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venerdì 15 marzo 2019

L'esperienza fondamentale della preghiera


2a domenica di Quaresima (C)
Genesi 15,5-12.17-18 • Salmo 26 • Filippesi 3,17-4,1 • Luca 9,28b-36
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Gesù salì sul monte a pregare
Il Signore ascende sul monte: non un'altura qualunque, ma il luogo della rivelazione di Dio, dove già Mosè ed Elia avevano fatto esperienza dell'Altissimo, dopo un digiuno di quaranta giorni. Gesù ha un intento chiaro in questa ascesa: la preghiera. Ed è la preghiera a cambiarlo, a mostrare di lui un volto nuovo, a metterlo in contatto non solo con il Padre, ma anche con la Legge e i Profeti, con lo svolgersi della storia della salvezza, con Mosè ed Elia.

Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto...
La preghiera di Gesù è esperienza particolare, un'esperienza unica e straordinaria nella quale egli ricomprende la propria vita nella continuità della storia e davanti al Padre. La preghiera appare in questo brano come esperienza del tempo e fuori dal tempo. E l'istante della preghiera è trasfigurazione. Gesù muta d'aspetto, davanti ad alcuni testimoni prescelti, proprio nell'atto di pregare. Ciò ci permette di considerare la trasfigurazione non solo un "anticipo" della gloria futura, ma anche come esperienza accessibile nella vita presente, quando l'uomo invoca il Padre e ne riconosce il mistero del suo amore.
Troppo spesso intendiamo la preghiera come un'occupazione di chi vive fuori dal mondo. È vero che Gesù, in questo momento di preghiera, diventa "altro"… ma solo per qualche momento, fino a quando l'effetto della preghiera non svanisce. Anche noi conosciamo circostanze in cui diventiamo "altri", come ad esempio nel riposo o in vacanza… Poi ritorniamo nel nostro vero io, fatto di impazienza e di stanchezza. Ma per Gesù non è così. Il suo vero volto è molto più quello mostrato sul Tabor rispetto a quello visibile nelle strade di Galilea. Gesù è l'eletto del Padre e mai lo comprendiamo così bene come quando il suo volto riflette la luce di Dio, luce che gli appartiene e che rappresenta la sua condizione autentica.
Così per noi la preghiera non è fuga dal mondo, ma assunzione di una luce in cui tutto si mostra come è realmente ed eternamente.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno
È la stessa scena che si presenterà nel Getsemani, dove nonostante la drammaticità degli eventi essi perdono coscienza, oppressi dal sonno. Dormire è sottrarsi dalla realtà, come anche uno svenimento per una situazione insopportabile. Così i discepoli, davanti all'esperienza incredibile, preferiscono chiudersi in un mondo di sogni, allontanandosi dalla realtà: «È bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne…».
La preghiera viene soppiantata dalle attività, che portano alla soluzione dei problemi, ma difficilmente permettono di ricomprendere la propria vita.
Non si rendono conto di quello che sta per accadere. Luca a questo proposito è lapidario: «Non sapeva quel che diceva»! È ancora grande la loro ignoranza ma la voce che presto udranno toglierà ogni residuo di oscurità su questo evento.

«Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!»
Quando facciamo esperienza dell'incomprensibile, la risposta è quella dell'ascolto. Ascoltare è diverso dal vedere: è lavoro interiore, di accoglienza e attenzione nei confronti dell'altro. Sembra così difficile ascoltare, in un tempo nel quale molti gridano per affermare la propria visione a dispetto dell'altro. Invece per ascoltare l'altro occorre silenzio.
La preghiera è per il cristiano come un'opera fondamentale. La presenza di Dio non è solo luce. Dio ci avvolge come una nube. Ed è la stessa nube che è discesa su Maria dopo l'annuncio dell'angelo. La grazia divina scenderà dentro di noi, ma senza che tutto sia trasparenza chiara e distinta. Il mistero rimane. E tra luce ed ombra compiamo il cammino della Quaresima.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo (Lc 9,35)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Maestro, è bello per noi essere qui (Lc 9,33) - (21/02/2016)
(vai al testo)
 Mentre Gesù pregava il suo volto cambiò di aspetto (Lc 9,29) - (24/02/2013)
( vai al testo…)
 È il Figlio mio, ascoltatelo! (Lc 4,8) - (26/02/2010)
(vai al post "Ascoltarlo e seguirlo")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Ascoltare e scoprirci "figli" (19/02/2016)
  Una fede consolidata (22/02/2013)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 3.2019)
  di Luigi Vari (VP 1.2016)
  di Marinella Perroni (VP 1.2013)
  di Claudio Arletti (VP 1.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Icona: La Trasfigurazione, Lisbona – Chiesa ortodossa romena)

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