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venerdì 6 dicembre 2019

Entriamo nella scia di Maria


Immacolata Concezione della B. V. Maria
Genesi 3,9-15.20 • Salmo 97 • Efesini 1,3-6.11-12 • Luca 1,26-38
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

È "Maria nell’Annunciazione" il fulcro di questo periodo di Avvento. La Beata Vergine, infatti, ha vissuto l'Avvento "nella sua carne". Sa cosa significa essere "in attesa" e può aiutare "anche noi ad attendere, in senso forte ed esistenziale, la venuta del nostro Redentore".

L'importanza della fede
Maria è la prima di coloro che hanno creduto senza aver ancora visto. Dice il suo a Dio. Il suo atto di fede è suscitato dalla grazia dello Spirito Santo. L'immensa scia dei credenti che formano la Chiesa comincia con la fede di Maria. Essere nella sua scia significa comprendere che la fede è la base di tutto, la prima e la più "buona" delle opere da compiere. La grazia infatti non può operare, se non trova la fede ad accoglierla.
La fede è così importante perché è l'unica che mantiene alla grazia la sua gratuità. Grazia e fede: sono i due pilastri della salvezza; sono i due piedi per camminare o le due ali per volare. Non si tratta però di due cose parallele, quasi che da Dio venisse la grazia e da noi la fede, e la salvezza dipendesse così, in parti eguali, da Dio e da noi.
«Per grazia siete salvi mediante la fede - scrive san Paolo - e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio perché nessuno possa vantarsene».

La fede di Maria
Gli aspetti della fede di Maria possono aiutare la Chiesa di oggi a credere più pienamente. Il suo atto di fede è personale, unico, irrepetibile. È un fidarsi di Dio e un affidarsi completamente a Dio. E un rapporto da persona a persona. Questo si chiama fede soggettiva: l'accento è sul fatto di credere, più che sulle cose credute. Ma la fede di Maria è anche quanto mai oggettiva, comunitaria. Maria non crede in un Dio soggettivo, personale che si rivela solo a lei nel segreto. Crede invece al Dio dei Padri, al Dio del suo popolo.
Non basta avere una fede solo soggettiva, una fede che sia un abbandonarsi a Dio nell'intimo della propria coscienza. È tanto facile, per questa strada, rimpicciolire Dio alla propria misura. Questo avviene quando ci si fa una propria idea di Dio, basata su una propria interpretazione personale della Bibbia, o su l'interpretazione del proprio ristretto gruppo, e poi si aderisce ad essa con tutte le forze, magari anche con fanatismo, senza accorgersi che ormai si sta credendo in sé stessi più che in Dio e che tutta quella incrollabile fiducia in Dio, altro non è che una incrollabile fiducia in se stessi. Non basta però neppure una fede solo oggettiva e dommatica, se questa non realizza l'intimo, personale contatto, da io a tu, con Dio. Essa diventa facilmente una fede morta, un credere per interposta persona o per interposta istituzione, che crolla non appena entra in crisi la fiducia in quella istituzione, nella Chiesa.

Credere
Non basta dunque una fede solo soggettiva o soltanto oggettiva. Bisogna credere personalmente, ma nella Chiesa; credere nella Chiesa, ma personalmente. La fede dommatica della Chiesa non mortifica l'atto personale e la spontaneità del credere, ma anzi lo preserva e permette di conoscere e abbracciare un Dio immensamente più grande di quello della mia povera esperienza. Nessuna creatura infatti è capace di abbracciare, con il suo atto di fede, tutto quello che, di Dio, si può conoscere. La fede della Chiesa è come il grande angolare che permette di cogliere e fotografare, di un panorama, una porzione molto più vasta del semplice obiettivo.
Il mondo è solcato, come il mare, dalla scia di un bel vascello, che è la scia di fede aperta da Maria. Entriamo in questa scia. Crediamo anche noi perché quel che si avverò in Lei si avveri anche in noi. Invochiamo la Madonna con il dolce titolo di Virgo fidelis: Vergine credente, prega per noi!

( da VaticanNews: Padre Cantalamessa, prima predica di Avvento 6 dicembre 2019, Cappella Redemptoris Mater, alla presenza di Papa Francesco)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te (Lc 1,28)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (breve commento e una testimonianza):
Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te (Lc 1,28)
(vai al testo…) - 8/12/2018)
Avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,35)
(vai al testo - 8/12/2016)
Lo Spirito Santo scenderà su di te (Lc 1,35)
(vai al testo - 8/12/2015)
Rallegrati, piena di grazia (Lc 1,29)
(vai al testo - 8/12/2014)
Rallegrati, piena di grazia (Lc 1,29)
(vai al testo - 8/12/2013)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
L'Immacolata Concezione: la festa del cuore nuovo (7/12/2018)
Maria Immacolata: trasparenza vera nel dialogo con Dio (7/12/2017)
In Maria si congiunge il Cielo e la Terra (7/12/2016)
Dio ci chiama ad aprirci alla gioia (6/12/2015)
Resi immacolati dalla carità (6/12/2014)
Maria, il nostro "dover essere" (6/12/2013)
Il sogno di Dio (6/12/2012)

Riamando ad altri post sulla Solennità odierna, a suo tempo pubblicati:
Madre di Dio (7/12/2010)
Maria, Fiore dell'umanità (8/12/2009)
Immacolati nella carità (7/12/2008)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2019)
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