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sabato 6 gennaio 2018

Dal Giordano al Calvario: manifestazione dell'amore del Padre


Battesimo del Signore (B)
Isaia 55,1-11 • Salmo Is 12,2.4-6 • 1 Giovanni 5,1-9 • Marco 1,7-11
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Appunti per l'omelia

La festa del Battesimo del Signore fa parte delle «feste epifaniche», cioè delle feste che celebrano la manifestazione del Signore. Tutti gli evangeli descrivono la missione di Cristo a partire dal Battesimo. Con questo avvenimento Gesù inaugura la sua vita pubblica.
Il fatto che Gesù chieda di ricevere il battesimo di Giovanni dona a questo rito un significato completamente nuovo. Gesù si umilia, si confonde coi peccatori; ma lui è l'innocente, il santo e, come tale, risponde all'iniziativa di Dio con un'obbedienza perfetta: questa sua fedeltà compie la nostra salvezza.
Nel battesimo al Giordano Gesù risponde ufficialmente alla elezione del Padre e alla missione che dal Padre gli viene affidata. Questo fatto contiene tutto l'itinerario che Gesù dovrà percorrere: è la vocazione alla croce. Inizia in senso pieno per Gesù la sua storia di salvezza che vivrà in perfetta fedeltà fino al «tutto è compiuto» del Calvario. La sua missione è tutta protesa verso il battesimo della croce: «Devo ricevere un battesimo, e quale non è la mia angoscia fino a quando non sia compiuto» (Lc 12,50).
La sua opera sarà allora quella del «servo», quella dell'«agnello di Dio che toglie i peccati del mondo». Sotto questo aspetto è quanto mai indicativo che gli evangelisti sinottici mettano il battesimo del Giordano in connessione diretta con le tentazioni del deserto: «Gesù, pieno dello Spirito santo, tornò dal Giordano e fu spinto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, per essere tentato dal diavolo» (Lc 4,1-2).
In questa prova Gesù rivive in fedeltà assoluta l'elezione e l'esperienza del popolo di Dio, elezione ed esperienza che ricapitola in sé e porta a compimento sulla via del servizio, della povertà e dell'amore.
Inoltre Gesù, accettando il battesimo di Giovanni, riceve ufficialmente l'investitura messianica. Lui è il profeta che non solo annuncia la salvezza in nome di Dio, ma è l'uomo-Dio che la realizza. Lo Spirito santo scende su di lui e lo consacra con unzione sacerdotale, profetica e regale, per la sua azione di salvezza. Gesù è dunque l'eletto di Dio, il Figlio prediletto nel quale il Padre trova la sua compiacenza. In quel «servo» gli uomini devono riconoscere il vero messia.
La celebrazione pertanto del Battesimo di Gesù è celebrazione di un mistero di salvezza. Ed il mistero che oggi viene celebrato dalla Chiesa richiama alla memoria il nostro Battesimo per mezzo del quale siamo stati purificati e siamo spiritualmente rinati, divenendo figli di Dio.
In questo giorno di festa eleviamo suppliche affinché viviamo come figli di Dio, cresciamo nell'amore e ci trasformiamo spiritualmente ad immagine di Cristo.

Quando Gesù è battezzato avviene la prima scena divina della Teofania: "i Cieli si squarciano", la divina Trascendenza paterna, il Seno paterno (cf. Gv 1,18a) si apre, per manifestare la totale Presenza d'Amore "a Gesù", all'Uomo vero, "manifestando" a Lui, ma anche su Lui per tutti gli uomini.
Gesù con i Cieli squarciati "vede" lo Spirito di Dio. Sembra che i presenti non se ne accorgano, e del resto le Parole esplicative del Padre sembrano rivolte solo al Figlio. Lo Spirito di Dio è la divina Sapienza d'Amore, che si comunica in modo unitivo paterno. Lo Spirito Santo "viene verso Gesù", manifestatosi in forma simbolica, come una colomba, che rivela la delicatezza del contatto dello Spirito Santo con l'Umanità del Figlio di Dio.
In questo contesto va ribadito che Cristo Signore in quanto Dio possiede lo Spirito del Padre da tutta l'eternità. In quanto Uomo vero, è nato «dallo Spirito Santo e da Maria Vergine». Non riceve lo Spirito Santo per la prima volta al Giordano. Al Giordano avviene la Teofania trinitaria, ossia la "Manifestazione" che "dichiara" quello che Cristo già è. In realtà, Cristo Signore possiede lo Spirito Santo in modo molteplice: in eterno, come comunione indicibile con il Padre; nel tempo, dalla sua immacolata concezione dalla Semprevergine Maria, poiché nasce "dallo Spirito Santo e da Maria Vergine".

