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venerdì 16 aprile 2010

Il primato dell'amore

18 aprile 2010 – 3a domenica di Pasqua (C)

Parola da vivere


Signore, tu sai che ti voglio bene (Gv 21,17)


Il racconto di Giovanni, coronamento del suo vangelo, è di una bellezza commovente.
Gesù Risorto appare ai suoi discepoli all'alba di un nuovo giorno.
"La rete piena di pesci" è il riconoscimento da parte del "discepolo che Gesù amava". Giovanni, perché ha visto meglio, avverte Pietro: "È il Signore!".
La fede pasquale di Giovanni e dei discepoli permette di riconoscere nel maestro, IL RISORTO.
Ai gesti di amore e tenerezza di Gesù seguono le dichiarazioni d'amore dei discepoli e la risposta di Pietro alla triplice richiesta di Gesù "Mi ami tu più di costoro?", "Tu sai che ti voglio bene".
Pietro ottiene da Gesù la conferma del suo primato: è guida della Chiesa e della comunità che esce all'aperto e diventa missione.
La missione è sempre rischiosa, non poggia sulle sole capacità umane, sulla sola ragione, sulla fragilità nostra, sui nostri peccati, ma sulla forza dello Spirito e sulla gioiosa e libera adesione a Cristo crocifisso risorto.
E così: autorità: (Pietro) e amore (Giovanni) convivono in buona armonia.
Anche per noi, risorti con Lui, è l'amore che ci fa conoscere e amare Dio, l'amore che ci fa famiglia, l'amore che ci fa superare le prove della vita, l'amore che ci fa capaci di testimoniare a tutti che Gesù è risorto, e vive fra noi.


Testimonianza di Parola vissuta


Nella mia parrocchia c'è una signora che ha un carattere particolare... forte... e ogni volta che ci trovavamo per fare qualcosa insieme, i giovani se ne andavano sempre in un altro gruppo, così non si creavano dei problemi. E senza rendermene conto anch'io facevo questo..., questo atteggiamento verso di lei anch'io l'avevo preso.
Quando me ne sono accorta ho detto: no... non è questo che io voglio. Vivere il vangelo non è andare avanti con le cose facili, è proprio portare l'unità dove non c'è e credere in questo amore che cambia i rapporti; quindi era questo che volevo fare con lei.
Così ogni volta che andavo in parrocchia, la cercavo, la salutavo, chiedevo...
Però per dire la verità, le prime volte neanche mi rispondeva, e gli amici mi dicevano: lascia perdere, non si può fare niente. Ma io ero così convinta che è proprio questo l'amore che vince, che fa superare tutto... e sono andata avanti. E dopo un po' le cose sono cambiate.
Lei ha cominciato a rispondere, a interessarsi... anche sorridere, ma non soltanto con me, ma anche con gli altri giovani, con il parroco, con i membri del suo gruppo.
Mi ricordo che qualcuno ha detto: cosa è successo con questa signora? Allora gli ho detto: finalmente l'abbiamo conquistata!

(Anna M.)


(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)

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