Scienze religiose "Giovanni Paolo II" di Foggia.

Il tema della puntata odierna, in continuazione con la precedente, è incentrato sulla diaconia della famiglia, mettendo a fuoco la "vita" ed i "tempi" che la famiglia percorre, in cui si coglie, nello scorrere della vita della famiglia, i tempi che sono quelli di Dio.
Il fondamento della vita della famiglia sta, come già ricordato nella puntata precedente, nell'ascolto della Parola. Certo, la coppia sceglie di stare insieme e di formare una vita in comune, ma questo aspetto antropologico ha il suo essere più profondo nel rapporto con Cristo. È in Cristo che i cristiani si sposano, non per tradizione o per prassi! È veramente un salto di qualità, quando si decide di mettere Dio al primo posto nella vita di relazione della coppia e della famiglia!
A questo proposito, il passo di Deuteronomio 8,2 e seg. è illuminante per riscoprire, alla luce di Dio, la storia della propria vita familiare: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere… Ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi…». Ricordati…
È la Parola che ci realizza e che ci fa rileggere i fatti della nostra vita, soprattutto quelli della prova… Anche in questi momenti Dio non abbandona coloro che ama, ma li "nutre di manna". Così, la famiglia, a partire dalla sofferenza può rileggere tutta la propria vita.
La famiglia, infatti, dà la sua testimonianza quando si pone di fronte alla Parola, quella Parola che sta al centro della propria vita, dove, rileggendo la propria storia, si scopre il passaggio di Dio anche quando Lui non si fa sentire. Ed è la Parola che risana le varie situazioni dolorose che la famiglia deve affrontare.
In questo sta la diaconia della famiglia: diaconia fra i coniugi, dove si portano reciprocamente i pesi l'uno dell'altro, dove ognuno dei due si occupa della crescita dell'altro; ed una diaconia della famiglia che si apre al mondo, verso la società, verso il lavoro, la politica…
Questa diaconia della famiglia è sostenuta da comunità, da associazioni, da movimenti… da varie iniziative, anche personali, come ad esempio quelle che si trovano nella rete, attraverso vari forum o blog.
Con sorpresa vedo citato il mio blog "essere sempre famiglia", dove è messa in primo piano la diaconia della Parola, fondamento della diaconia della famiglia.

Buon ascolto!


Ecco il link su youtube della 16a puntata:
http://www.youtube.com/watch?v=lYEJimulS1E

Link delle precedenti puntate:
La diaconia cristiana 1a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=mqU1-FvOkQ4
La diaconia cristiana 2a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=qddb2xaVRzk
La diaconia cristiana 3a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=MzhL4slFJ8M
La diaconia cristiana 4a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=UJ3EdS8ZSvg&list
La diaconia cristiana 5a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=luqjmEhLBWc
La diaconia cristiana 6a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=BF3piz9r2hw
La diaconia cristiana 7a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Qi1d9wpkbto
La diaconia cristiana 8a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=yvkEGp7VfF8
La diaconia cristiana 9a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Yrzu3Hu6TKA
La diaconia cristiana 10a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Sck94yrqjiY
La diaconia cristiana 11a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=O057DbWneec
La diaconia cristiana 12a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=5EDGi1sj0Jk
La diaconia cristiana 13a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=wYj9HSHgjeY
La diaconia cristiana 14a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Jv-auBGb2CQ
La diaconia cristiana 15a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=WljjPI41AJM


La rubrica è in onda il giovedì dopo la preghiera dei Vespri, ore 19.20 circa.
Inoltre l'intera puntata è visibile su youtube al canale Padre Pio TV
(http://www.youtube.com/user/padrepiotv).
Inoltre può essere vista sia sul digitale terrestre, canale 145, sia su SKY, e anche sul sito
http://www.teleradiopadrepio.it

