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venerdì 18 settembre 2020

L'invidia non coglie la gratuità


25a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 55,6-9 • Salmo 144 • Filippesi 1,20c-24.27a • Matteo 20,1-16
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Tu sei invidioso perché io sono buono?
La giornata lavorativa era di dodici ore: dall'alba, circa le sei del mattino, al tramonto, verso le sei di sera. Con gli operai incontrati all'alba, il padrone si accorda per la paga "giusta", oggi diremmo "sindacale". Al termine della giornata si verifica qualcosa di strano: gli operai che hanno lavorato un'ora soltanto ricevono la stessa paga dei primi. Sembrerebbe naturale il disappunto e l'accusa di "ingiustizia" rivolta al padrone.
Ma è sorprendente la risposta: «tu sei invidioso - letteralmente: il tuo occhio è cattivo - perché io sono buono?». È il messaggio centrale della parabola.
Le scelte di Gesù in favore di quanti non contano provocano le critiche aspre degli osservanti, farisei e scribi: Gesù mette sullo stesso piano peccatori e giusti, ecco l'ingiustizia! Ma il Padre ha un modo di agire imprevedibile, fuori schema, che non può essere giudicato secondo i criteri umani («I miei pensieri non sono i vostri pensieri», cfr. I lettura). La condotta di Dio rivela una "giustizia" superiore. Se dà un salario uguale per un lavoro disuguale, ciò non significa che gradisce meno l'impegno di chi lavora tutto il giorno.
La ragione ultima del suo modo di agire? «Io sono buono». La bontà di Dio supera i parametri della retribuzione "dovuta": questo non vìola la giustizia, ma la realizza in modo più pieno. In altri termini, la "ricompensa" divina non è qualcosa che mi spetta per diritto, ma è un dono totalmente gratuito: in definitiva, è "Dio che si dona", chi può meritarlo? Di fronte a questo amore, che è totale gratuità, non ha senso essere "invidiosi".
Allora, a Dio poco importa se uno lavora e si impegna? Basta pensare alla parabola dei talenti (Mt 25, 14-30), per capire che non è così: ogni minimo gesto d'amore lo incanta. Il Padre però ama tutti, guarda a ciò che ciascuno è capace di dare, e vuole che i suoi condividano la sua benevolenza.

Li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata…
Ciò che Gesù smaschera è l'egoismo e l'orgoglio che si nascondono dietro l'apparente esigenza di giustizia: «li hai trattati come noi». È la posizione di privilegio che si rivendica e non tollera che altri la condividano: quasi che il valore e il prestigio personale risaltino meglio finché gli altri rimangono un gradino sotto. È la mentalità che capovolge l' "ama il prossimo tuo come te stesso" e nega praticamente il legame fraterno che unisce i membri della comunità cristiana ed umana.
Il principio della "gratuità" contesta una concezione di Dio e del mondo propria dei farisei di tutti i tempi: un sistema di relazioni fondato sul "merito", in cui il favore di Dio si compra e ogni uomo vale quanto valgono le sue prestazioni. Un mondo in cui chi sbaglia deve "pagare" duramente, altrimenti non vale la pena fare tanti sforzi per essere "giusti". In realtà, tale mondo, che non dà spazio alla misericordia e alla gratuità, si rivela "dis-umano".
Non possiamo fare calcoli con Dio, insegnandogli che cosa deve dare a noi e agli altri: d'altra parte, chi è in grado di misurarlo? Piuttosto, sapremo riconoscere con stupore e gratitudine tutto ciò che ci dona, mentre ci rallegreremo di ogni gesto della sua bontà, anche quando non riguarda direttamente noi, ma i fratelli.

"Padre, apri il nostro cuore… perché comprendiamo l'impagabile onore di lavorare nella tua vigna fin dal mattino" (II Colletta).

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Sei invidioso perché io sono buono? (Mt 20,15)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Andate anche voi nella mia vigna (Mt 20,7) - (24/09/2017)
(vai al testo)
 Sei invidioso perché io sono buono? (Mt 20,15) - (21/09/2014)
(vai al testo…)
 Sei invidioso perché io sono buono? (Mt 20,15) - (18/09/2011)
(vai al testo…)
 Andate anche voi nella vigna (Mt 20,7) - (19/09/2008)
(vai al post "Anche noi chiamati")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Il Dio che viene a cercarmi anche quando si sarà fatto molto tardi (22/09/2017)
  La gratuità di Dio (19/09/2014)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2020)
  di Cettina Militello (VP 7.2017)
  di Marinella Perroni (VP 7.2011)
  di Gianni Cavagnoli (VP 7.2014)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Andate anche voi nella vigna, di Bernadette Lopez)

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