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giovedì 27 marzo 2008

Oltre la grata


Ho incontrato il blog (Alba nuova) di sr. Maria Carmen, una monaca di clausura, e sono rimasto entusiasta della “freschezza” che si respira nel leggere i suoi Post. Spero che sr. Maria Carmen non ce l’abbia con me se propongo ai lettori del mio blog qualche stralcio di quanto ho letto.

25/03 - Gioia mia, Cristo è risorto!
E così per quasi 5 giorni siamo rimaste a goderci la gioia pasquale da sole... in comunità...! Ma nel cuore e nella preghiera vi siamo rimaste ugualmente vicine e sono sicura che anche voi tutti che passate su questa piccola finestra aperta in un angolo del nostro piccolo o grande mondo, vi siete ricordati di me e della mia comunità.
Ora cercherò di riprendere i miei momenti di condivisione sperando di riuscire a trasmettere sempre un po' della gioia che mi accompagna e dei sentimenti che la quotidianità mi regala.

13/03 - Accanto al Crocefisso!
Ancora di più, Cristo, il Capo, compie l'opera redentrice in quelle membra del suo Corpo Mistico che si uniscono a Lui in anima e corpo per la sua opera di salvezza.

3/03 - Chiusura dall’alto
La vita in clausura è questa stessa vita del cedro: guardare in alto, vivere pur essendo molto diversi, con un cuore e delle braccia sempre tese ad abbracciare una realtà che è dentro di noi, non è chiusa fuori di noi, ma è dentro di noi, per guardarla con quella luce che ogni giorno illumina la nostra giornata dall'alto, dalla finestra sempre spalancata sopra di noi. La grata è un simbolo non è e non sarà mai uno strumento di chiusura, ma al contrario è la serratura di una porta aperta e spalancata verso l'alto.

14/02 – La musica… gentile
E così l'ho appesa (la chitarra)... come cetra... a qualche salice piangente... in un angolo del monastero. Ma la musica, quella no, non l'ho messa da nessuna parte, ho lasciato che continuasse a cantare e a suonare nel mio cuore e nella mia testa. (…) Mi accontento di quel poco che riesco a fare e sono sicura che anche con poco vi trasmetterò la gioia del mio vivere e del mio cantare.

19/01 - Preparare la primavera
Ho sperimentato che la primavera si prepara, se vuoi godere dello spettacolo della natura: non si può restare con le mani in mano a vedere cosa succede quando ti accorgi che puoi fare qualcosa per far star meglio la pianta e per aiutarla a fiorire e a vivere in pienezza la sua nuova stagione che la vita le regala. C'è come una silenziosa richiesta di aiuto che la pianta ti trasmette: sembra che ti dica di darle una mano e t'assicura che riempirà i tuoi occhi e il tuo cuore con la gioia della sua bellezza. La nostra giornata quotidiana non è molto diversa da quella di una pianta! A volte facciamo tante cose per il semplice motivo che le fanno altri o perché c'è venuto lo sfizio di farle, ma non abbiamo nessun vero interesse nelle cose che facciamo, non c'è passione, amore ed entusiasmo! Presto si entra dentro un autunno che fa ingiallire le foglie della nostra quotidianità e non vogliamo restituire prima di tutto a noi stessi e poi agli altri e alle cose e alle creature che ci vivono intorno, la cura, la luce, l'acqua e l'aria necessarie per superare l'inverno che la vita inevitabilmente regala. Allora si aspetta, come un miraggio, che la primavera s'affacci nella nostra giornata, ma non facciamo nulla per prepararla e pian piano finiamo anche per non aspettarla più... tanto siamo sicuri che non c'è futuro, non può esserci speranza, non ci si può illudere davanti alla morte e così non ci resta da fare altro che... prendere la pianta e buttarla nella spazzatura perché è diventata così brutta che l'unica cosa possibile è quella di cancellarla dal nostro sguardo. Resta l'amarezza di non poter aspettare di godere una fioritura che forse sarebbe stata possibile semplicemente se avessimo aiutato la primavera a fiorire.

12/01 - Cose nuove o solite cose?
Il mondo della clausura non è un quadro appeso al muro che spolveri ogni tanto e guardi da lontano. Per me e per noi che lo viviamo giorno dopo giorno è come un bambino che inizia la vita all'alba di un nuovo giorno e cammina nelle sue ore e nei suoi minuti per cercare di vivere al meglio la sua giornata, dentro una vocazione, che senti come una possibilità concreta per realizzare un tuo profondo desiderio e che ti coinvolge totalmente. E ogni giorno non è uguale all'altro, ogni giorno ti vengono dal di dentro e dal di fuori, stimoli, interrogativi, iniziative o conferme che non puoi e non devi accogliere come scontati o con superficialità, ma che rendono più vivo e imprevedibile il tuo cammino quotidiano se consenti loro di entrare nella tua vita senza paura e con occhi di simpatia. (…) Non si può vivere insieme per tanti e tanti anni senza che le persone con le quali condivi una esistenza non siano totalmente parte di te.

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