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sabato 14 marzo 2009

A Chiara

È un anno che Chiara Lubich è partita per il Cielo. Oggi ho avuto l'occasione di vivere una giornata tutta particolare: al mattino, alla concelebrazione nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore presieduta dal card. Paul Poupard; al pomeriggio presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolofo per un programma "Con Chiara – un dialogo che continua".
Leggo nel sito del Movimento dei Focolari: «Non un convegno, né una commemorazione, ma una “conversazione” a tu per tu con Chiara, scandita da supporti video, interviste, brani artistici.
Si apriranno pagine inedite della vita di Chiara sfogliando l’album della famiglia d’origine, per poi aprire quello dei primi passi e degli sviluppi nel mondo della rivoluzione evangelica iniziata nella sua città natale. Per passare poi ad oggi, con le voci di chi ha raccolto la sua eredità e di chi, tra le personalità, ha avuto con lei un dialogo profondo.
Seguirà una pagina intima di Chiara nella vita quotidiana, sino ai momenti della prova finale. Per chiudere con una consegna dalla sua viva voce».

È stato proprio così!
Una commozione intensa, continua, fino alle lacrime…
Una presenza del divino da mozzare il fiato…
Era ieri, quando un anno fa scrissi qualcosa sul mio incontro con lei!
Chiara è sempre presente, anzi più presente che mai nella nostra vita e nella vita del suo Movimento, una presenza palpabile!

Oggi, una giornata di ringraziamento a Dio per la sua vita spesa tutta per il dialogo e la fraternità universale: un canto corale di ringraziamento allo Spirito Santo per il carisma elargito a Chiara a beneficio della chiesa e dell’umanità.
Benedetto XVI ha detto di lei: «Tanti sono i motivi per rendere grazie al Signore del dono fatto alla Chiesa in questa donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia spirituale che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione.
Guida sicura da cui farsi orientare era per lei il pensiero del Papa. Anzi, guardando le iniziative che ha suscitato, si potrebbe addirittura affermare che aveva quasi la profetica capacità di intuirlo e di attuarlo in anticipo».

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