Nella domenica del Buon Pastore, dove nel vangelo propostoci dalla liturgia Gesù si definisce la "porta delle pecore", e proprio in questo momento in cui le porte delle nostre case sono chiuse, ma nella speranza che le porte del nostro cuore siano rimaste aperte per accogliere tanto disagio e tanta sofferenza, ricevo un breve pensiero "vocale" dall'amico diacono Giorgio, che trascrivo di seguito, e che mi ha messo in cuore con intensità nuova la bellezza, l'importanza e la responsabilità del nostro ministero.
Cari confratelli, care spose.
Uso un "vocale" e non lo scritto, perché lo scritto non mi basta in questo caso a dire l'emozione che mi provoca il vangelo di questa domenica. Sentire Cristo che si definisce la "porta delle pecore" e pensare a una delle più belle definizioni del nostro ministero diaconale, "ministero della soglia", beh, mi commuove perché sento tutta l'indegnità, ma anche tutta la grazia di essere chiamato a servire la "Soglia" che è lo stesso Cristo.
È una percezione che forse avrei dovuto scoprire da tempo e a voi suonerà come una cosa risaputa perché l'avete scoperta prima di me, ma avendo avuto questa chiarezza nel vedere questo dono, rileggendo ancora una volta questo brano del vangelo, beh, ho provato veramente commozione e gratitudine, pur nella mia indegnità, di essere chiamato a essere ministro della soglia per Colui che è la Porta delle pecore che conduce al pascolo e alla salvezza.
Scusatemi, ma mi urgeva nel cuore condividere questo.
Buona domenica!
(Immagine: La porta delle pecore, mosaico di Marko Ivan Rupnik)
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