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venerdì 3 maggio 2019

Una parola che "ricostruisce"


3a domenica di Pasqua (C)
Atti 5,27b-32.40b-41 • Salmo 29 • Apocalisse 5,11-14 • Giovanni 21,1-19
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

L'apparizione di Gesù avviene in giorno feriale, mentre gli apostoli sono intenti al lavoro. Hanno, dunque, ripreso la vita di ogni giorno. Gli occupanti della barca sono sette, numero che indica la completezza. Sembrano rappresentati i vari tipi di cristiani che, nonostante limiti e mancanze, hanno diritto di cittadinanza nella Chiesa:
quelli che hanno difficoltà a credere, come Tommaso; quelli un po' fanatici, come i due figli di Zebedeo; quelli che hanno rinnegato il Maestro, come Pietro; quelli legati alle tradizioni del passato, ma onesti e aperti ai segni dei tempi, come Natanaele; e anche quelli che non sono conosciuti da nessuno, come i due discepoli senza nome.

Gettate la rete dalla parte destra … la rete non si squarciò
In quella notte non solo manca la luce, manca anche Gesù. Anzi, per Giovanni, non c'è la luce proprio perché non c'è Gesù. Pietro e i suoi amici si impegnano allo spasimo, ma non concludono nulla, constatando la verità delle parole del Maestro: «Senza di me non potete far nulla». Ma, anche se Gesù non è sulla barca, è presente: è già sulla terra ferma, che è come la condizione definitiva dei "risorti". E spunta l'alba, giunge la luce, «quella vera che illumina ogni uomo». Il Risorto parla loro dalla riva e guida la loro attività, il loro lavoro. Non appena gli apostoli si fidano, contro tutte le logiche umane ottengono un risultato stupefacente.
Giovanni vuole incoraggiare i cristiani delle sue comunità facendo loro vedere che Gesù, stando nella gloria del Padre, è accanto a loro e tutti i giorni continua a far risuonare la sua voce. Chiama, parla, indica loro ciò che devono fare. Il risultato della missione della Chiesa è indicato dalla straordinaria quantità di pesci. La comunità cristiana porterà a compimento la sua missione di salvezza a condizione che si lasci sempre guidare dalla voce del Risorto.
La rete non si spezza: la parola di Gesù è in grado di fare unità. Senza di essa c'è rottura, disunità.
Nella comunità cristiana si elaborano a volte programmi pastorali ambiziosi, in famiglia si mettono in atto tecniche psicologiche aggiornate per educare meglio i figli, si fanno progetti. Non sempre ne emergono i risultati sperati. Nasce la domanda: quanto è "illuminato" dal Vangelo?
Può capitare qualcosa di simile a ciò che è successo ai sette discepoli dopo la Pasqua: persone preparate, esperte, volenterose, hanno lavorato un'intera notte, ma non hanno ottenuto nulla. Hanno agito al buio, senza la luce della parola del Risorto.
Una parola che sembra dare a volte orientamenti diversi dalla logica umana, contrari al buon senso, in controcorrente: costruire un mondo di pace senza l'uso della violenza, porgere l'altra guancia, amare il nemico, rifiutare la competizione e la contrapposizione, farsi poveri, essere puri… La scelta può diventare (in certo senso, lo è sempre) tra fidarsi o affannarsi senza giungere a risultati capaci di rinnovare e illuminare la vita.

Signore, tu sai che ti voglio bene
In definitiva, l'unica logica capace di dare un senso nuovo a tutto è quella dell'amore.
L'unica logica capace di essere veramente produttiva: «Pasci la mie pecore». Pascere, non dominare: costruire rapporti nuovi con tutti.
Il "miracolo" che ci aspettiamo da Gesù non è quello esteriore, ma il cambiamento del cuore capace di produrre "strutture" e logiche di comportamento a servizio di ogni persona!

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
È il Signore! (Gv 21,7)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 È il Signore! (Gv 21,7) - (10/04/2016)
(vai al testo)
 Simone, mi ami? (Gv 21,16) - (14/04/2013)
( vai al testo…)
 Signore, tu sai che ti voglio bene (Gv 21,17) - (16/04/2010)
(vai al post "Il primato dell'amore")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Mi vuoi bene? (08/04/2016)
  L'amore al di sopra di tutto! (12/04/2013)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 5.2019)
  di Luigi Vari (VP 3.2016)
  di Marinella Perroni (VP 3.2013)
  di Claudio Arletti (VP 3.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione di Maria Cavazzini Fortini)


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