Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


domenica 18 maggio 2014

Il diacono, di fronte al "malcontento"


Il racconto degli Atti degli Apostoli (6,1-7) sull'istituzione dei "Sette", di cui si parla nella liturgia di questa domenica, V di Pasqua-Anno A, è stato oggetto della riflessione di papa Francesco al Regina coeli di oggi.
È una riflessione che riguarda me direttamente, come diacono, ma anche tutti coloro che nella comunità prestano un servizio. Anzi, interessa la comunità stessa in quanto è essa il luogo in cui viviamo la nostra esperienza di discepoli di Gesù; esperienza che porta il segno delle nostre quotidiane vicissitudini, delle nostre gioie, delle nostre sconfitte.
È prezioso quanto detto dal papa: i "sette", i primi diaconi, vengono istituiti per far fronte ad una situazione di malcontento nella comunità: «nella Chiesa delle origini emergono le prime tensioni e i primi dissensi». «Serpeggia il malcontento, ci sono lamentele, corrono voci di favoritismi e disparità di trattamento».
«Questo succede anche nelle nostre parrocchie!».
Ecco che il diacono è in primo luogo colui che contribuisce, in prima persona, ad appianare le divisione, a portare la concordia, la comunione. «Nella vita, i conflitti ci sono, il problema è come si affrontano», dice il papa.
L'esempio degli Apostoli è un po' il paradigma di una azione pastorale che mira all'equilibrio, all'armonia, al rispetto dei ruoli, a saper delegare, ad essere "un corpo vivo", ad essere veramente Chiesa…
Gli Apostoli «convocano una riunione allargata anche ai discepoli, discutono insieme la questione. Tutti. I problemi infatti non si risolvono facendo finta che non esistano! Ed è bello questo confronto schietto tra i pastori e gli altri fedeli. Si arriva dunque ad una suddivisione dei compiti. Gli Apostoli fanno una proposta che viene accolta da tutti: loro si dedicheranno alla preghiera e al ministero della Parola, mentre sette uomini, i diaconi, provvederanno al servizio delle mense per i poveri».
È significativo che la scelta dei "sette" non è fatta perché questi sono esperti nella distribuzione dei viveri! «Questi sette non vengono scelti perché esperti in affari, ma in quanto uomini onesti e di buona reputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza; e sono costituiti nel loro servizio mediante l'imposizione delle mani da parte degli Apostoli».
Sono così delineate le caratteristiche di chi svolge un servizio, una diakonia, nella comunità!
Ed è descritto, come dice il papa, il modo di risolvere i problemi, il modo di rapportarsi all'interno della comunità: «da quel malcontento, da quella lamentela, da quelle voci di favoritismo e disparità di trattamento, si arriva ad una soluzione. Confrontandoci, discutendo e pregando, così si risolvono i conflitti nella Chiesa. Confrontandoci, discutendo e pregando. Con la certezza che le chiacchiere, le invidie, le gelosie non potranno mai portarci alla concordia, all'armonia o alla pace. Anche lì è stato lo Spirito Santo a coronare questa intesa e questo ci fa capire che quando noi lasciamo allo Spirito Santo la guida, Egli ci porta all'armonia, alla unità e al rispetto dei diversi doni e talenti».
E così, conclude il papa, «niente chiacchiere, niente invidie, niente gelosie!».
Ecco definita, in sintesi, la figura del diacono!

Vedi anche il Post "Animare la carità nella comunità".


Nessun commento:

Posta un commento