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venerdì 28 agosto 2015

Un cuore nuovo…


22a domenica del Tempo ordinario (B)
Deuteronomio 4,1-2.6-8 • Sal 14 • Giacomo 1,17-18.21-22.27 • Marco 7,1-8.14-15.21-23
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Appunti per l'omelia

Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione?
Gesù si mostra durissimo contro il rischio di una religione esteriore. Veniva da villaggi e campagne dove il suo andare era come un bagno dentro il dolore. Dovunque arrivava, gli portavano i malati, i mendicanti e i ciechi lo chiamavano, donne cercavano di toccargli almeno la frangia del mantello, almeno che la sua ombra passasse come una carezza sulla loro umanità dolente. E ora i farisei gli chiedono di tradizioni, di mani lavate o no, di abluzioni di stoviglie, di formalismi vuoti!

Non c'è nulla fuori dall'uomo… dal cuore escono…
Ed ecco che Gesù inaugura la religione del cuore, la linea dell'interiorità. Non c'è nulla fuori dall'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Sono le cose che escono dal cuore dell'uomo a renderlo impuro. Gesù scardina ogni pregiudizio circa il puro e l'impuro, quei pregiudizi così duri a morire... Rivendica la purezza di ogni realtà vivente. Il cielo, la terra, ogni specie di cibo, il corpo dell'uomo e della donna sono puri, come è scritto: Dio vide e tutto era cosa buona. E attribuisce al cuore, e solo al cuore, la possibilità di rendere pure o impure le cose, di sporcarle o di illuminarle.

Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me
Il grande pericolo è vivere una religione di pratiche esteriori, emozionarsi per i grandi numeri, i milioni di pellegrini..., amare la liturgia per la musica, i fiori, l'incenso, recitare formule con le labbra, ma avere il cuore lontano da Dio e dai poveri. Dio non è presente dove è assente il cuore. Ma il ritorno al cuore non basta. Ci guardiamo dentro e vi troviamo di tutto, anche cose delle quali ci vergogniamo: dal cuore vengono le intenzioni cattive, prostituzioni, omicidi, adulteri, malvagità... un elenco impressionante di dodici cose cattive, che rendono impura la vita.
C'è bisogno di purificare la sorgente, di evangelizzare le nostre zone di durezza e di egoismo, guardandoci con lo sguardo di Gesù: il suo sguardo di perdono sulla donna adultera, su Maria Maddalena, su Pietro pentito, sguardo che trasforma, che ci fa abbandonare il peccato passato e ci apre a un futuro buono.

Non sono le pratiche esteriori che purificano, perché più facile lavare le mani che lavare le intenzioni. Occorre piuttosto lo sguardo di Gesù. Allora cadono le sovrastrutture, le esteriorità, le disquisizioni vuote, tutto ciò che è scoria culturale, tradizione di uomini. Con Gesù, invece, si respira aria di libertà! Apro il Vangelo ed ecco, è come una boccata d'aria fresca dentro l'afa dei soliti discorsi. Scorro il Vangelo e passa l'ombra di una perenne freschezza, un vento che mi rigenera, che mi apre strade nuove, perché con Gesù sono tornato alla felicità del cuore, alla vita.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Questo popolo mi onora con le labbra (Mc 7,6)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (2/09/2012)
Questo popolo mi onora con le labbra (Mc 7,6)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
La "pulizia" del cuore (31/08/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi

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