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venerdì 7 agosto 2015

Noi diventiamo Colui che ci abita


19a domenica del Tempo ordinario (B)
1 Re 19,4-8 • Sal 33 • Efesini 4,30-5,2 • Giovanni 6,41-51
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre
Non si diventa cristiani se non per questa "attrazione", non certo per indottrinamento o per coercizione. Io sono cristiano per attrazione: mi attira il Padre, come il pane, energia inesauribile che alimenta la vita, ogni vita. Si dà e scompare. Così anche i figli suoi faranno come Lui, si faranno pane buono.
Mangiare. Azione semplice, quotidiana, vitale, che indica cento cose, ma la prima è vivere. Mangiare è questione di vita o di morte. Dio è così: una questione di fondo. Ne va della mia vita. Il segreto, il senso ultimo nel tempo e nell'eterno è vivere di Dio. Non solo diventare più buono, ma avere Dio dentro, che mi trasforma nel cuore, nel corpo, nell'anima, mi trasforma in Lui.
Così san Leone Magno: Partecipare al corpo e al sangue di Cristo non tende ad altro che a trasformarci in quello che riceviamo.

Io sono il pane della vita
Dio in me: il mio cuore Lo assorbe, Lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola. Ed è il senso di tutta la storia: portare il cielo sulla terra, Dio nell'uomo, la Vita immensa in questa nostra piccola vita. Molto più del perdono dei peccati è venuto a portare: è venuto a dare se stesso!

Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo
Mangiare la carne di Cristo non si riduce al rito della Messa. Il corpo di Cristo non sta solo sull'altare: del suo Spirito è piena la terra! Dio si è vestito di umanità al punto che l'umanità intera è la carne di Dio. Infatti: quello che avete fatto a uno di questi l'avete fatto a me.
Mangiare il pane di Dio è nutrirsi di Cristo e di Vangelo, respirare quell'aria pulita, mangiare quel pane buono, continuamente.
E noi di che cosa ci nutriamo? Di che cosa alimentiamo cuore e pensieri? Stiamo mangiando generosità, bellezza, profondità? O stiamo nutrendoci di superficialità, miopie, egoismi, intolleranze, insensatezze?
Se accogliamo in noi pensieri degradati, questi ci riducono come loro; se accogliamo pensieri di vangelo, di bontà e di bellezza, essi ci fanno uomini e donne della bellezza.
Se ci nutriamo di Vangelo, il Vangelo darà forma al nostro pensare, al nostro sentire, al nostro amare. E diventiamo ciò che ci abita.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Io sono il pane vivo (Gv 6,51)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (12/08/2012)
Io sono il pane della vita (Gv 6,26)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
La Parola e il Pane della vita (10/08/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi

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