In questo periodo in cui cerco di focalizzare la mia vita attorno alla preziosità del momento presente, quale dono offertomi per vivere in pienezza ogni mia azione e poter così rispondere con sincerità all'amore di Dio, ho riletto un pensiero di una conversazione, che Chiara Lubich fece a suo tempo, a commento del libretto Ogni momento è un dono.
Se ne può ricavare una sorta di vademecum in dieci punti: «reimpegnarmi a vivere il momento presente, con continue scoperte semplici, ma favolose per noi - così si esprime Chiara - che stiamo camminando nel santo viaggio».
- Perché vivo il presente faccio meglio la volontà di Dio.
- Ma, perché faccio la volontà di Dio più perfettamente, amo, di conseguenza, con più facilità, Dio con tutto il cuore, la mente, le forze, e il prossimo come Dio vuole.
- Facendo la volontà di Dio, cammino per la via che mi porta alla santità, come possibilità di santità per le folle.
- Se faccio la volontà di Dio, anniento la mia.
- Ma, se anniento la mia, do gloria a Dio. È come dirGli con la vita: "Tu sei tutto, io sono nulla".
- E nell'annientare la mia volontà trovo modo di amare Gesù Abbandonato.
- Facendo la volontà di Dio, la mia vita, che potrei condurre umanamente, come in genere si fa, continua invece in quella "avventura divina" con la costruzione dell'opera che Dio mi ha dato da compiere.
- Si va compiendo così, attimo dopo attimo, il disegno che Dio ha su di me.
- Vivendo bene l'attimo presente, m'accorgo di vivere in pratica tutte le virtù: la pazienza, la povertà, la perseveranza, la costanza, l'umiltà, la purezza, il distacco… e, naturalmente: la carità.
- E finalmente: vivendo così, sperimento con intima gioia la leggerezza e la soavità del giogo del Signore.
Nessun commento:
Posta un commento