4 maggio 2008 – Ascensione del Signore (A)
Parola da vivere
Sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20)
Dopo la risurrezione di Gesù il mondo si è unificato: non c'è più un Cielo, nell'immaginario collettivo al di là delle nuvole, che contiene Dio e la terra dove Gesù è venuto ad abitare, casa dei mortali. Ora tutta la realtà è un unico Cielo che abbraccia tutto l'universo e ha i confini infiniti della Trinità. Gesù, tornando al Padre ci porta con sé. La vecchia umanità è morta con Cristo sulla croce, la nuova è Gesù risorto, glorioso.
Quello che in Gesù è già realizzato, per noi resta da completare con il nostro continuo morire e risorgere con Lui, attraverso l'Amore di cui siamo stati fatti capaci, nello Spirito.
"Completo quello che manca alla passione di Cristo!" dice san Paolo.
Come? Amando in ogni attimo del mio tempo: vivendo la Parola, divento Gesù. Amando il fratello, incontro Gesù. Nella comunione di amore Gesù si fa presente in quelli che si amano nel suo nome. Nell'Eucaristia la nostra stessa carne si trasforma nella carne di Gesù, come pegno ed esperienza dell'eternità d'amore.
Oggi Gesù, salendo al cielo, nella liturgia ci dice:
"Sarete miei testimoni!" cioè farete l'esperienza che ormai sono sempre con voi, fino alla fine del mondo.
Testimonianza di Parola vissuta
Più passa il tempo, più mi accorgo che il servizio in parrocchia è proprio bello ed è estremamente vero il detto: "è donando che si riceve"; io posso testimoniare che nei vari incontri con le persone ricevo sempre molto.
Riporto un avvenimento, recentemente accaduto, che si è impresso particolarmente nel mio animo. Abitualmente andavo a trovare un'anziana signora, molto accogliente e simpatica. I nostri dialoghi erano sempre vivaci e piacevoli, anche profondi, ma rimaneva in lei un rifiuto netto nei riguardi dei sacramenti. Durante la benedizione delle famiglie, passai da lei con un giovane sacerdote. Ci accolse con gioia e quasi le sembrò di vedere nel sacerdote un suo nipote. Avviò con lui una prolungata conversazione e gli raccontò tutta la sua vita... tutto quello che serbava nel cuore. Benché io tentassi di uscire per lasciarla più libera non ci riuscii, mi prese la mano e volle assolutamente che le rimanessi accanto. Al termine del colloquio-confessione, dopo l'assoluzione, ricevette la Comunione con grande fervore e tanta commozione. Era felice! Ripeteva di sentirsi un'altra persona, leggera, gioiosa. Aveva incontrato Cristo!
Commuove davvero constatare come il Signore si serva di semplici incontri per consolare le anime. È questa per noi una grande ricompensa per un piccolo servizio.
(S.M., Italia)
(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)
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