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sabato 13 febbraio 2016

La Misericordia di Dio nell'Anno Liturgico
 I settimana di Quaresima


Continuo la meditazione sulla «Misericordia di Dio nel cammino dell'Anno Liturgico», così come l'ho colta nelle riflessioni. di fr. Luigi Colombotti ofm, che ha «pensato ad una ricerca della misericordia di Dio nell'Anno Liturgico, tenendo presente i testi che parlano della misericordia, nella Messa e nella Liturgia delle Ore, a partire dalla Solennità dell'Immacolata fino all'ultima settimana dell'Anno Liturgico».





I Settimana di Quaresima

DIO PADRE MISERICORDIOSO E BENIGNO VUOLE FIGLI MISERICORDIOSI

I vari testi che compongono la Liturgia sia delle Ore che eucaristica, guidano la Comunità cristiana alla contemplazione del Padre misericordioso e benigno che forma i suoi figli alla sua stessa misericordia. Diversi sono i modi ed i momenti nei quali Dio mette in atto il suo sguardo di misericordia. Innanzitutto esortandoci a ritornare a Lui che è ricco di benevolenza e si impietosisce: Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura (Mar/L Lett. br.).
Gesù chiede un atteggiamento veramente convertito per celebrare un culto che sia gradito al Padre; donare la pace ad un fratello che ha qualcosa contro di me è un dono e un segno della misericordia stessa di Dio perché anche Dio mi è venuto incontro offrendomi la salvezza prima ancora che io lo cercassi. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono (Ven/Mt 5,20-26). Questi gesti commuovono Dio il quale si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece (Mer/Gn 3,1-10). […]
Con Gesù ed i Santi Padri la vita santa si costruisce nella carità attraverso uno sguardo misericordioso verso il povero. San Gregorio Nazianzeno ci dice che in questo modo i cristiani imitano la bontà divina. Egli, che è Dio e Signore, si fa chiamare nostro Padre, e noi vorremmo rinnegare i nostri fratelli? Guardiamoci, cari amici, dal diventare cattivi amministratori di quanto ci è stato dato in dono (Lun/UL 2 Lett.). […]
Sant'Aelredo ci insegna il modo per essere in grado di amare i nemici e cioè la dolce considerazione dell'ammirabile pazienza del Cristo sofferente, di Gesù nella sua Passione. Non c'è niente che ci spinga ad amare i nemici, cosa in cui consiste la perfezione dell'amore fraterno, quanto la dolce considerazione di quella ammirabile pazienza per cui egli, «il più bello tra i figli dell'uomo» (Sal 44,3), offrì il suo bel viso agli sputi dei malvagi... e per riposare più perfettamente e soavemente nella gioia della carità fraterna, abbracci di vero amore anche i nemici (Ven/UL 2 Lett.). […]
L'imitazione del Signore Gesù è lo stile nuovo di vita che richiede il nostro essere circoncisi nell'intimo del cuore che nel battesimo ci ha donato la remissione dei peccati. […]
Questo stile di vita mentre ripresenta nella storia la giustizia e la misericordia del Padre ottiene continuamente da Lui il perdono dei nostri peccati. Perciò praticate la giustizia e la fedeltà. Esercitate pietà e misericordia ciascuno verso il suo prossimo. Se voi perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi le vostre (Gio/UL Resp. 2 Lett.). Ma soprattutto impegna i cristiani ad essere un capolavoro di carità, di amore fraterno, reciproca stima e degno servizio al Signore. La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda (Gio/Vesp. Lett. br.). […]
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