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lunedì 30 dicembre 2019

Vergine e Madre


Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6,22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Tutti i testi dell'odierna solennità ripetono, senza posa, che Maria Santissima non è soltanto madre. È vergine e madre. Queste due parole a noi paiono inaccostabili. Una donna o è vergine o è madre. Un termine esclude l'altro. Invece, proprio nella compresenza di entrambi comprendiamo come Dio Padre visiti l'uomo e agisca in esso. Il Natale del Verbo è il paradigma di come la Trinità entri in comunione con ogni persona. Maria, allora, non è semplice oggetto della nostra devozione. Racchiude tutto ciò che la persona umana può essere davanti al Padre, nello Spirito.
La verginità è spazio vuoto. È possibilità di vita, ma in quanto attesa e accoglienza. Se non viene visitata e fecondata rimane sterilità e buio. La verginità è apertura all'altro. L'uomo davanti a Dio è questo: ascolto, attesa, silenzio, attesa di quel seme divino che possa generare in lui Cristo. La verginità di Maria è allora la rinuncia a essere protagonisti nel dare la vita. La vita che fiorirà nella Vergine sarà la vita stessa di Dio, perché da Dio Maria si lascia fecondare. Ella è passività, anzitutto. Non immobilismo. È come terra fertile che attende il seme e la pioggia. Tutta la vita dei santi, in fondo, è questo: la fede assoluta nel fatto che Dio è vita. Lui solo è fonte della vita e senza di lui le nostre capacità e possibilità rimangono sterili.
La verginità di Maria è la coscienza che se Dio non agisce in noi, se non entra e feconda il nostro silenzio con la sua parola, non ci saranno frutti. Il primo passo non può che essere il suo. Il Padre agisce così. Non vuole agire accanto all'uomo. Non vuole agire senza l'uomo. Ma vuole agire nell'uomo come il seme agisce nella donna. In questo senso ogni persona che non diventi spiritualmente donna non può entrare nel regno di Dio. Ogni uomo è vergine davanti a Dio se nella fede accetta di aprirsi in silenzio per accogliere la Parola e il pane che lo feconda, non perché lui agisca in unità di intenti con Cristo, in semplice armonia, ma perché Cristo agisca in lui.
Se in questo consiste fisicamente e spiritualmente la verginità di Maria, allora la sua maternità è la straordinaria facoltà di generare Dio stesso. Perché lui e lui solo ha agiti in lei. La maternità che oggi celebriamo è realmente segno e simbolo dell'incontro tra il divino e l'umano, in modo che tutto venga dal Padre e, allo stesso tempo, tutto venga dall'uomo. Senza un utero, infatti, senza un grembo, il Verbo non si sarebbe mai fatto carne. Ma cos'è il grembo di Maria senza l'azione dello Spirito?
La verginità feconda della Madre di Dio è la composizione dell'umano e del divino. L'uno non schiaccia l'altro. Il divino non soffoca l'umano, ma lo valorizza al di là delle sue apparenti possibilità.

L'odierno vangelo ribadisce l'intimo e continuativo rapporto tra la Vergine e la Parola che si manifesta nelle voci del mondo, quando afferma che essa «serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Non si tratta di una memoria a breve termine ma, piuttosto, di una reale gestazione. Quanto è avvenuto nella gravidanza continua ad avvenire nel cuore, dove anche le espressioni più forti e sconcertanti vengono assimilate e riportare a Dio nel segreto dell'anima.
Il questo giorno in cui contempliamo il mistero del Natale dal basso, dal grembo di Maria, piuttosto che dall'alto, come il 25 dicembre, dal cielo che invia l'eterna Parola, comprendiamo l'essenza della vita spirituale formulata in modo magistrale da Paolo in Gal 2,20: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me». È nato dentro di me. Ho generato Cristo. Non perché io ne abbia le capacità. Ma perché lo Spirito feconda il cuore del credente.

(da Claudio Arletti, Il Tesoro e la Perla, Commento ai Vangeli festivi dell'anno A)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Maria… custodiva tutte queste cose (Lc 2,19)
(vai al testo)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 I pastori riferirono ciò che era stato detto loro (Lc 2,17) – (01/01/2019)
(vai al testo)
 I pastori riferirono ciò che era stato detto loro (Lc 2,17) – (01/01/2018)
(vai al testo)
 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose (Lc 2,19) – (01/01/2017)
(vai al testo)
 Vinci l'indifferenza e conquista la pace (01/01/2016 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Non più schiavi, ma fratelli (01/01/2015 - Giornata mondiale della pace)
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 Fraternità, fondamento e via per la pace (01/01/2014 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Beati gli operatoti di pace (01/01/2013 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Educare i giovani alla giustizia e alla pace (01/01/2012 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Libertà religiosa, via per la pace (01/01/2011 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  L'incarnazione del Verbo riscatta il tempo che svanisce, colorandolo di eterno (30/12/2018)
  Il grande campo della libertà di Dio: la maternità verginale di Maria, la Theotokos (30/12/2017)
  Il Nome per eccellenza: Dio salva (30/12/2016)
  Alimentati dalla benedizione di Dio (30/12/2015)
  La Vergine Madre (30/12/2013)
  Madre dell'unica persona del Verbo di Dio, dono per il mondo (31/12/2012)
  Madre di Dio (30/12/2011)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2020)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2019)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2018)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
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  di Luigi Vari (VP 11.2014)
  di Giovanni Cavagnoli (VP 11.2013)
  di Marinella Perroni (VP 11.2012)
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  di Claudio Arletti (VP 11.2009)
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  di Enzo Bianchi (A)
  di Enzo Bianchi (B)
  di Enzo Bianchi (C)
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

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