Parola da vivere
La luce splende nelle tenebre (Gv 1,5)
La scienza ha ipotizzato il "big-bang" per dare una risposta scientifica all'origine del mondo.
Noi parliamo di creazione. Il Verbo (o la Sapienza) si è moltiplicato nel mondo come scintilla di Dio. Ora, dopo le luci accecanti del Natale, rimangono queste scintille accese specialmente nelle persone, che maggiormente rispecchiano Dio.
San Giovanni, nella prima pagina del suo Vangelo, ci aiuta a interpretare questa storia. Ci indica un piccolo bimbo che racchiude in sé il tesoro più grande, il tutto, Dio, l'amore. Questo bambino abita la tenda degli uomini, si adatta alla convivenza di Nazareth, occupa gli angoli delle strade, condivide la nostra precarietà. Cresce con noi, è luce nel buio che ci vuole riavvolgere, diventa il dono della fede, se crediamo nel suo nome con la certezza che siamo figli di Dio.
Nella sera del Natale ci resta il grande mistero: Dio fatto uomo perché l'uomo ritorni ad essere Dio, da cui è nato. Il buio della morte è trasformato dalla Sapienza in seme di vita nuova, parto della nuova creatura fino alla pienezza dell'unico Uomo nuovo, Cristo, tutto in tutti. Tra la notte di Natale e la notte del Calvario la luce che ha brillato ci mostrerà il cammino della verità e della vita.
Testimonianza di Parola vissuta
Non ero mai stato credente, tantomeno ero una persona semplice: era tutto diventato decisamente più evidente tra i 18 e i 20 anni, quando dalla scuola si passa al mondo del lavoro. Non riuscivo ad adattarmi all'idea di dovermi "arrendere" a un mondo grigio, ripetitivo ed eccessivamente competitivo come immaginavo fosse il lavoro. Così andavo avanti a furia di impieghi stagionali. In più ero alla ricerca costante dell'amore vero e grande, di una ragazza di cui innamorarmi; dopo alcune storie mi ero convinto che non sarei stato più in grado di provare qualcosa di forte.
Nonostante la continua e soffertissima ricerca della mia strada, non approdavo a nulla in nessun campo della vita; ero allo stremo. Era il rovente giugno 2003 e mi trovavo immerso nelle miei nebbie e in quella che sarebbe stata l'estate più calda dell'ultimo mezzo secolo, oltre che la stagione della mia personale rivoluzione. La scintilla furono i buoni consigli dei miei genitori e di un frate cappuccino, il quale mi spinse a leggere il Vangelo. Poco convinto, incominciai. Fu una rivelazione! Quel libro prese vita e iniziò a parlarmi, ad aprirmi gli occhi e soprattutto il cuore; così mi si svelarono i molti miei errori passati e presto ci fu un deciso cambiamento in me. Lui poi da lassù lavorò davvero bene, tutto quello che poco prima mi era impossibile ora era a portata di mano.
Nel giro di poco capii quella che doveva essere la mia strada. M'innamorai, ricambiato. Smisi anche di fumare, da un giorno all'altro. Mancava soltanto il lavoro: ci volle un po' più di impegno e di sofferenza, ma prima della fine dell'anno Dio mi fece capire, parlandomi attraverso la lettura della Beatitudini, quello che era più missione che lavoro, cioè stare con i più semplici dei suoi figli, lavorare con ragazzi disabili.
Oggi, a quattro anni dall'incontro e a 31 anni d'età, il rapporto tra me e Lui continua, grazie soprattutto alla sua pazienza e alle sue correzioni, che per fortuna sono sempre arrivate chiare e frequenti.
(Fabio)
(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)
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