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lunedì 6 aprile 2020

Via Crucis al tempo del Coronavirus [6]


Undicesima Stazione: Gesù è inchiodato in croce
"Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io sono" (Gv 8,28).
A Mosè, sul monte Sinai, Dio si rivelò come "Io sono".
Soltanto Dio veramente è e può dire in tutta verità: "Io sono". Nessuno "è" come lui "è".
Gesù, al culmine della sua umiliazione, quando, inchiodato sulla croce come un malfattore e un maledetto da Dio (perché la Scrittura dichiara maledetto chi è appeso al legno: Dt 21,22-23), sembra ormai una nullità, mostra il suo vero essere: "Io sono".
Muore per amore e svela il vero volto di Dio: Amore. È questa l'identità di Gesù, il suo vero essere.

Il virus ci inchioda nelle case, negli ospedali, ci innalza sulla croce, ci umilia, riduce al nulla la nostra potenza e prepotenza. Che sia un appello a trovare il nostro vero io? La realtà più profonda del nostro essere: l'amore?

"Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32).
Proprio perché tu "sei" e sei "Amore", innalzato in cielo - perché la tua crocifissione è la tua gloria - apri il cielo per noi, come lo apri per il buon ladrone, e ci porti con te.
Ci sollevi dal nostro niente, ci attiri a te, alla vita divina, tutti insieme, fatti una famiglia con te, con il Padre, con la Madre che ci dai dalla croce.


Dodicesima Stazione: Gesù muore in croce
Gesù, la Vita, muore.
La morte è entrata nel mondo a causa del peccato. Gesù si è fatto peccato per essere accanto a noi peccatori, e farci buoni e santi. Ha condiviso la nostra morte, perché possiamo condividere la sua risurrezione.
"Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,8-10).
Dalla croce si dona e dona tutto: il perdono, il Padre, la Madre, il Paradiso, lo Spirito.
All'ultimo lo trafiggono con una lancia e dona l'ultimo sangue, che lava i nostri peccati.
Che altro poteva fare per dirci che ci ama e che gli siamo preziosi?

Quanti morti in questi giorni! Molti ci lasciano da soli, senza nessuno che li stringa la loro mano, che chiuda loro gli occhi. E quanto pianto lasciano nelle case che si svuotano d'improvviso…

Gesù è morto attorniato da molte persone, ma ha provato la solitudine - "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" - perché noi non fossimo più soli e mai abbandonati.
Chi sarà contro di noi? Dio, "che non ha risparmiato i proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi?". "Chi ci condannerà? Cristo Gesù, che è morto… per noi?" (Rm 9,32.34).
Gesù è morto perché noi non moriamo. "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me… non morrà in eterno" (Gv 11,25-26).

(Fonte: http://fabiociardi.blogspot.com)

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