(Le altre esperienze sono raccolte nella rubrica "Rocco racconta").
È una meraviglia vedere gli effetti della Parola vissuta insieme in parrocchia! Per molti è una scoperta meravigliosa, perché si scopre che il vangelo è vero e produce frutti di comunione.
Così capita a una coppia; sposati da 13 anni, con due figli, da un anno separati in attesa della separazione legale. Ci si incontra in parrocchia: stiamo meditando sulla Parola "Tutti un sol corpo" (1Cor 12,20). Una sera qualsiasi per una meditazione qualsiasi.
Quella sera alla meditazione c'è la moglie, che stanca di andare e venire da psicologi, psicoterapeuti, assistenti familiari decide di andare in parrocchia dove si incontra con il nostro gruppetto, che sta sperimentando la bellezza di impegnarsi in una spiritualità che sia via alla comunione.
Non succede niente di eccezionale, ma con molta normalità questa signora viene accolta nel gruppo: in fondo ci si fa festa ogni qualvolta ci si vede, ci si accoglie e anche questa volta lo si fa per tutti; e poi si passa alla meditazione del brano scelto.
Certamente questa volta, ci si ferma a riflettere maggiormente quando l'argomento porta a parlare dell'unità: noi non siamo per la divisione, ma per l'unità! Lei capisce che c'è qualcosa che non le quadra troppo. Alla fine ci saluta, ma ritornando a casa, porta con sé il foglietto su cui abbiamo riflettuto.
Ci racconta poi che per tutta la notte e i giorni a seguire non è riuscita a stare tranquilla. "Quella parola... quelle persone così festose… perché hanno Dio… un Dio eccezionale che dà tanta gioia ed io sono triste… Se non fosse stato per quei figli che ho forse avrei fatto qualche gesto inconsueto, ma non posso. Adesso piuttosto debbo trovare anch'io la risposta ai miei perché".
Si decide così a parlare con me. In fondo ritrova la forza e il coraggio e avverte dentro tanta emozione e quasi balbettando dice che quella sera a quell'incontro, in mezzo a quella gente eccezionale, tutta festosa è andata via tutta rotta, perché quelle parole le avevano trafitto il cuore. Era da un anno di fatto separata del marito e di lui non né voleva saperne più niente. E adesso, invece, aveva un chiodo fisso: "Non debbo essere io a rompere, non debbo essere io a essere strumento di divisione; e allora mi sono deciso a parlarne con te. Mi puoi aiutare?".
Mi sono detto che quando una persona s'incontra con il crudo del vangelo, l'anima viene in contatto con Dio e si trasforma. Non era successo pure questo a san Paolo sulla via di Damasco? E il vangelo ieri come oggi non è vangelo di verità che tutto trasforma e a tutto dà vita? E allora pian piano da quasi un mese ci incontriamo e pian piano si è potuto fare un itinerario, un percorso. Insieme abbiamo trovato delle soluzione per portare il sereno in quella famiglia, cercando di portare a casa dopo un anno il proprio marito.
Festa grande per i due bambini che appena saputa la notizia dalla mamma non sono riusciti a dormire per la gioia che papà doveva tornare con loro! E papà è tornato; frutto dell'amore alla Parola che anche oggi, non solo trasforma gli animi, ma compie veri miracoli: porta l'unità nella famiglia, porta gioia ai figli, porta speranza di un vero cambiamento nella vita di coppia, dà certezza per un futuro migliore, cambia i nostri cuori, dà solidità al rapporto. È Lui che prende possesso nella nostra vita. Tutto ciò è veramente stupendo! Un fatto semplice, un fatto eccezionale… perché eccezionale è stata la fede di questa coppia a credere alla Parola di Dio.
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