Mons. Angelo De Donatis, Vicario di Roma, ai due vescovi (Padre Daniele Libanori, gesuita, e don Paolo Ricciardi, del clero romano), ordinati lo scorso 13 gennaio, ha concluso la sua omelia con parole che ritengo rivolte a me e ad ogni persona che il Signore ha scelto per il servizio alla comunità.
Ecco il teso conclusivo dell'omelia:
«Carissimo padre Daniele, carissimo don Paolo: lo Spirito Santo vi trasformi in altri San Giuseppe, custode di Maria, immagine della Chiesa.
Imparate da lui a servire, a rischiare, a scomparire.
Siate schietti con i potenti, tacete davanti agli umili;
imparate da coloro che il mondo disprezza, insegnate con dolcezza a quelli che credono di saperla lunga;
evitate chi vi loda, ascoltate chi vi corregge;
pregate il doppio rispetto a quanto predicate;
passate più tempo tra le pagine della Scrittura che sulle sedie delle riunioni;
non cercate ricompense, fateci innamorare della gratuità;
comandate solo dopo aver amato, e amate di più coloro che non vi obbediscono;
assumetevi le vostre responsabilità, intervenite con decisione e dolcezza quando necessario;
qualora le cose non andranno come previsto, moltiplicate la gioia di avere i vostri nomi scritti in cielo;
aiutateci a volervi bene, perdonate chi vi denigrerà;
confidate più nella grazia che nelle programmazioni;
più nel quotidiano che nei grandi eventi;
accantonate la gloria del mondo, desiderate il Paradiso. Amen».
Intervento di mons. Libanori
Intervento di mons. Ricciardi
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