mercoledì 16 maggio 2012

Diaconi e presidenza nelle celebrazioni


Nel numero 5, maggio 2012, della rivista Vita Pastorale, nella rubrica riservata ai lettori, si legge un intervento di don Walter Lazzarini, delegato della diocesi di Pescia (Pt) per i diaconi permanenti, dal titolo Diaconi e presidenza nelle celebrazioni. Si tratta di una nota relativa alle modifiche apportare ai canoni 1008-1009 del Codice di Diritto Canonico riguardanti il ruolo del diacono.
Ne ho gia parlato in questo blog. Ritengo opportuno ritornare sull'argomento, spinto anche da questo articolo (che ora riporto), perché mi sembra importante che i diaconi (e non solo) prendano sempre più coscienza del proprio ruolo specifico all'interno del ministero ordinato. Andrebbe a discapito loro e quindi della comunità che sono chiamati a servire, se nell'opera pastorale dei ministri le persone, soprattutto le più semplice e meno preparate (che non sono poche), non riescono a distinguere il ruolo del diacono o del presbitero, se gli stessi fanno praticamente le medesime cose.
È vero, ci sono situazioni di emergenze e di supplenza che non si possono eludere. Ma, almeno secondo la mia esperienza, il diacono non può mai dimenticare che se anche presiede una celebrazione liturgica, il suo ruolo specifico è un altro. E questo dovrebbe risultare anche dal modo di condurre la celebrazione o di tenere l'omelia. La sua caratteristica di "servizio", infatti, deve rimandare sempre a colui che ha "per grazia" la presidenza.
Anche per questa "finezza" il nostro "servizio ministeriale" può risultare più fecondo.

Ecco l'intervento di don Walter Lazzarini:

«Desidererei portare all'attenzione dei lettori di Vita Pastorale, e particolarmente dei lettori/diaconi, quanto e come sono stati riformulati i cann. 1008-1009 in relazione al ministero e al ruolo del diacono nelle celebrazioni liturgiche.
Si potrebbe dire che questo cambiamento non è solo formale, ma sostanziale e può rivestirsi anche del compito di una precisazione in merito a un comportamento diaconale eccessivo e straripante che conduce il soggetto-diacono ad accaparrarsi uffici che non gli competono, anche se talvolta gli viene richiesto di assumerseli (da aggiungere solo pro-tempore o ad hoc i diaconi non devono dimenticarselo mai). Questo è vero proprio in relazione alla funzione di "presidenza" in varie celebrazioni, che talvolta viene richiesta ai diaconi. In altre parole, nel canone rinnovato quale messaggio si cela? Il diacono può di per sé avere il ruolo di presidenza e di direzione, anche ordinaria, delle celebrazioni?
Secondo la nuova e opportuna aggiunta al can. 1009 del Cic, no! E perché? Si precisa ancora nello stesso canone, e in maniera inequivocabile, che solo chi è «costituito nell'ordine episcopale e presbiterale può agire […] nella persona di Cristo/Capo; […] invece i diaconi vengono abilitati a servire il popolo di Dio nella diaconia della liturgia, della Parola e della carità» (Regno/Doc. 2010, p. 75). A che si deve tale precisazione, che implica anche un elemento teologico in qualche modo innovatore? La risposta può apparire semplice: ci sono stati degli abusi da parte dei diaconi che si sono lasciati prendere dalla frenesia di celebrare, celebrare... fino quasi a volersi sostituire ai legittimi ministri ordinati (vescovi e presbiteri) nella funzione di presidenza.
Il chiarimento sottostante appare assai lucido e questo va a vantaggio anche del diaconato stesso, in quanto già nel passato si era avuta questa situazione di strapotere e allargamento abusivo di ministerialità per cui lo stesso era tramontato, e quindi è bene evitare certe posizioni e certe pretese, che ogni tanto appaiono e vengono subito riprese da alcune riviste o da certi articoli.
Uno può obiettare: perché allora i diaconi vengono inviati in alcune zone dove il presbitero o il vescovo non riescono sempre ad arrivare? Vi sono mandati per delega e non per innato carisma di presidenza. I diaconi devono ben capire che la loro dimensione ministeriale è dipendente in linea diretta col vescovo, in linea subordinata col presbitero, i quali solo in virtù della loro ordinazione hanno come loro precipuo compito la funzione di presidenza piena e totale a nome del Cristo Capo e Pastore, non il diacono in quanto tale, anche se il suo ministero è parte integrante del sacramento dell'ordine e prevede una ministerialità pro sua parte.
La precisazione aggiunta al can. 1009 c. 3 non è peregrina e futile. Essa implica un chiarimento in più in merito al ruolo diaconale, evidenziando una maggiore presa di coscienza di questa presenza ministeriale, che va ben articolata, configurata e strutturata dentro ogni compagine ecclesiale. Quali conseguenze pratiche e teologiche conseguono da questa formulazione rivisitata?
Alcune possono essere individuate in queste modalità: ridimensionamento del compito liturgico del diacono, che in alcuni casi era arrivato a pregare quasi l'intera preghiera eucaristica, come fanno i legittimi pastori; nuova accezione del ruolo di "supplenza" in determinate circostanze, che in effetti non può essere compresa come una caratteristica permanente; accresciuto significato di nuovi elementi teologici sul diaconato; stimolo a una maggiore consapevolezza dei propri confini liturgici e pastorali; la conoscenza che la propria ministerialità diaconale non si esaurisce nella dimensione liturgica, ma si amplifica sull'universo mondo umano; questa caratteristica è intrinseca alla realtà sacramentale del diaconato, che viene a esprimersi compiutamente anche nell'azione evangelizzatrice con i caratteri di profezia e sapienzialità biblica.
Non nascondo che quanto precisato nel motu proprio di Benedetto XVI, Omnium in mentem del 26 ottobre 2009, in merito ai cann: 1008 e 1009, possa passare inosservato o non chiosato, certo condurrà a maggiore riflessione critica i personaggi coinvolti nel recupero della loro identità sacramentale e pastorale».

