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venerdì 24 aprile 2020

Lo riconosciamo spezzando insieme il pane


3a domenica di Pasqua (A)
Atti 2,14a.22-33 • Salmo 15 • 1 Pietro 1,17-21 • Luca 24,13-35
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il "primo giorno della settimana" è il giorno degli incontri delle donne e dei discepoli col Risorto, che opera un capovolgimento radicale di orizzonte di vita.

Gesù in persona si accostò … ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo
Gesù è quello di prima, ma anche diverso: entrato in una dimensione radicalmente nuova, quella del "corpo glorificato", permeato e trasfigurato dalla realtà di Dio.
Per riconoscere Gesù ora occorre la fede, che è spenta: essi considerano la morte del Maestro un fallimento irreparabile. Gesù è ancora quello del passato: per essi non c'è futuro oltre la morte. È Gesù stesso che sgombra ai due uomini la via della fede: spiega loro le Scritture, mostrando che si sono compiute in Lui. Il solo terreno su cui può nascere e crescere la fede è quello che accoglie la Parola di Dio.
La morte in croce non manifesta il fallimento, ma l'incondizionata fedeltà a Dio e di Dio. Per questo il cammino di Gesù non finisce con la morte, ma attraverso di essa conduce alla "gloria". Ciò che prima impediva la fede dei due discepoli si tramuta nella certezza contraria: «Bisognava che il Cristo soffrisse per entrare nella sua gloria». È una vera conversione che la parola di Gesù opera, così che sentono "ardere il cuore".

Spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui
La parola di Gesù apre un orizzonte impensato, illumina la mente e il cuore: fa rileggere le Scritture e scoprirvi che la passione non è un incidente imprevisto, che fa fallire il piano di Dio, ma ne è il compimento.
I discepoli sono gradualmente portati a riconoscere il Risorto, ad incontrarlo nel modo più intimo e forte: quando Egli spezza il pane, i loro occhi si aprono e lo riconoscono.

Quando i cristiani si riuniscono per "spezzare il pane", incontrano il Risorto: tutta la struttura del racconto sembra ricalcare lo schema della celebrazione eucaristica.
La gioia della scoperta è tale che i due rifanno il cammino, per comunicare ai fratelli la loro esperienza e per proclamare insieme: «Il Signore è davvero risorto!». È questo il grido corale dei credenti, l'annuncio di cui i cristiani vivono, che non dovrebbero stancarsi di ripetere gli uni agli altri, la notizia sempre fresca e nuova che la Chiesa si sente responsabile di portare ad ogni uomo, come il dono più grande che gli possa essere offerto.

Situando questo episodio nel primo giorno della settimana, l'evangelista suggerisce che quanto è avvenuto la sera di Pasqua continua ad accadere ogni domenica, soprattutto nell'Eucaristia. È qui che in modo privilegiato possiamo avvertire la presenza di Gesù e la sua compagnia nel nostro viaggio.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero (Lc 21,31)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
Egli entrò per rimanere con loro (Lc 24,29) - (30/04/2017)
(vai al testo)
Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero (Lc 24,31) - (04/05/2014)
(vai al testo)
Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero (Lc 24,31) - (08/05/2011)
(vai al testo)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Gesù, invisibile presenza che nulla chiede e tutto dà (28/04/2017)
  In cammino con il Risorto (02/05/2014)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 4.2020)
  di Cettina Militello (VP 3.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 4.2014)
  di Marinella Perroni (VP 4.2011)
  di Enzo Bianchi

(Immagine: Si aprirono gli occhi e lo riconobbero, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2017)

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