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venerdì 26 aprile 2019

Il "Primo" giorno della settimana


2a domenica di Pasqua (C)
Atti 5,12-16 • Salmo 117 • Apocalisse 1,9-11a.12-13.17-19 • Giovanni 20,19-31
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Scrivendo verso il 95 d. C., Giovanni risponde agli interrogativi e alle obiezioni che i cristiani delle sue comunità sollevavano. Fanno fatica a credere. Hanno tanti dubbi. Vorrebbero vedere, toccare, verificare se il Signore è veramente risorto:
Quali sono le ragioni per credere? Come fare l'esperienza del Risorto?
Ci sono prove che Egli è vivo? Come mai non appare più?

Matteo, Marco e Luca scrivono che tutti gli apostoli hanno avuto esitazioni. Non sono arrivati né subito né con facilità a credere al Risorto. Anche per loro il cammino della fede è stato non breve e faticoso.
Giovanni, invece, prende solo Tommaso come simbolo delle difficoltà e ci porta a scoprire che il Risorto ha una "vita" che sfugge ai nostri sensi, ma può essere raggiunta mediante la fede.
Non si possono avere dimostrazioni, prove scientifiche della risurrezione: "Beati coloro che non hanno visto".
Tommaso non sembra fare una gran bella figura! Ha difficoltà a capire, equivoca, fraintende le parole e le scelte di Gesù. È pieno di perplessità, di esitazioni, di dubbi, non riesce ad accettare ciò che non capisce. Ma alla fine troviamo sulla sua bocca la più alta professione di fede: MIO SIGNORE E MIO DIO!

Molti altri segni fece Gesù…
Giovanni scrive il suo vangelo per suscitare o confermare la fede nel Cristo, fede che conduce alla "vita". I "segni" (termine caratteristico di Giovanni) non sono prove per dimostrare il potere divino di Gesù (per questo non c'è la parola "miracoli"; vedi per esempio anche alle nozze di Cana), ma rivelazioni sulla sua persona e sulla sua missione.
Il segno, ad esempio, non è compreso da chi:
 nella distribuzione dei pani non coglie che Gesù è il "pane della vita";
 nella guarigione del cieco non riconosce che Gesù è la "luce";
 nella risurrezione di Lazzaro non vede in Gesù il "Signore" della vita.

Questi sono stati scritti perché crediate e abbiate la vita
Conseguenze per la nostra vita e la vita della Chiesa:
 Imparare a leggere i "segni": essi rivelano "chi" è Gesù. Chi comprende questi segni, riconosce in lui il Signore e gli dà la sua adesione, come per Tommaso.
 L'unica prova che è offerta a chi cerca ragioni per credere: lo stesso Vangelo ("Questi sono stati scritti…"). Lì risuona la Parola di Cristo, lì posso incontrare la sua persona.
 "Le mie pecore riconoscono la mia voce" (Gv 10,4); non occorrono "apparizioni". Nel vangelo risuona la voce del Pastore e, per le pecore che gli appartengono, il suono della sua voce è sufficiente per ascoltarlo e per seguirlo.

Dove ascoltare questa voce? Come fare l'esperienza del Risorto?
Gli elementi per fare esperienza del Risorto:
 l'ascolto della Parola: Tommaso arriva alla fede, perché ascolta la voce del Risorto insieme ai fratelli;
 l'eucaristia celebrata nella comunità: per questi due "cardini" la domenica rimane nella storia della Chiesa e dei credenti il "primo" giorno della settimana;
 la comunione fraterna;
 la condivisione: "La pace sia con voi".

La Domenica, giorno del Signore risorto, può diventare il luogo dell'esperienza del Risorto, di Gesù vivo, del «MIO SIGNORE E MIO DIO».

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Mio Signore e mio Dio (Gv 20,28)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
Otto giorni dopo venne Gesù ( Gv 20,26) - (08/04/2018)
(vai al testo)
I discepoli gioirono al vedere il Signore (Gv 20,20) - (23/04/2017)
(vai al testo)
Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20,22) - (03/04/2016)
(vai al testo)
Abbiamo visto il Signore! ( Gv 20,25) - (12/04/2015)
(vai al testo)
Mio Signore e mio Dio (Gv 20,28) - (27/04/2014)
(vai al testo)
Abbiamo visto il Signore (Gv 20,25) - (07/04/2013)
(vai al testo)
Beati quelli che hanno visto e hanno creduto (Gv 20,29) - (15/04/2012)
(vai al testo)
Tutti i credenti stavano insieme (At 2,44) - (01/05/2011)
(vai al testo)
Mio Signore e mio Dio (Gv 20,28) - (09/04/2010)
(vai al post "Turbati dall'incredulità")
Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: "Pace a voi" (Gv 20,19) - (17/04/2009)
(vai al post "La nostra pace")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  La fede che vince il mondo (06/04/2018)
  Dalle piaghe aperte, non sangue ma luce e misericordia (21/04/2017)
  Tommaso, il nostro compagno dei viaggio (01/04/2016)
  Quelle ferite, il punto più alto dell'amore (11/04/2015)
  Misericordia, secondo nome dell'amore (25/04/2014)
  La comunità vivificata dal Risorto (05/04/2013)
  La nostra vita con il Risorto (13/04/2012)

Commenti alla Parola:
Anno C:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 4.2019)
  di Luigi Vari (VP 3.2016)
  di Marinella Perroni (VP 3.2013)
  di Claudio Arletti (VP 3.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

Anno A:
  di Cettina Militello (VP 3.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 3.2014)
  di Marinella Perroni (VP 4.2011)
  di Enzo Bianchi

Anno B:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 4.2018)
  di Luigi Vari (VP 3.2015)
  di Marinella Perroni (VP 3.2012)
  di Claudio Arletti (VP 3.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

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