sabato 12 maggio 2012

L'amore che è da Dio


VI domenica di Pasqua (B)

Appunti per l'omelia

«Amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio…, perché Dio è amore» (1Gv 4,7.8)
L'amore scambievole è il tema dominante di questa sesta domenica di Pasqua. Gesù, infatti, propone ai suoi discepoli uno stile di vita che ha la sua radice sull'esempio che lui stesso ci ha dato, stabilendo con ciascuno un rapporto di vera amicizia. Ci ha resi capaci di amarci reciprocamente con lo stesso amore di Dio: un amore che ama per primo, fino al dono della vita ed è rivolto a tutti.
Si comprende allora che "il suo comandamento", più che un ordine impostoci dall'esterno, è un introdurci nel "suo" stile di vita: il suo modo di amare fino al dono della vita, il suo modo di vivere il rapporto col Padre nello Spirito partecipato a noi.
Non è un amore qualunque, ma un amore che si misura sul "come" Gesù ama: non soltanto nel senso della sua imitazione quale supremo modello, ma anche con un senso "causale": "perché io vi ho amato!".
Poiché Gesù ci partecipa il suo medesimo amore, Egli in noi, che rispondiamo col nostro amore, può continuare ad amare ciascuno attraverso di noi.
Tale amore è di una gratuità assoluta. Noi rimaniamo in questo amore nella misura in cui accettiamo di trasferire nella nostra vita e nei rapporti concreti la radicalità dell'amore con cui Cristo ci ha amato e ci ama, trasparenza dell'amore del Padre per noi.
Allora si comprende ancora di più lo struggente invito di Gesù a "rimanere in lui" e "lui a rimanere in noi"; un "rimanere" che ci introduce nella sua "amicizia", facendoci "conoscere" i segreti del Padre, nella "gioia più piena".



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Amiamoci gli uni gli altri (1Gv 4,7)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi


giovedì 10 maggio 2012

La diaconia cristiana [15]


Vi segnalo la quindicesima puntata della rubrica sulla "diaconia" (di cui ha parlato in post precedenti), dal titolo appunto La diaconia cristiana, che viene trasmessa su Tele Radio Padre Pio, a cura del prof. Giovanni Chifari, docente di Teologia Biblica presso l'Istituto Scienze religiose "Giovanni Paolo II" di Foggia.

