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venerdì 19 giugno 2020

Non abbiate paura!


12a domenica del Tempo ordinario (A)
Geremia 20,10-13 • Salmo 68 • Romani 5,12-15 • Matteo 10,26-33
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Quello che io vi dico nelle tenebre ..... annunciatelo dalle terrazze
Gesù invia i discepoli di tutti i tempi a portare la "buona notizia", a dire e ad annunciare quello che diceva Lui e operando quello che operava Lui, anzi... lasciando che Lui continui a dire e ad operare attraverso di loro.
Gesù desidera trasmetterci la certezza che riempie il suo cuore: del suo Vangelo tutti gli uomini hanno un assoluto bisogno. Vuol rivelarci che Dio è il Padre che attraverso il proprio Figlio chiama tutti a essere felici della sua stessa felicità.
Gesù parlava alle folle, ma poi "sbriciolava" e spiegava in tutti i particolari ai più intimi, ai suoi discepoli in un prolungato cammino educativo. Quanto essi hanno ascoltato, appreso e vissuto nel rapporto con Gesù è un'esperienza così ricca, è un dono così vertiginoso che non può rimanere dentro la loro cerchia, a loro uso e consumo. Ma tutti gli uomini devono esserne partecipi. Tutti devono saperlo. Il messaggio di Gesù deve raggiungere tutti. Per questo i discepoli dovranno ricorrere ad ogni espediente, servirsi di ogni mezzo, dalla parola detta o scritta agli strumenti sempre più vari e potenti della comunicazione. Un annuncio pubblico, che non trascura nessuna persona, nessuna fascia di età, nessuna categoria. Un annuncio integrale, che proclama cioè tutte le parole di Gesù, senza farne una selezione a seconda dei gusti di chi offre l'annuncio o di chi lo riceve.

Non abbiate paura…
Gesù non ci illude. Sa bene che questa opera di annuncio non è indolore. Per questo incoraggia i suoi per ben tre volte, in un testo pur così breve: "Non abbiate paura!".
All'uomo abituato a convivere con la paura, a trascinarsi prigioniero della paura, Dio offre la grande assicurazione che, quando c'è Lui e l'uomo accetta la sua compagnia, la paura non ha più ragion d'essere e viene superata. A Gesù sta veracemente a cuore che i suoi non cedano alla paura lasciandosi ridurre al silenzio e diventando infedeli alla missione. Gesù richiama alcuni motivi che potranno sostenerli nel combattere e vincere la paura.

Nulla vi è di nascosto che non sarà svelato…
La parola di Gesù, anche se affidata a pochi nel segreto, anche se inizialmente rifiutata e fallimentare, si farà strada e avrà uno sviluppo, come il seme di un albero (cfr. Mt 13,31-32). Dio stesso, attraverso il suo Spirito, si incaricherà di far conoscere e diffondere il messaggio di Gesù ("sarà svelato" da Dio, si intende). Tutta l'opera evangelizzatrice la conduce il Padre e lo fa attraverso i discepoli ("ditelo nella luce, annunciatelo dalle terrazze").

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima
Gesù non promette ai discepoli che saranno loro risparmiati i mali che temono. Ma vuole aprire loro gli occhi e far capire loro dove sta il vero bene e il vero male. La vita terrena non è il bene più grande, come la morte non è il male più grande. Il vero bene è la vita eterna, "piena", con Dio; il vero male è essere privati di Dio. È questo il senso della contrapposizione: non temere gli uomini che al massimo possono togliere la vita fisica; temere, invece, Dio, amandolo attuando la sua volontà, Lui che è infinitamente più potente dei persecutori e dal quale dipende il nostro destino definitivo, la vita eterna o la rovina eterna. Gesù ci invita a essere "realisti", a discernere con lucidità ciò che è essenziale, ciò che vale e per esso a metterci interamente in gioco, anche se questo dovesse comportare la perdita della vita fisica. Il "martirio", che vuol dire "testimonianza", è la forma più alta di annuncio. I martiri sono coloro che hanno annunciato il Vangelo, dando la vita per amore... Ogni giorno, però, noi possiamo dare alla nostra vita la dimensione del "martirio", quando, sapendo morire a noi stessi, compiamo ogni gesto nella radicalità dell'amore a Dio e al prossimo. Testimoniamo così che il valore più alto non è la vita terrena e ogni forma di benessere o di successo, da ricercare o conservare a ogni costo. Ma mostriamo in modo credibile che il valore più alto è il nostro legame con Dio e con la sua volontà, e per esso sappiamo impegnare coraggiosamente la nostra esistenza in ogni sua espressione.

Due passeri... voi valete di più
Il terzo motivo su cui Gesù fonda l'esortazione a bandire ogni timore è l'amore paterno e provvidente di Dio per ciascuno dei suoi figli. Dio si prende cura di ogni creatura a tal punto che neppure un passerotto è trascurato da Lui: "non cadrà a terra senza il volere del Padre vostro". Più propriamente: "senza il Padre vostro". Cioè il Padre è al corrente della morte dell'uccellino e non la impedisce, perché questa rientra nel suo disegno d'amore. Ma non è indifferente e lontano, bensì presente, partecipe della tragedia della sua piccola creatura, soffrendola in qualche modo con lei. Quanto più - conclude Gesù - il "Padre vostro" avrà sollecitudine di voi. È vero, non ci libererà dalla morte, ma - se essa è prevista nel suo piano d'amore – il Padre la vivrà con noi, come tenendoci in braccio, perché ognuno dei suoi figli è prezioso ai suoi occhi, come preziose sono le loro sofferenze e il loro impegno di rimanergli fedeli. E tutto lo interessa di noi: "Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati", un amore che arriva a preparare anche i dettagli... È un sogno da non rimuovere: imparare a scaricare ogni problema, che può inquietarci, nel cuore del Padre. Arrivare ad essere così tanto sicuri di Lui da poter smettere di preoccuparci di noi.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non abbiate paura (Mt 10,31)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
Non abbiate paura (Mt 10,31) - (25/06/2017)
(vai al testo)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Non abbiate paura… Voi valete di più (23/06/2017)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 6.2020)
  di Cettina Militello (VP 5.2017)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Immagine: Alle spalle e di fronte mi circondi (Sal 138), acquarello di Maria Cavazzini Fortini, giugno 2020)

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