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sabato 12 giugno 2010

Far posto a Dio

13 giugno 2010 – 11a domenica del Tempo Ordinario (C)

Parola da vivere

Sono perdonati i suoi molti peccati
perché ha molto amato
(Lc 7,47)


Chi è questo uomo che perdona i peccati? È Gesù.
Il fariseo, personaggio "per bene", non ammette che la grandezza dell'uomo sta nel riconoscersi bisognoso di riconciliazione e perdono: nel suo cuore non alberga l'amore.
La donna peccatrice bisognosa invece di amare e di essere amata, "bagna di lacrime i piedi di Gesù, li asciuga, li bacia, li cosparge di profumi". Fa dei piccoli gesti di amore verso Gesù, dopo tanti peccati commessi, la risposta di Gesù è: "Ti sono perdonati i tuoi molti peccati, perché hai amato molto".
Quali i frutti, gli effetti?
Per il fariseo, la morte di Gesù non dà frutto: sicuro di sé vive nelle tenebre.
Per la donna peccatrice, liberata dal peso del passato, colma il vuoto, fa posto all'amore, cambia la vita: vive nella Luce.
Siamo venuti anche noi da Gesù con il nostro bagaglio di peccati. Vorremo sentire da Gesù le parole rivolte alla peccatrice: "Ti sono perdonati i molti peccati, perché hai amato". Le occasioni per amare non mancano: un'attenzione, un aiuto, un interessamento...
Sta a noi, quindi, far posto a Dio al centro della nostra misera.


Testimonianza di Parola vissuta


Fino a qualche tempo fa, a causa del mio carattere, ero una persona molto difficile. Avevo tanti difetti e non volevo cambiare, così tutti mi evitavano. Facevo quello che volevo ed i miei genitori erano preoccupati, perché disubbidivo continuamente.
Quando ho conosciuto il Vangelo, le cose sono cambiate. Ho imparato ad amare ed ho trovato un rapporto profondo con Gesù.
Prima pensavo che alcuni lavori come, per esempio, lavare i piatti, fossero solo per le donne. Amando ho capito invece che non è così ed ho iniziato a farlo anch'io Le persone intorno a me, soprattutto i miei genitori, hanno iniziato ad accorgersi del mio cambiamento. Ho capito che, se amavo, ogni attimo facevo quello che l'Amore di Dio aveva pensato per me.
Quando mia sorella di un anno e mezzo è stata ricoverata in ospedale per una malattia e la mamma è andata con lei, io, che sono il più grande, sono rimasto a casa per prendermi cura dei miei tre fratelli. Era l'occasione per ripetere a Gesù: «Sia fatta la Tua Volontà».
Dovevo alzarmi molto presto per prepararli per la scuola. Poi c'erano gli altri lavori di casa: lavare, cucinare per tutti e curare gli animali che abbiamo.
Mi sembrava una cosa difficile, ma con l'aiuto di Gesù ce l'ho fatta. I nostri vicini di casa erano colpiti e commentavano che nessuno dei ragazzi attorno faceva quello che facevo io.
Quando mia sorella è tornata a casa, è stato un momento molto bello di unità tra tutti. La mamma era contenta di quanto avevo fatto. Anche il mio papà era felice e mi ha comprato un regalo, perché aveva trovato tutto in ordine.
«È proprio vero - mi sono detto - che, se amiamo qualcuno, questa persona ama a sua volta e l'amore diventa reciproco».

(C.S.)


(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)
(vedi Commento alla Parola di Claudio Arletti)



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