Il tema della puntata odierna: diaconia della famiglia in vista dell'appuntamento mondiale con le famiglie a Milano dal 30 maggio al 3 giugno.
Tema di estrema attualità per il ruolo fondamentale che la realtà della famiglia ha all'interno della società e della chiesa. La famiglia, che esercita lei stessa una sua propria "diaconia": prima nel rapporto tra i coniugi e poi dei coniugi verso l'esterno.
L'icona biblica dei questa diaconia è rappresentato dall'episodio delle Nozze di Cana, dove l'intervento di Maria, la madre di Gesù, ha un ruolo essenziale.
L'intervento di Maria, «Non hanno più vino», dove il vino è simbolo della festa, della gioia, della comunione, è decisivo per comprendere che la festa sta per essere guastata dall'assenza di Cristo, "vino nuovo" della nostra vita.
Non era giunta ancora la sua "ora". Ma l'ora è quella del discepolo che prende coscienza di essere tale dopo esser passato attraverso la Croce per ritrovarsi poi nella Risurrezione, quale offerta gradita a Dio. È l'ora della famiglia, che è quella di Gesù, dove si sperimenta la festa.
Nei tempi attuali potrebbe essere un vero "controsenso". Ma è nella famiglia che si riscopre il tempo, quale preziosità per il senso della vita, e primariamente nell'ascolto della Parola, come una riscoperta della dimensione dell'ascolto.
Anche in questo tempo di crisi si può far festa, si può vivere la "domenica" come giorno della festa, perché giorno di Cristo. Far festa nella dimensione familiare, quale dimensione profetica carica di speranza. Non possiamo comportarci come si comportano coloro che non hanno conosciuto Dio!
Fermarsi per ascoltare, per ritagliare un momento per Dio, per attingere quella sapienza e quel discernimento che ci fa superare le difficoltà e ci dà la possibilità, perché "si vede positivo", di inventarci attività che nascono dai valori fondanti, perché abbiamo colto il vero senso del servizio.
Si constata che nel tempo attuale la realtà della domenica è vissuta in modo transitorio, perché carica della problematicità della società. La stessa Eucaristia domenicale, nel suo moltiplicarsi, rende labile il rapporto nella comunità, non facendo scoprire il vero senso dello "stare insieme". Quanto è vero allora il motto: "Meno messe e più Messa!".
Allora l'Eucaristia diventa il cuore della domenica ed il centro della festa, dove la famiglia prende coscienza di essere se stessa e di svolgere in pienezza la sua funzione nella società, la sua vera e genuina "diaconia".

Buon ascolto!


Ecco il link su youtube della 15a puntata:
http://www.youtube.com/watch?v=WljjPI41AJM

Link delle precedenti puntate:
La diaconia cristiana 1a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=mqU1-FvOkQ4
La diaconia cristiana 2a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=qddb2xaVRzk
La diaconia cristiana 3a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=MzhL4slFJ8M
La diaconia cristiana 4a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=UJ3EdS8ZSvg&list
La diaconia cristiana 5a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=luqjmEhLBWc
La diaconia cristiana 6a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=BF3piz9r2hw
La diaconia cristiana 7a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Qi1d9wpkbto
La diaconia cristiana 8a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=yvkEGp7VfF8
La diaconia cristiana 9a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Yrzu3Hu6TKA
La diaconia cristiana 10a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Sck94yrqjiY
La diaconia cristiana 11a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=O057DbWneec
La diaconia cristiana 12a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=5EDGi1sj0Jk
La diaconia cristiana 13a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=wYj9HSHgjeY
La diaconia cristiana 14a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Jv-auBGb2CQ


La rubrica è in onda il giovedì dopo la preghiera dei Vespri, ore 19.20 circa.
Inoltre l'intera puntata è visibile su youtube al canale Padre Pio TV
(http://www.youtube.com/user/padrepiotv).
Inoltre può essere vista sia sul digitale terrestre, canale 145, sia su SKY, e anche sul sito
http://www.teleradiopadrepio.it



mercoledì 9 maggio 2012

Diaconia della marginalità, diaconia della pace(5)




Del numero 172 della Rivista Il Diaconato in Italia (Diaconia della marginalità, diaconia della pace ) segnalo l'articolo Una diaconia in tensione, del prof. Giovanni Chifari.





