Natale del Signore
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Messa della Vigilia: Isaia 62,1-5 • Salmo 88 • Atti 13,16-17.22-25 • Matteo 1,1-25
Messa della Notte: Isaia 9,1-6 • Salmo 95 • Tito 2,11-14 • Luca 2,1-14
Messa dell'Aurora: Isaia 62,11-12 • Salmo 96 • Tito 3,4-7 • Luca 2,15-20
Messa del Giorno: Isaia 52,7-10 • Salmo 97 • Ebrei 1,1-6 • Giovanni 1,1-18
Appunti per l'omelia
Il progetto che Dio ha per noi è che viviamo come figli. Tutta la storia della salvezza trova eco in questo: Colui che non era soggetto alla legge decise, per amore, di perdere ogni tipo di privilegio (privus legis) ed entrare attraverso il luogo meno atteso per liberare noi che, sì, eravamo sotto la legge. E la novità è che decise di farlo nella piccolezza e nella fragilità di un neonato; decise di avvicinarsi personalmente e nella sua carne abbracciare la nostra carne, nella sua debolezza abbracciare la nostra debolezza, nella sua piccolezza coprire la nostra. In Cristo Dio non si è mascherato da uomo, si è fatto uomo e ha condiviso in tutto la nostra condizione. Lungi dall'essere chiuso in uno stato di idea o di essenza astratta, ha voluto essere vicino a tutti quelli che si sentono perduti, mortificati, feriti, scoraggiati, sconsolati e intimiditi. Vicino a tutti quelli che nella loro carne portano il peso della lontananza e della solitudine, affinché il peccato, la vergogna, le ferite, lo sconforto, l'esclusione non abbiano l'ultima parola nella vita dei suoi figli.
Il presepe ci invita a fare nostra questa logica divina. Una logica non centrata sul privilegio, sulle concessioni, sui favoritismi; si tratta della logica dell'incontro, della vicinanza e della prossimità. Il presepe ci invita ad abbandonare la logica delle eccezioni per gli uni ed esclusioni per gli altri. Dio viene Egli stesso a rompere la catena del privilegio che genera sempre esclusione, per inaugurare la carezza della compassione che genera inclusione, che fa splendere in ogni persona la dignità per la quale è stata creata. Un bambino in fasce ci mostra la potenza di Dio che interpella come dono, come offerta, come fermento e opportunità per creare una cultura dell'incontro.
Non possiamo permetterci di essere ingenui. Sappiamo che da varie parti siamo tentati di vivere in questa logica del privilegio che ci separa-separando, che ci esclude-escludendo, che ci rinchiude-rinchiudendo i sogni e la vita di tanti nostri fratelli.
Oggi, davanti al bambino Gesù, vogliamo ammettere di avere bisogno che il Signore ci illumini, perché non sono poche le volte in cui sembriamo miopi o rimaniamo prigionieri di un atteggiamento marcatamente integrazionista di chi vuole per forza far entrare gli altri nei propri schemi. Abbiamo bisogno di questa luce, che ci faccia imparare dai nostri stessi errori e tentativi al fine di migliorarci e superarci; di questa luce che nasce dall'umile e coraggiosa consapevolezza di chi trova la forza, ogni volta, di rialzarsi e ricominciare.
Guardare il presepe significa trovare la forza di prendere il nostro posto nella storia senza lamentarci e amareggiarci, senza chiuderci o evadere, senza cercare scorciatoie che ci privilegino. Guardare il presepe implica sapere che il tempo che ci attende richiede iniziative piene di audacia e di speranza, come pure di rinunciare a vani protagonismi o a lotte interminabili per apparire.
Guardare il presepe è scoprire come Dio si coinvolge coinvolgendoci, rendendoci parte della sua opera, invitandoci ad accogliere con coraggio e decisione il futuro che ci sta davanti.
(Papa Francesco, dall'Omelia del 31 dicembre 2016)
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Oggi è nato per voi un Salvatore (Lc 2,11)
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Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
• I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino (Lc 2,16) – (25/12/2018)
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• Oggi è nato per voi un salvatore (Lc 2,11) - (25/12/2017)
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• Andiamo… vediamo questo avvenimento (Lc 2,15) - (25/12/2016)
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• Andiamo dunque fino a Betlemme (Lc 2,18) - (25/12/2015)
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• Oggi è nato per noi il Salvatore (Lc 2,11) - (25/12/2014)
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• Oggi è nato per noi il Salvatore (Lc 2,11) - (25/12/2013)
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• Non temete: vi annuncio una grande gioia (Lc 2,10) – (25/12/2012)
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• Oggi è nato per noi il Salvatore (Lc 2,11) - 25/12/2011)
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• Un bambino è nato per noi (Is 9,5) - (25/12/2010)
(vai al testo…)
• La Parola è diventata carne e ha abitato fra noi (Gv 1,14) - (23/12/2009)
(vai al post "Dio, nostro fratello")
• Gloria a Dio nel più alto dei cieli, pace in terra agli uomini che egli ama (Lc 2,14) (Lc 2,14) - (24/12/2008)
(vai al post "Il prodigio dell'amore")
Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
• Il vero Natale per noi! (23/12/2018)
• Gli "ultimi" si sono messi in cammino e hanno incontrato Dio (24/12/2017)
• La speranza di un Bambino (23/12/2016)
• Dio entra nel mondo dal punto più basso (23/12/2015)
• Gloria a Dio in cielo; pace agli uomini in terra (23/12/2014)
• Dio si è fatto bambino! (24/12/2013)
• Il mistero dell'umiltà di Dio (24/12/2012)
• Dar vita a Gesù, oggi (23/12/2011)
Commenti alla Parola:
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2019)
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2018)
• di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2017)
• di Cettina Militello (VP 2016)
• di Luigi Vari (VP 2015)
• di Luigi Vari (VP 2014)
• di Giovanni Cavagnoli (VP 2013)
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Marinella Perroni (notte, VP 2011)
• di Marinella Perroni (giorno, VP 2011)
• di Marinella Perroni (notte, VP 2010)
• di Marinella Perroni (giorno, VP 2010)
• di Claudio Arletti (notte, VP 2009)
• di Claudio Arletti (giorno, VP 2009)
• di Claudio Arletti (notte, VP 2008)
• di Claudio Arletti (giorno, VP 2008)
• di Enzo Bianchi (vol. anno C, giorno)
• di Enzo Bianchi (vol. anno B, notte)
• di Enzo Bianchi (vol. anno A, aurora)
(Immagine: Natività, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, dicembre 2014)
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