Perché allora il Dono al Giordano? Ascoltiamo la Voce del Padre: «E venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
I Cieli indicano dunque il Padre Invisibile per definizione (cf. Gv 1,18a), che adesso vuole comunicare la sua Volontà paterna sovrana. Il Padre infatti donando lo Spirito Santo si rende ormai visibile nell'Umanità del Figlio: chi vede Lui, vede il Padre (cf Gv 14,9); e si rende ascoltabile nella Parola del Figlio, che è il Verbo Dio incarnato (cf. Gv 1,1-18).

Il Signore è battezzato in eterno. Dovrà tuttavia ancora essere "confermato" in eterno dal Padre con lo Spirito Santo per l'esito della sua missione messianica. Questo avverrà nella divina Trasfigurazione, con la Nube dello Spirito Santo e le Parole del Padre. La Croce segnerà il culmine della liturgia terrena del Signore nello Spirito Santo, poiché con essa avverrà il massimo annuncio del Vangelo, la massima opera della Carità del Padre, il massimo atto di culto. E la creazione della Chiesa Sposa (cf. Gv 19,34).
La Resurrezione, con l'entrata del Signore anche come Uomo vero nella Gloria del Padre, sancendo per l'eternità la Liturgia divina e le Nozze divino, inaugura le Nozze eterne.

(spunti da Lectio: Abbazia Santa Maria di Pulsano)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Tu sei il Figlio mio, l'amato (Mc 1,11)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata - Anno B):
 Tu sei il Figlio mio, l'amato (Mc 1,11) - (11/01/2015)
(vai al testo…)
 Vide lo Spirito discendere verso di lui (Mc 1,10) - (8/01/2012)
(vai al testo…)
 Lui vi battezzerà con lo Spirito Santo (Mc 1,8) - (9/01/2009)
(vai al post "Battezzati nello Spirito santo")

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata - Anni A e C):
 Gesù venne da Giovanni per farsi battezzare(Mt 3,13) - (8/01/2017)
(vai al testo…)
 In lui ho posto il mio compiacimento (Mt 3,17) - (12/01/2014)
(vai al testo…)
 In lui ho posto il mio compiacimento (Mt 3,17) - (9/01/2011)
(vai al testo…)
 In te ho posto il mio compiacimento (Lc 3,22) - (10/01/2016)
(vai al testo…)
 In te ho posto il mio compiacimento (Lc 3,22) - (13/01/2013)
(vai al testo…)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia (Anno B):
Lo "sprofondare" del Figlio di Dio… per farci figli (5/1/2015)
Il Compiacimento del Padre (7/1/2012)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia (Anni A e C):
Siamo diventati Cristo (10/1/2014)
L'aprirsi del Cielo (8/1/2016)
Essere scelti dall'amore eterno di Dio (11/1/2013)

Commenti alla Parola (Anno B):
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2018)
  di Luigi Vari (VP 1.2015)
  di Marinella Perroni (VP 1.2012)
  di Claudio Arletti (VP 1.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Letture Patristiche della Domenica

Vedi anche Commenti alla Parola (Anni A e C):
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Gianni Cavagnoli (VP 11.2013)
  di Marinella Perroni (VP 11.2010)
  di Luigi Vari (VP 11.2015)
  di Marinella Perroni (VP 11.2012)
  di Claudio Arletti (VP 11.2009)

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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