Ne riporto alcuni stralci, rimandando all'intero articolo che ho inserito nel mio sito di testi e documenti.

«Marginalità e pace, via e dono che sgorgano dal servizio di quanti hanno accolto l'Evangelo di Dio e hanno sperimentato quella povertà dei mezzi umani, che limita la superbia e accresce l'umiltà, denotando i tratti di un'autentica diaconia, richiedono un'opera di discernimento e mediazione teologica ed ecclesiale per comprendere e valorizzare la ricchezza ermeneutica che possiedono e la valenza profetica che testimoniano.
Quale mediazione per la diaconia della marginalità? Una diaconia orientata verso le antiche e nuove forme di marginalità sembra rientrare in una visione ben precisa di servizio e di ministero, che tuttavia non si distingue soltanto per la "classica" attenzione verso i poveri e gli ultimi, ma anche per la presa in carico delle nuove forme di povertà e di fragilità che sempre più emergono nell'odierno scenario economico, politico e sociale, bisognoso sia di un rinnovato annuncio del Vangelo che di una ferma denuncia di ogni ingiustizia e sopruso. Una diaconia di tipo funzionale, dunque, come variante di un'immagine tradizionale e standardizzata di ministero o di servizio, ormai percepito dai più solo in chiave romantica o quasi fiabesca, poiché solo apparentemente sembra spendersi sul versante sociale o meglio popolare, ma in realtà risulta inconcludente. […]
La visibilità di un servizio che si dichiara a favore delle marginalità, ma soltanto pro forma o come etichetta, o peggio come slogan, non ha avvicinato Chiesa e ministri ai problemi reali della gente, producendo una luce forse abbagliante ma pur sempre fredda, che non è riuscita a scaldare mente e cuore con quell'amore di Dio che invece attende di essere effuso; allo stesso modo una diaconia funzionale verso i poveri e gli ultimi, o l'approccio verso le marginalità, sembra più lasciata a sforzi individuali, azioni solitarie che alla fine appaiono distanti e inarrivabili, così come carenti sul piano della comunione ecclesiale. […]
Quando (però) il diacono si è lasciato abitare da Cristo, si è fatto servo e strumento della sua opera, ha portato frutto e ci ha offerto un'indubbia e autentica testimonianza, alla quale dovremo poter guardare come offerta di profezia per l'oggi. Il servizio di questi autentici testimoni, radicato nella loro umanità, è divenuto mediazione efficace capace di promuovere l'incontro con Cristo. […]
I diaconi sono chiamati a quel faticoso e inglorioso servizio di tessitura e mediazione. Testimoniando Colui che si è fatto povero e marginale per gli ultimi e per gli esclusi, i diaconi, lasciandosi attraversare dalle sofferenze di questa umanità le faranno confluire verso il Cristo che abita in loro (cf. Col 1,24), perché sia Lui, mediante il loro umile servizio e disponibilità, a donare speranza e sollievo, consolazione e futuro. La presenza in quelle situazioni di marginalità e di abbandono, di povertà materiale e spirituale, diverrà allora possibilità inconsapevole di partecipazione a quell'unica missione di salvezza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. […]».   Leggi tutto…

martedì 8 maggio 2012

La diaconia cristiana [14]


Vi segnalo la quattordicesima puntata della rubrica sulla "diaconia" (di cui ho parlato in post precedenti), dal titolo appunto La diaconia cristiana, che viene trasmessa su Tele Radio Padre Pio, a cura del prof. Giovanni Chifari, docente di Teologia Biblica presso l'Istituto Scienze religiose "Giovanni Paolo II" di Foggia.

