Si chiude il 2009 e mi viene spontaneo ripercorrere i vari momenti di questo anno passato; momenti di gioia, di sofferenza, di slancio, di inerzia…
In questo periodo del Natale il pensiero va al meraviglioso evento che ha squarciate le tenebre che ci attanagliano: quella Luce "che viene nel mondo e che illumina ogni uomo". L'abbiamo vista, l'ho vista quella Luce; e l'abbiamo accolta, sia pur nei limiti che ci contraddistinguono.
E un grazie sgorga sincero dal profondo del cuore perché non è possibile dimenticare l'abbraccio di Dio per noi, di quel Dio che si è fatto come me per potermi abbracciare. Ogni avvenimento, coscientemente vissuto, è un abbraccio di quel Dio che mi ama oltre ogni misura; un abbraccio delicato, molto spesso forte, che spesso fa male: ma è il Suo abbraccio… paterno e materno insieme.
Alle volte sento qualcuno che mi dice, di fronte a situazioni particolari, dolorose, che "O si crede… o non si crede… La fede o c'è o non c'è…".
Ma io sono convinto che la fede non è una verità astratta, intellettuale, per cui posso dire "credo o non credo a quella cosa…". La fede investe tutta l'esistenza: è un affidarsi totalmente a Dio, è consegnare la mia vita a Lui, prestando "fede" alla sua Parola, credendo al suo Amore. E questo coinvolge tutta la vita: mi interpella giorno per giorno in un continuo e progressivo perdermi in Lui.
La fede nasce, per dono di Dio, cresce, si sviluppa e giunge a maturazione… fino a quando vedrò "faccia a faccia" e non più "in visione" Colui a cui abbiamo prestato fede tutta la vita. E lo ameremo senza veli.
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