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venerdì 14 settembre 2012

Perdere per ritrovare, non essere per essere


24a domenica del T. O. (B)

Appunti per l'omelia

La Parola di Dio di questa 24a domenica del tempo ordinario ci mostra l'identità del discepolo di Gesù che è chiamato a seguire le orme del Maestro. Il cristiano, infatti, nella decisione di seguire il Signore, è pronto a rinnegare se stesso, a prendere la sua croce e andare dietro a Lui.
Anche oggi ci viene rivolta la domanda su chi sia Gesù per noi. Lui non è tanto interessato a sapere che cosa si pensi del suo insegnamento, della sua attività, ma chi sia veramente Lui per noi. Al cuore di questa domanda sta infatti la persona di Gesù. Poter ripetere con Pietro "Tu sei il Cristo" non è soltanto una semplice dichiarazione, ma è una scelta entusiasta, un impegno a vivere con il Maestro. Per questo Gesù, anche oggi, continua ad insegnare "apertamente" che il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, venir ucciso ed il terzo giorno risuscitare (cf Mc 8,31).
È l'annuncio "aperto", senza esitazioni e fatto con lucida consapevolezza di cosa l'attende nel cammino verso Gerusalemme: intravedere il fallimento umano della propria missione.
I discepoli rimangono shoccati: sapere che il Salvatore inviato da Dio non sbaraglierà gli avversari con una vittoria totale, ma che subirà la sconfitta. E questo perché, in umile obbedienza al disegno del Padre, percorrerà la via dell'amore che si fa servizio, fino al dono della vita, rivelando così un volto inedito ed insospettato di Dio: non il Dio che scaccia con la sua potenza, ma un Dio debole e perdente che condivide fino all'estremo la condizione dell'uomo peccatore per recuperarlo.
Il rimprovero che Gesù rivolge a Pietro, che a sua volta aveva rimproverato il Maestro per la sua decisione estrema, è rivolto anche a noi: «Va dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» (Mc 8,33). Sì, Gesù ci chiama ad abbracciare le sue stesse scelte ed il suo stile di vita: andare dietro a Lui, rinnegando noi stessi e prendendo anche noi la nostra croce e seguirlo (cf Mc 8,34). «Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Mc 8,35). È la legge "nuova" della vita, la vera identità di Dio, la legge fondamentale della vita del cristiano e di ogni vita autentica: donarsi, essenza dell'amore, è "saper perdere", è "non essere" perché l'altro sia: essenza di ogni diaconia, segreto per la felicità e la vita piena. Perdere per ritrovare, perdersi per ritrovarsi, perché la vita si salva, donandola per amore!



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso (Mc 8,34)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi


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