Titolo di questa puntata: Il diaconato permanente (2).
Anche in questa puntata il tema affrontato è quello del diaconato permanente; ospite in studio il diacono Paolo Pazienza di san Giovanni Rotondo.
Si fa un accenno alla formazione per i candidati al diaconato permanente, formazione teologica e formazione spirituale in vista del servizio, sorretta dallo "studio" personale della Parla di Dio, dove la Lectio divina diventa strumento privilegiato per la formazione, in cui si fa esperienza dell'ascolto della Parola che è il fondamento del fare, del proprio operato, per una maggior consapevolezza del servizio.
In sintesi: Studio e Preghiera. Le stesse condizioni che sono necessarie per la conoscenza della Sacra Scrittura. In sintonia con Mt 13,52, lo Scriba deve poter divenire discepolo: solo così potrà «tirar fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Si fa poi un espresso riferimento alla Rivista Il diaconato in Italia, giunta al suo 44° anno, quale strumento di formazione, per la qualità e la competenza degli interventi, per la serietà dell'approccio, per la costante tensione e apertura all'ecclesialità e alla centralità cristologica: interventi tematici, spiritualità, analisi, testimonianze, focus sulla liturgia e sulla Parola.
Rivista completa, unica nel suo genere in Italia.

Nella puntata si fa anche un accenno all'impegno civile del diacono, non tanto come presa diretta di responsabilità, quanto animazione di quella "diaconia" che ha i suoi risvolti anche nella vita civile e politica.
Per quanto riguarda poi i ruoli di "supplenza" per mancanza di sacerdoti, si pone l'accento su un fatto di "ripiego" e di una necessità contingente, non di un ruolo specifico. Nella comunità il diacono è una presenza qualificata, come lo è il vescovo ed il presbitero, dove svolge il suo ministero con umiltà, testimone di quel servizio e quella gratuità che è propria di tutta la Chiesa. È davvero importante che emerga il suo contributo, che è distinto da quello del sacerdote e da quello del fedele laico; uno "specifico", dove il diacono "parla" anche quando non parla. Cioè, come è stato detto: "Il silenzio del diacono all'altare, non è forse segno di una profezia, di una conformazione al Cristo servo, di un modello di ascolto, di umiltà, di servizio, che appartiene a tutta la Chiesa?". Il diacono permanente, infatti, ricorda a tutta la Chiesa che non soltanto bisogna conformarsi al Cristo Capo, ma anche e soprattutto al Cristo Servo. È un modello, quello del servizio, che il diacono offre, in quanto è in grado di legare l'annuncio della Parola (in tutta la sua accezione) al servizio all'altare e al servizio ai fratelli.
Così, il Cristo incontrato ed accolto nella Parola, diventa incontro nell'Eucaristia, per una apertura, nella vita, ai poveri e agli ultimi.

Buon ascolto!


Ecco il link su youtube della 14a puntata:
http://www.youtube.com/watch?v=Jv-auBGb2CQ

Link delle precedenti puntate:
La diaconia cristiana 1a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=mqU1-FvOkQ4
La diaconia cristiana 2a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=qddb2xaVRzk
La diaconia cristiana 3a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=MzhL4slFJ8M
La diaconia cristiana 4a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=UJ3EdS8ZSvg&list
La diaconia cristiana 5a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=luqjmEhLBWc
La diaconia cristiana 6a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=BF3piz9r2hw
La diaconia cristiana 7a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Qi1d9wpkbto
La diaconia cristiana 8a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=yvkEGp7VfF8
La diaconia cristiana 9a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Yrzu3Hu6TKA
La diaconia cristiana 10a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=Sck94yrqjiY
La diaconia cristiana 11a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=O057DbWneec
La diaconia cristiana 12a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=5EDGi1sj0Jk
La diaconia cristiana 13a puntata: http://www.youtube.com/watch?v=wYj9HSHgjeY


