Gesù inaugura la sua vita pubblica nel contesto di una festa di nozze.
Egli interviene alla festa non per rubarci qualcosa, ma per donare in abbondanza.
E tutti beneficiano del suo dono, anche quelli che non si aspettavano nulla da lui (e a cena erano i più).
Alla festa sono presenti anche gli apostoli e la Madonna. Lei, col suo intuito materno, si accorge che mancava il vino: chiede e ottiene dal figlio il di più: l'amore.
Maria, esperta in amore, sa che non è possibile amare senza un pizzico di fantasia. Una carità sciatta che si limita al dovere, allo stretto indispensabile, è l'opposto dell'amore.
Pertanto ci invita a guardare al figlio e a fare quello che lui ci dice: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela".
Giovanni non parla di "miracolo", ma di "segno" compiuto da Gesù, un gesto rivelatore della sua missione: manifestare l'amore del Padre per l'umanità tutta.
Cosi, perché figli di Dio amore, anche noi ci accorgiamo di avere molti doni per gli altri: un "segno" piccolo, contenuto, dimesso, delicato e rispettoso, capace però di farci diventare testimoni e operatori di unità.
Una compagna di mia figlia aveva perso in un incidente il padre e la sorella. Conoscevo solo di vista la mamma che a volte incontravo quando accompagnavo a scuola le nostre figlie.
Quando ho saputo del fatto, ho sentito che dovevo andare a trovarla in ospedale. Ho chiesto aiuto a Dio per averne la forza, perché anch'io avevo perso mio padre in un incidente simile.
Poi ho capito che non bastava una visita, dovevo fare qualcosa di più. Sono passata al mercato, ho comprato vari generi alimentari e li ho portati a casa sua.
Non avevo il coraggio di parlarle. Cosa potevo dirle? Come trovare il modo di consolarla? Mi sono fatta forza e sono tornata più volte a trovarla. Ho saputo anche che aveva bisogno di soldi, le ho portato perciò una piccola somma. Dopo alcuni giorni l'ho trovata più forte, con maggior fiducia nella vita e grata per quella amicizia nata da un dolore condiviso.
Molto bello questo tuo post. Emana una dolce spiritualità. Qui mi sento come nella casa del Signore. Grazie. Buonanotte e buon fine settimana. :)
RispondiEliminaNon sono Amelie ma Saray, scusa l'errore. Google fa a modo suo. Anche perchè il mio blog su Google non l'ho mai iniziato. Ciao
RispondiEliminaGrazie a te, Saray. Ti auguro che queste "Parole", che vogliamo diventino vita vissuta, come cerchiamo di viverle nel nostro ambiente, così siano di luce anche per te.
RispondiEliminaUn carissimo saluto.
Luigi