Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


domenica 5 aprile 2020

Dove cercare il Figlio di Dio?


Dall'amico diacono Luciano T., della vicina diocesi di Velletri-Segni, ricevo questa sua testimonianza, in occasione della domenica delle Palme e della Passione del Signore.


Dopo la lettura del brano della Passione dal vangelo di Matteo, siamo chiamati a meditare interiormente la nostra vita, le nostre giornate, il nostro essere seguaci di Cristo…
Quante domande dovremmo porci, quanti dubbi dovremmo avere… Eppure, appena usciremo da questa meditazione, tutto tornerà come prima?
Vorrei condividere con voi un piccolo pensiero.

Prima però premetto una esperienza, che ho vissuto tempo fa, che possa far comprendere il perché di tale pensiero.
Prima di diventare diacono (parliamo degli anni che vanno dal 2010 al 2014) svolgevo il servizio di volontariato presso la Croce Rossa. Ma avendo poco tempo a disposizione, dedicavo solo il sabato o la domenica ai vari servizi richiesti. In quegli anni la ASL di competenza aprì una postazione del soccorso 118 a Lariano, la sede era situata nella piazza principale, al piano superiore della palazzina dove erano allocati i Vigili Urbani.
Dal lunedì al venerdì, tale servizio di soccorso era svolto dalle persone in forza stabile presso la Croce Rossa. Il sabato e la domenica era svolto da noi volontari, un barelliere e un autista, mentre il paramedico era in forza presso cooperative private. Il servizio era svolto con un orario ridotto, dalle ore 08,00 alle ore 20,00. Io ero autista dell'ambulanza.
Un sabato pomeriggio, terminato un trasporto al pronto soccorso dell'Ospedale Civile di Velletri (incidente stradale), venivo chiamato dal primario del Pronto Soccorso, il quale mi rappresentava di aver ricevuto direttamente una chiamata dal Commissariato di P.S. di Velletri: un uomo si era accasciato sulla scalinata del commissariato e non rispondeva ad alcuna sollecitazione (quel signore era stato convocato al commissariato in quanto il suo vicinato aveva sporto denuncia per ripetuti rumori molesti che tale individuo metteva in atto soprattutto nella ore notturne. Era un uomo di mezza età, bracciante agricolo, senza famiglia né amici, proveniva forse dal nord Italia ed era avvezzo ad ubriacarsi. Queste notizie ci furono riferite in seguito). Il medico mi chiese di accompagnarlo con urgenza sul posto, chiamai la nostra centrale operativa e chiese l'assenso per l'intervento. In pochissimi minuti eravamo sul posto.
Il signore non rispondeva alle sollecitazione del medico, lo caricammo sulla barella e di corsa partimmo; purtroppo durante il pur breve tragitto per raggiungere l'ospedale il paziente spirò.

Ecco la mia riflessione dopo quel fatto…
La scena: il Calvario. Siamo davanti ad un essere umano torturato, escluso dalla società, completamente isolato, condannato come eretico e sovversivo dal tribunale militare e religioso.
Ai piedi della croce, i religiosi, i pensatori, le persone che il popola crede e rispetta come autorevoli, confermano per l'ultima volta che si tratta di un ribelle fallito e lo rinnegano pubblicamente.
È da questa morte che nasce un significato nuovo di vivere la fede.
L'identità di Gesù viene rivelata da un pagano: «Veramente costui era Figlio di Dio!».
D'ora in poi, se tu vuoi incontrare veramente il Figlio di Dio non cercarlo in alto, nel cielo azzurro e pieno di sole, né nel Tempio il cui velo si squarciò in due, ma cercalo accanto a te, nell'essere umano escluso, sfigurato, abbandonato da tutti, senza bellezza…
Cercalo in coloro che, come Gesù, danno la loro vita per i fratelli attraverso una sofferenza non cercata, non voluta, spesso imposta da altri.
È lì che Dio si nasconde, si rivela. È lì che possiamo incontrarlo!
Lì troveremo l'immagine del Figlio di Dio, dei figli di Dio.
«Non c'è prova d'amore più grande che dare la vita per i fratelli!».

Nessun commento:

Posta un commento