La rubrica è in onda il giovedì dopo la preghiera dei Vespri, ore 19.20 circa.
Inoltre l'intera puntata è visibile su youtube al canale Padre Pio TV
(http://www.youtube.com/user/padrepiotv).
Inoltre può essere vista sia sul digitale terrestre, canale 145, sia su SKY, e anche sul sito
http://www.teleradiopadrepio.it




domenica 6 maggio 2012

Diaconia della marginalità, diaconia della pace(4)




Del numero 172 della Rivista Il Diaconato in Italia (Diaconia della marginalità, diaconia della pace ) segnalo altri due articoli che ho riportato nel mio sito di testi e documenti:





A Napoli 40 anni fa
Un breve riquadro sull'esperienza nella Chiesa di Napoli, «la diocesi più sollecita ad iniziare in Italia fin dal 1972» il ripristino del diaconato permanente. «Dal 1975 ad oggi questi anni sono stati fecondi, grazie ai sacrifici dei primi diaconi, della cui opera stiamo ora con pazienza e fiducia raccogliendo i frutti, nonostante i limiti e le incertezze, legati a tutte le cose che non hanno la solidità di tradizioni affermate».
«Cresce una sensibilità più convinta verso il diacono, accolto con un ruolo distinto dal sacerdote. Questo mutato clima ecclesiale è di grande aiuto per qualificare il suo ministero e incoraggiarlo nel suo servizio».   Leggi tutto…


Quando la Parola è rara
di Paolo Giusto

Una testimonianza nell'emergenza verso chi è schiacciato dall'usura, dove "la Parola provoca il discernimento su cosa fare".
«Fare "diaconia" tra gli ultimi presi dalle spire dell'illegalità dell'usura, del racket e dalle dipendenze di ogni genere non può esprimersi attraverso la ricerca di una facile contrapposizione tra "poteri forti": vinceranno loro! Non può fondarsi su grandi seguiti di yes-men e compromessi capaci di far forza (politica): assorbiranno la tua persona e il tuo servire! Non può partire dalla logica del "se tu avessi fatto come me (che sono buono) non saresti cascato! ora farai come ti insegno e dico io!".
Assumere questa diaconia esige innanzitutto di riconoscere che Gesù si è fatto servo perché ogni uomo ritrovasse la sua dignità nella verità liberante e solo dopo partire per una strada che ci coinvolgerà come servi nella azione dell'accompagnamento, in quella della formazione di operatori (laicato), in quella di attenzione sociale e del territorio, in quella politica. Tutte però a partire da un solo concetto: l'impegno a «servire nella gratuità, ricordando che Dio ama chi dona con gioia (2Cor 9,7)» (EVB 29), senza mai cedere neanche col pensiero di poter avere qualcosa in cambio».   Leggi tutto…


venerdì 4 maggio 2012

Rimanere in Lui, garanzia di fecondità


V domenica di Pasqua (B)

