8a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 49,14-15 • Salmo 61 • 1 Corinzi 4,1-5 • Matteo 6,24-34
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Appunti per l'omelia
Non preoccupatevi per la vostra vita…
Non preoccupatevi dicendo: Cosa mangeremo? …
Non preoccupatevi del domani…
Per tre volte Gesù ribadisce l'invito: non abbiate quell'affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c'è tempo di fermarsi a parlare con chi si ama. Non lasciatevi rubare la gioia: quella capacità di godere delle cose belle che ogni giorno ci dona.
Perché? Perché Dio non si dimentica di me! «Si dimentica forse una donna del suo bambino?... Se anche una madre si dimenticasse, io non mi dimenticherò di te» (cf Is 49,15).
Guardate gli uccelli del cielo… Osservate i gigli del campo…
Gesù osserva la vita e la vita gli parla di fiducia. Gesù oggi ci pone la questione della fiducia. Dove metto la mia fiducia? La sua proposta è chiara: "In Dio, prima di tutto, perché Lui non mi abbandona ed ha un progetto per me. Non mettere la fiducia nel conto in banca".
Non potete servire Dio e la ricchezza
Non è la ricchezza che Gesù ha di mira - infatti tra i suoi amici aveva persone ricche e altre povere - bensì ciò che lui chiama, in aramaico, mammona. «Mammona non è la ricchezza in sé, ma quella nascosta, avara, chiusa alla solidarietà, e che produce ingiustizia» - come spiega papa Francesco - che rende schiave le persone, che assorbe il loro tempo, i pensieri, la vita.
Guardate gli uccelli, piccoli esseri, liberi, quasi senza peso e senza gravità, lasciatevi attirare come loro dal cielo, volate alto e liberi e non preoccupatevi. Se Dio nutre queste creature che non seminano, non mietono, quanto più voi che invece lavorate, seminate e raccogliete. Non è un invito al fatalismo o alla passività in attesa che la Provvidenza risolva al posto nostro i problemi. La Provvidenza, infatti, - come diceva don Calabria - conosce solo uomini in cammino.
Non preoccupatevi, il Padre sa. Tra le tante cose che uniscono le tre grandi religioni, che ci fanno sentire vicini ai nostri fratelli ebrei e musulmani, ce n'è una bellissima: la certezza che Dio si prende cura, che Dio provvede.
Non preoccupatevi, Dio sa. Ma come faccio a dirlo a chi non trova lavoro, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, non vede speranza per i figli? La soluzione non è fatta di parole: «Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve?» (Gc 2,16). Dio ha bisogno delle mie mani per essere Provvidenza. Io mi occupo di qualcuno, e allora il Dio che veste i fiori si occuperà di me.
Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia…
Vuoi essere libero come un passero? Bello come un fiore? Cerca prima di tutto le cose di Dio, che sono solidarietà, generosità, amore, e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire!
(spunti da Ermes Ronchi)
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non preoccupatevi per la vostra vita (Mt 6,25)
(vai al testo…)
Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
• Non preoccupatevi del domani (Mt 6,34) - (2/03/2014)
(vai al testo…)
• Non preoccupatevi del domani (Mt 6,34) - (27/02/2011)
(vai al testo…)
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
La fede che ci fa vedere con occhi nuovi (28/02/2014)
Commenti alla Parola:
• di Cettina Militello (VP 1.2017)
• di Gianni Cavagnoli (VP 2.2014)
• di Marinella Perroni (VP 2.2011)
• di Enzo Bianchi
(Illustrazione di Stefano Pachì)
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