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lunedì 10 aprile 2017

Il Diaconato in Italia, n° 200



Nel n. 200 della Rivista Il Diaconato in Italia leggo l'articolo di Enzo Petrolino (Presidente della Comunità del Diaconato in Italia), dal titolo Sfogliando e rileggendo i 200 numeri della Rivista.
Rimandando all'intero articolo nel mio sito di testi e documenti, riporto qui alcuni stralci.



Sfogliando e rileggendo i duecento numeri della Rivista si può cogliere - anche se in modo sintetico ma significativo - come la Comunità del diaconato in Italia abbia percorso il suo cammino di riflessione teologia e pastorale, attraverso la Rivista Il diaconato in Italia, tenendo conto di quanto la Chiesa italiana ha proposto ed offerto con gli orientamenti decennali alle nostre chiese locali. […]

È del dicembre del '71 il documento fondamentale della reintroduzione del diaconato nella Chiesa italiana, La restaurazione del diaconato permanente in Italia. Il diaconato, in esso, è visto come il dono di una «grazia sacramentale» destinata a rendere «più profonda la comunione ecclesiale», a «ravvivare l'impegno missionario», a promuovere «il senso comunitario e dello spirito familiare del popolo di Dio», ad «accentuare la dimensione comunitaria e missionaria della Chiesa e della pastorale», col fine di «una più diffusa evangelizzazione», per «la salvezza dell'umanità» (cf. artt. 6, 8, 9, 16). Secondo l'indirizzo dell'episcopato, il diacono deve promuovere una «presenza pastorale capillare» (art. 16) e diventare l'animatore di «comunità minori», viste soprattutto come articolazioni delle parrocchie (art. 19). […]

Sicuramente un tratto che ha contraddistinto la Rivista è l'aver trasversalmente approfondito, riportando anche tante esperienze e testimonianze, il ministero diaconale in rapporto ad una chiesa serva e povera, perciò ministeriale e missionaria. Pertanto, «la scelta conciliare dei poveri» ha sollecitato i diaconi ad una vera e propria conversione di pensieri e di atteggiamenti. Gli ultimi dati ci dicono che in Italia ci sono più di otto milioni di persone sulla soglia della povertà. Tre milioni non hanno nulla. Tali disagi hanno investito anche i diaconi, soprattutto quelli che svolgono il loro servizio a tempo pieno o sono in pensione. Ma dentro il grande contenitore di una crisi che sappiamo generalizzata, esistono situazioni differenti di sofferenza e livelli diversi di disagio. […]

Il coraggio della speranza
Tutti siamo chiamati al servizio nella comunione, perché è nella fraterna koinonìa che si apprende e si esercita la diakonìa cristiana. Su questa frontiera difficile ma ineludibile si consuma, per i diaconi, la sfida della missione: per servire il Vangelo e i poveri, essi devono «uscire dal tempio» e diventare uomini della strada che vanno da Gerusalemme a Gerico, ovvero da Gerusalemme ad Emmaus, per farsi buon Samaritano, compagni di viaggio di chi è tormentato dal dubbio, dall'insicurezza del futuro, dalla difficoltà a trovare lavoro, dalla paura di perderlo e di non poter provvedere alla propria famiglia, dall'arroganza della minaccia mafiosa di fronte alla quale si resta il più delle volte soli... dai molti interrogativi riguardanti la verità di Dio operante nella storia dell'uomo attraverso segni visibili e scelte concrete, e il senso di un presente da migliorare e di un futuro da progettare e costruire insieme. […]

Proprio l'anno scorso sulla spinta del Sinodo sulla Famiglia si è tenuto il Convegno a Campobasso che ha avuto per tema "La famiglia del diacono scuola di umanità. È emersa la necessità di far crescere sempre di più delle coppie diaconali, che ispirandosi alla fede e alla volontà di vivere seguendo Cristo, possono lavorare per i bisognosi, i poveri, con coloro che non hanno nulla, i bambini senza aiuto, le famigli in difficoltà (economiche e spirituali). È emerso, ancora una volta, che in questo servizio riveste un ruolo importante quello della sposa del diacono, con la sua presenza discreta e fattiva. […]

La Comunità in questi cinquantenni post-conciliari ha cercato di dare il suo piccolo contributo anche attraverso la Rivista Il diaconato in Italia ed i Convegni di studio promossi a livello diocesano, regionale e nazionale, che con tante difficoltà e gli scarsi abbonamenti, cerca di portare avanti per contribuire a dare un sostegno alla formazione dei candidati e dei diaconi.
In questo la Comunità ha ancora un suo ruolo di informazione e di indirizzo. Di fatto, in Italia, la Rivista è oggi l'unico punto di riferimento per l'informazione circa lo sviluppo del diaconato nelle nostre diocesi e nel mondo. Certo il diaconato è un ministero, e il ministero è sempre in funzione della vita pastorale della Chiesa. Tuttavia un ministero non nasce semplicemente come risposta della comunità a un bisogno che si manifesta. È Dio che sta all'origine della chiamata ed è lui che dispone ogni itinerario ministeriale.

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