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venerdì 7 dicembre 2018

L'Immacolata Concezione, la festa del cuore nuovo


Immacolata Concezione della B. V. Maria
Genesi 3,9-15.20 • Salmo 97 • Efesini 1,3-6.11-12 • Luca 1,26-38
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il senso dell'odierna liturgia della Parola può essere riassunto dalla domanda e dalla relativa risposta che la attraversa dal testo di Genesi fino al Vangelo di Luca. Al drammatico interrogativo posto da Dio ad Adamo: «Dove sei? (Gen 3,9), prima domanda segnalata dalla Scrittura, risponde appieno solo Maria: «Eccomi» (Lc 1 ,38). Finalmente la ricerca intrapresa da Dio sin dai Primi istanti del suo rapporto con Adamo trova riposo nella nuova Eva. Ella non ambisce a «essere come Dio» (Gen 3,5), ma percepisce il proprio essere sua «schiava» (Lc 1,38), letteralmente in greco, non come una diminuzione della propria dignità, ma come il compimento della propria grandezza. Maria si sazia del suo appartenere al Padre. Non ha altri appetiti che la spingano a sporgere la mano verso l'albero della conoscenza del bene e del male (Gen 3,6).
Il peccato originale, ben espresso dalla metafora della nudità e del nascondimento come paura e vergogna (Gen 3,10), inaugura due cammini paralleli, ma al contempo divergenti: il cammino dell'uomo che fugge dal suo Creatore e Signore e il cammino della Trinità che, instancabilmente, muove i suoi passi alla ricerca della creatura perduta. Il passo sereno di Dio nel giardino alla brezza della sera diviene una marcia inarrestabile che si concluderà solo con l'incarnazione del Figlio. Due cammini paralleli, dunque, perché strettamente legati l'uno all'altro: mai accadrà che a un passo dell'uomo non ne corrisponda uno di Dio, o a un passo di Dio non ne corrisponda uno dell'uomo.
Due cammini, tuttavia, che rimarranno a lungo divergenti: quanto più Dio sarà accondiscendente verso il popolo che ha scelto per raggiungere tutta l'umanità, tanto più il popolo si mostrerà scostante nei confronti di Dio. È l'enigma della libertà donata con l'uscita dall'Egitto: essa diventa tradimento e idolatria. È l'enigma denunciato da tutti i profeti per cui i beni della terra d'Israele, regalo di Dio al suo popolo, verranno bruciati su altari di altri dèi. Solo con il dono di un cuore nuovo l'uomo potrà finalmente lasciarsi raggiungere da colui che eternamente lo cerca, fuori dai confini dell'Eden perduto.
Possiamo leggere l'Immacolata Concezione, in questo senso, come la festa del cuore nuovo: è la festa che celebra le rinnovate radici dell'esistenza umana, quelle stesse radici che saranno evocate, in modo così forte, dal Battista nel vangelo della seconda domenica di Avvento, attraverso l'immagine della scure e dell'albero (Mt 3,10). L'Immacolata è la festa che celebra l'interrompersi di una catena di peccati e di ribellioni e saluta invece l'alba di una nuova fedeltà a Dio. Il testo della Genesi ci suggerisce che la volontà salvifica di Dio è antica almeno quanto il peccato. Quasi che il Creatore abbia sorretto subito l'uomo che cadeva, preannunciando la sconfitta del tentatore: «La donna ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15).
In Maria immacolata la speranza acquista un volto concreto, un nome, una fisionomia. È tanto evidente l'intervento del Creatore nella vita di questa donna che la tradizione cristiana ha riconosciuto in lei e solo in lei la verità delle figure veterotestamentarie. La maledizione del serpente, della terra e della prima coppia riceve il proprio antidoto solo nella benedizione che la Vergine riceve fin nei recessi più intimi della sua storia.
Per la Chiesa, per ogni credente, Maria diventa allora icona viva della potenza di questa benedizione. A noi che ci prepariamo a celebrare il Natale, Maria lascia intravedere quanto l'amore di Dio possa operare nella nostra vita. Ben più che una verniciatura esteriore, la grazia che ha sanato la Vergine, spezzando la solidarietà umana nel peccato, è come rugiada benefica che penetra e feconda la nostra interiorità. Per questo abbiamo chiamato la solennità odierna la festa delle radici. La freschezza del virgulto di lesse (Is 11,1) ha espanso, anzitutto, in Maria il proprio profumo. Ella ne costituisce realmente la primizia.

Nell'inno di s. Paolo, la benedizione che dal cielo è scesa e ha sanato la Madre di Cristo ritorna al Padre: «Benedetto sia Dio, Padre del; Signore nostro Gesù Cristo» (Ef 1,3). II congiungimento della benedizione di Dio per l'uomo con la benedizione che l'uomo eleva a Dio segna la fine del cammino della Trinità e la fine della fuga dell'uomo. Nelle parole della cugina Elisabetta ancora echeggerà il suono de medesima benedizione (Lc 1,42). Maria è il punto della creazione più concreto e circoscritto venuto a contatto in modo fisico con il verbo del Padre. Lei è questo punto di congiungimento.
Per questo, l'Apostolo può celebrare nel rendimento di grazie il «beneplacito» della volontà divina (Ef 1,6), che «prima della creazione» (Ef 1,4) ci ha «predestinati» (Ef 1,5) secondo un chiaro piano di salvezza: quel piano di salvezza che Maria ci mostra compiuto in modo grandioso. Il suo itinerario è anche il nostro: né per meriti, né per virtù che possiamo vantare. Solo per pura grazia l'uomo, benedetto, può divenire benedizione.

( da "Il tesoro e la Perla: Immacolata Concezione", Claudio Arletti)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te (Lc 1,28)
(vai al testo…)

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Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (breve commento e una testimonianza):
Avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,35)
(vai al testo - 8/12/2016)
Lo Spirito Santo scenderà su di te (Lc 1,35)
(vai al testo - 8/12/2015)
Rallegrati, piena di grazia (Lc 1,29)
(vai al testo - 8/12/2014)
(vai al testo - 8/12/2013)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
Maria Immacolata: trasparenza vera nel dialogo con Dio (7/12/2017)
In Maria si congiunge il Cielo e la Terra (7/12/2016)
Dio ci chiama ad aprirci alla gioia (6/12/2015)
Resi immacolati dalla carità (6/12/2014)
Maria, il nostro "dover essere" (6/12/2013)
Il sogno di Dio (6/12/2012)

Riamando ad altri post sulla Solennità odierna, a suo tempo pubblicati:
Madre di Dio (7/12/2010)
Maria, Fiore dell'umanità (8/12/2009)
Immacolati nella carità (7/12/2008)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2018)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2017)
  di Cettina Militello (VP 10.2016)
  di Luigi Vari (VP 10.2015)
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(Illustrazione di Bernadette Lopez: Annunciazione)

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