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mercoledì 23 giugno 2010

Quale stile nella sequela di Cristo


Alla luce delle caratteristiche di chi vuol mettersi alla sequela di Gesù (rinnegare se stessi, prendere la propria croce ogni giorno, saper perdere la propria vita per Lui), ho riletto nelle Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti alcuni requisiti che si richiedono a chi vuol essere diacono.
Il profilo tracciato da san Paolo: "non doppi nel parlare, … non avidi di guadagno disonesto, conservino il mistero della fede in una coscienza pura… sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie" (n. 30).
Le indicazioni dei Padri della Chiesa: "…uomini mansueti, non amanti del denaro, veritieri e provati …senza macchia al cospetto della giustizia (di Dio), non calunniatori, non doppi di parola… tolleranti in ogni cosa, misericordiosi, attivi; camminino nella verità del Signore il quale si fece servo di tutti" (n. 30).
Il documento citato continua, elencando "alcune specifiche qualità umane e virtù evangeliche": "…capacità di dialogo e di comunicazione, senso di responsabilità, laboriosità, equilibrio, prudenza… un senso della Chiesa umile e spiccato, spirito di povertà, capacità di obbedienza e di comunione fraterna, zelo apostolico, disponibilità al servizio, carità verso i fratelli" (n. 32).
Per coloro che sono coniugati, "vivere l'amore significa offrire se stessi alle proprie spose, in un'appartenenza reciproca, con un legame totale, fedele e indissolubile, ad immagine dell'amore di Cristo per la sua Chiesa; …irradiare la comunione familiare a tutta la Chiesa e la società. (…) Per essere vissuta nella sua pienezza, la vocazione alla vita familiare esige di essere alimentata dalla preghiera, dalla liturgia e da una quotidiana offerta di sé" (n. 68).
Scoperta e condivisione dell'amore di Cristo servo: "L'elemento maggiormente caratterizzante la spiritualità diaconale è la scoperta e la condivisione dell'amore di Cristo servo, che venne non per essere servito, ma per servire. …dovrà acquisire quegli atteggiamenti che, pur non essendo esclusivamente, sono specificatamente diaconali, quali la semplicità di cuore, il dono totale e disinteressato di sé, l'amore umile e servizievole verso i fratelli, soprattutto i più poveri, sofferenti e bisognosi, la scelta di uno stile di condivisione e di povertà" (n. 72).

Di fronte alla radicalità di questo stile di vita mi sorge spontaneo il desiderio di affidarmi unicamente alla misericordia di Dio e lasciarmi portare dal suo amore. Reputo una grazia speciale il riuscire a comprendere senza doppiezza che avanzare pretese dettate da un puro, sia pur nobile, interesse personale o lasciarsi influenzare da persone che stimano più il prestigio del ruolo ministeriale che il senso del servizio evangelico disinteressato, sono atteggiamenti ben lontani da quel servizio e da quella santità che si richiedono ad un diacono.


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