Parola da vivere
Seguitemi, e io farò di voi
dei pescatori di uomini (Mc 1,17)
Poche realtà sono così immense e misteriose, al di là di ogni comprensione, come il mare. Il pescatore, nel sondare l'abisso, spinto dalla necessità del vivere quotidiano, deve avere un grande senso del mistero e dell'immenso. Gesù sceglie qui i suoi primi collaboratori, lanciandoli nel mare ancor più misterioso dell'umanità. "Vi farò pescatori di uomini".
San Paolo, affascinato da Gesù, dalla sua umanità così divina e tanto vicina a ciascuno di noi, è partito per il mare del mondo lanciando con generosità e gesti larghi la rete per raccogliere tutti in un solo corpo che ha il suo capo e il suo cuore in Cristo. Lo Spirito che in Gesù ha vinto la morte ha dato anima nuova all'umanità, valorizzandone le differenze di razza, storia, colore, nazione. Si è fatto tutto a tutti, per recuperarci nella rete dell'amore del Padre e per questo amore farci incontrare reciprocamente.
Non è più il tempio che custodisce la presenza di Dio, siamo noi il tempio di Dio, di carne, sacrario dell'Incarnazione e luce sul monte per l'umanità.
Testimonianza di Parola vissuta
Sono cresciuta in una famiglia cattolica e ho frequentato ambienti e gruppi parrocchiali; il Vangelo è sempre stato un libro presente e letto, però concretamente la mia vita e la mia fede, pur se vicine, viaggiavano su due binari. Un giorno qualcuno dell'Associazione Alfa-Omega ha bussato alla mia porta durante una missione parrocchiale e presentandomi la persona di Gesù mi ha fatto capire che se per me Cristo era importante, come io dicevo che fosse, dovevo dare a Lui del tempo per mettermi in ascolto della sua parola.
Ho iniziato così un gruppo di lettura del Vangelo settimanale in casa mia con altre persone, e da sola dedicavo ogni giorno un po' di tempo per leggere la pagina proposta dalla liturgia cercando di rispondere alle domande: che cosa significa questo brano per me? Perché il Signore me lo dice oggi? Che cosa devo fare? Ho cercato quindi un'applicazione molto pratica e semplice da concretizzare nella mia giornata: poteva essere il salutare chi incontravo, interessarmi di qualcuno, migliorare le relazioni con gli altri.
Ho condiviso questa scoperta con mio marito e con alcuni sacerdoti che seguivano il mio cammino. Il Signore mi chiamava ad essere uno strumento affinché la sua parola fosse fatta conoscere. Così ho lasciato la proposta di carriera e ho preso alcuni periodi di aspettativa per dedicarmi alla famiglia e all'evangelizzazione organizzando gruppi di ascolto del Vangelo nelle famiglie, partecipando alle missioni parrocchiali, seguendo altri nel cammino di fede. In seguito ho potuto scegliere di lavorare a tempo parziale, solo quattro ore, così da non perdere il lavoro e portare anche lì un messaggio di speranza continuando a dedicarmi ai miei tre figli e all'evangelizzazione. Con alcuni colleghi ho iniziato un cammino che ha suscitato in loro il desiderio di conoscere Gesù attraverso la lettura del Vangelo.
Come per Giuseppe e Maria dopo il "sì" iniziale c'è stata una serie di "sì" nella loro vita, così succede anche a me. Talvolta incontro ostacoli, ma il Signore mi richiama continuamente alla fedeltà. Il mio cammino continua nella certezza della sua presenza: attraverso la sua parola che è luce, l'Eucaristia che è nutrimento, la direzione spirituale nella quale sperimento il suo amore e il suo perdono, nella comunità che mi incoraggia e mi fa crescere.
(Flavia)
(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)
questa testimonianza di Flavia mi sembra anche una proposta concreta per l'animazione della Parola nella Parrocchia. Certo ogni cosa va adattata al contesto ma il canivaccio proposto è bella. continua così luigi mi piace...
RispondiElimina