Appunti per l'omelia

Nella linea delle grandi rivelazioni solenni di Gesù nel IV Vangelo: «Io sono la luce… Io sono il pane della vita… Io sono la porta… Io sono il buon pastore… Io sono la via, la verità e la vita… Io sono la risurrezione e la vita…», nel vangelo di questa V domenica di Pasqua, Gesù si proclama: «Io sono la vera vite…». Nell'Antico Testamento Israele era la "vigna del Signore". Oggetto della cura assidua e amorevole; una vigna però sterile che non produce frutti. Ma ecco la grande novità: la vite produce ora i suoi frutti, perché tale vite, tale vigna è Gesù!
In Gesù si coniugano perfettamente il dono di Dio e la risposta dell'uomo. Infatti è sulla Croce che Dio arriva a morire per l'uomo; ed è sulla Croce che un uomo muore per Dio! Il Padre ha trovato in Gesù la docilità e l'amore che si attendeva dagli uomini.
Anzi è in Gesù con i suoi discepoli, nella misura che essi sono uniti a Lui, il nuovo popolo, la vera vigna del Signore: la comunità di coloro che aderiscono a Gesù come i tralci alla vite, oggetto della cura amorosa del Padre.
Ecco la risposta alla sterilità antica: la condizione essenziale per essere fecondi e non inaridire è il rapporto che i cristiani hanno con Gesù. I discepoli, infatti, portano frutto solo restando intimamente legati a Lui: «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». È una questione di vita o di morte!
Portare molto frutto! Non si tratta di compiere chissà quale azione specifica o quale sforzo particolare: noi siamo già in Lui. La comunione con Cristo è un dono che abbiamo ricevuto già nel Battesimo. Noi siamo in Lui, un solo Corpo con Lui, come il tralcio è unito alla vite e forma un'unica pianta che porta frutto, ché la vite senza i tralci non produce uva. Per questo l'invito di Gesù è così pressante: «Rimanete in me e io in voi», perché «se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà fatto». L'appartenenza a Lui è inseparabile dall'attenzione costante alla sua Parola, quella Parola che ci rende "puri", quella Parola che, se vissuta interamente, sostituisce progressivamente la nostra vecchia mentalità, formando in noi la fisionomia dell'uomo nuovo, l'immagine dell'Uomo-Dio, Gesù: novità di vita che si manifesta nel nostro amarci gli uni gli altri, «non a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità».
Ora, il nostro "rimanere in Lui" ed il suo "rimanere in noi" è lo stesso espresso dalla relazione trasformante tra Gesù e l'Eucaristia che riceviamo: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui».
Ci è svelato il segreto della fecondità: nutrirci della Parola ed essere da Lei posseduti, e cibarci dell'Eucaristia ed essere trasformati in Colui di cui ci cibiamo.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto (Gv 15,5)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi


mercoledì 2 maggio 2012

Diaconia della marginalità, diaconia della pace(3)





Del numero 172 della Rivista Il Diaconato in Italia (Diaconia della marginalità, diaconia della pace ) segnalo due articoli di Giuseppe Bellia, che ho riportato nel mio sito di testi e documenti:



Come Dio educa alla misericordia (sezione Riquadri)
"Cogliere l'assoluta novità di Dio" sul modo di condurre il suo popolo alla comprensione della propria incapacità di "essere compassionevoli e misericordiosi", indicando questa incapacità "il prodotto tipico e diseducativo della religione civile".   Leggi tutto…


Temere Dio: paura o sapienza? (Sezione Studio)
"Il Dio trascendente e lontano, pronto all'ira, lento nell'elargire i suo doni, ha ceduto il posto a un Dio amorevole e benigno. Che fine ha fatto il timor di Dio? E i poveri, un tempo interlocutori diretti di quanti agitavano un Dio tiranno e dispotico, oggi non hanno più nulla da temere?
Il timor di Dio non ha più vita facile nella Chiesa, ma i poveri li abbiamo sempre con noi. Cosa siamo disposti a dare loro? Le ire del dio Mercato hanno preso il posto delle prime, ugualmente imprevedibili e implacabili. E le fatiche dello scriba solleveranno gli animi affranti?".

Sottotitoli di questo Studio:
«Ma presso di te vi è il perdono affinché tu sia temuto» (Sal 130).
Nella letteratura sapienziale.
La novità di Qohelet.
Congedo:
"[…] La riflessione teologica del Qohelet ci ha condotti dal tutto compreso come vanità al «timore di Dio» che è tutto (12,13-14), facendoci percepire l'ossimoro di una sapienza donata dall'alto che tuttavia attende sempre di essere accolta dall'uomo. Il convergere della realtà umana e divina nell'opera del sapiente deve preservare la distinzione delle rispettive identità in tensione verso l'unità. Da qui l'insistenza sul «temere Dio» come luogo teologico di una relazione adulta e non come atteggiamento di rassegnata impotenza della creatura davanti all'agire arbitrario di una divinità sfuggente. Il «timore di Dio» consente all'uomo di coniugare l'affabile immanenza dell'autorivelazione divina con la maestosa trascendenza della sua inarrivabile santità: «presso di te vi è il perdono, affinché tu sia temuto», recita il testo ebraico (Sal 130,4)".   Leggi tutto…