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venerdì 11 settembre 2020

Perdonare: debolezza o sapienza?


24a domenica del Tempo ordinario (A)
Siracide 27,30-28,7 • Salmo 102 • Romani 14,7-9 • Matteo 18,21-35
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Quante volte dovrò perdonare … fino a sette volte?
Pietro ha capito che è necessario perdonare, ma pensa che tale obbligo abbia un limite. "Sette" indica pienezza, perfezione: in pratica, devo perdonare proprio tante volte? Non tante volte, precisa Gesù, ma ... fino a settanta volte sette, un numero illimitato di volte.
Finché l'attenzione si concentra sul rapporto tra uomo e uomo, può apparire senza senso perdonare il torto ricevuto. Gesù, invece, sposta l'attenzione sulla relazione tra Dio e l'uomo.

Diecimila talenti sono una somma da capogiro, oggi diversi milioni di euro. Ma il re «si è impietosito» del servo debitore: un verbo ricorrente nel Vangelo, che esprime una compassione viscerale, profonda.
Sarebbe spontaneo immaginarsi non solo lo stupore e la gratitudine verso il padrone, ma anche la disponibilità ad esprimere pari generosità. Chi ha fatto e continua a fare l'esperienza della misericordia inaudita di Dio, come può non usare misericordia a chi è in debito con lui? Un debito che è sempre qualcosa di non paragonabile a ciò viene condonato: la sproporzione è abissale. Cento denari sono la cinquecentomillesima parte di ciò che il padrone ha condonato.

I nostri comportamenti e le nostre reazioni interiori non sono forse tante volte "fotocopia" dell'atteggiamento del servo "spietato"?

Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?
All'interno di una breve frase il verbo "aver pietà" ricorre per caratterizzare sia l'agire di Dio che l'agire dell'uomo. La misericordia di Dio diventa la fonte, il modello e il motivo del perdono che siamo chiamati ad offrire al fratello. È la stessa logica del "Padre nostro": «perdona a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Il perdono, come l'amore, è una corrente che, quando investe, non può essere arginata dalla nostra grettezza e meschinità.

La parabola è come un grande commento alla quinta domanda del Padre nostro.
Non nel senso che Dio ci perdona tanto quanto noi sappiamo perdonare al fratello: il nostro "debito" verso Dio è immensamente più grande.
Neanche nel senso che Dio sia tenuto a perdonarci: il perdono di Dio rimane assolutamente gratuito. Nel senso, invece, che poniamo le condizioni perché il perdono di Dio ci possa raggiungere: se perdoniamo, è segno che ci sentiamo peccatori riconciliati, che il perdono del Padre ci ha rinnovato il cuore e ci ha resi capaci di perdonare a nostra volta.

La comunità cristiana è il luogo dove i rapporti tra fratelli sono permeati e trasfigurati dalla misericordia. Non c'è nessuno che sia soltanto creditore o soltanto debitore.
Ogni volta che volere il bene dell'altro appare impossibile o costa troppo ristabilire il rapporto, il pensiero della misericordia del Padre è l'unico che può aiutarci a dare una "svolta" al nostro cuore.
Questo ha un valore che va al di là della comunità cristiana: questa è segno e simbolo di ciò che è chiamata ad essere l'umanità. Nel proliferare attuale di guerre e conflitti, come può risuonare la parola del Vangelo?

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Vedi anche: Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette (Mt 18,22)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Il padrone ebbe compassione di quel servo (Mt 18,27) - (17/09/2017)
(vai al testo)
 Quante volte dovrò perdonargli? (Mt 18,21) - (11/09/2011)
(vai al testo…)


Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Perdonare: acquisire il cuore di Dio, fare ciò che Dio fa (15/09/2017)

Vedi anche il post:
  Il perdono, ricchezza di Dio (10/09/2011)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2020)
  di Cettina Militello (VP 7.2017)
  di Marinella Perroni (VP 7.2011)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Perdonare sempre, di Bernadette Lopez)

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