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venerdì 29 giugno 2012

La vita, dono della fede


13a domenica del T.O. (B)

Appunti per l'omelia

La Parola di Dio di questa 13a domenica del tempo ordinario ci fa riflettere sulla vita che abbiamo ricevuto come dono da Dio. La sofferenza e la morte che accompagnano l'esistenza di ognuno ci pongono nella condizione di ravvivare la nostra fede nell'amore di Dio. Gesù, che vince malattie e morte, rivela il volto del Padre che fin dall'inizio ha creato l'uomo non per la morte, ma perché viva e sia felice, in un mondo in cui, avendo Cristo come esempio, tutti possano sentirsi fratelli e partecipi gli uni della vita degli altri.
Gesù, infatti, si rivela come Colui che salva e dona la vita. Gli episodi della donna che soffre di emorragia e della ragazza, figlia del capo della sinagoga, alla quale Gesù ha ridato la vita, ci mostrano il rapporto tra chi è in una situazione di bisogno e la fede in Gesù, che tutto può. È Lui che prima di ogni cosa mette in primo piano il rapporto personale. Nel primo caso, ambedue sperimentano qualcosa di straordinario: la donna si sente guarita, mentre Gesù avverte che una potenza di salvezza è uscita da lui. E Gesù, incurante dell'impurità legale trasmessagli dalla donna, la cerca e vuole un incontro personale con lei: "Figlia la tua fede ti ha salvata". Il movente profondo della sua ricerca è la fiducia incrollabile che la donna ripone in Lui. Ed è esclusivamente alla fede che Gesù è interessato e non si preoccupa del fatto che lei possa averlo contaminato secondo la legge.
Anche nel secondo episodio, il padre della ragazza, che col cuore stretto dall'angoscia aveva pregato Gesù per la sua figlioletta morente, aveva manifestato una fede viva in Lui. Ma col sopraggiungere della notizia della morte della figlia, può avere il coraggio di credere ancora? Ma Gesù, anche qui, si rivolge a quest'uomo schiacciato dal dolore: "Non temere, continua solo ad avere fede". Che è come dire: hai creduto in me finora nel chiedermi la guarigione della figlia; adesso che è accaduto l'irreparabile, smettila di aver paura; soltanto conserva questa fede.
L'atteggiamento che Gesù chiede davanti alla realtà della morte è la fede, quella fede che sola può escludere la paura.
Frutto di questa fede è la vita che Gesù ridona, segno di quella vita che ci viene dalla sua risurrezione: "Talità kum", "Bambina, su! In piedi!"… "Alzati"… "Si alzò": verbo abitualmente usato dai cristiani per indicare la risurrezione di Gesù.

L'incontro con Gesù è fare l'esperienza di una liberazione integrale della persona. Egli non ci guarisce solamente dalla malattia fisica, ma ci rinnova profondamente nel nostro intimo.
Non solo guariti, ma salvati! Non solo rinati alla vita, ma trasformati nella sua Vita, quella che ci viene dal dono di sé sulla Croce, quella della sua Risurrezione.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Figlia, la tua fede ti ha salvata (Mc 5,34)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi



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