Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


venerdì 5 giugno 2020

La sorgente della più vera umanità


Santissima Trinità (A)
Esodo 34,4b-6.8-9 • Salmo Dn 3,52-56 • 2 Corinzi 13,11-13 • Giovanni 3,16-18
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

«Credo in un solo Dio»: questa professione di fede è comune anche agli Ebrei e ai Musulmani; sulla bocca dei cristiani ha però un significato molto diverso.
Noi, credenti in Gesù, proseguiamo specificando: «Padre... Figlio... Spirito Santo».
Il nostro Dio non è un Dio solitario, in compagnia soltanto di se stesso, in una beatitudine inaccessibile, ma è una "famiglia", una pluralità di persone unite nell'amore.
Il mistero di questo Dio unico in tre Persone è la sorgente da cui deriva ogni realtà creata: dalla pietra al filo d'erba, dal fiore alle galassie, dall'uomo agli altri esseri spirituali, tutto esiste perché le tre Persone lo hanno voluto, continuano a volerlo e mantenerlo nell'essere. La creazione è sempre in atto, è sempre in corso.
Non ci inganniamo quando, cogliendo l'armonia e l'interdipendenza fra gli esseri creati, pensiamo che al di sotto della realtà tanto varia e molteplice c'è un "amore" che tutto pervade ed unifica, spingendo ogni cosa ad incontrare l'altra.
Nella relazione che lega tra loro le realtà create si riflette "l'amor che fece il sole e l'altre stelle" (Dante). "Il mondo è come un libro in cui risplende la Trinità creatrice" (San Bonaventura).
È solo fantasia assumere l'amore come chiave interpretativa di tutto il movimento dell'universo? Pensare, ad esempio, che per amore la terra ruota attorno al sole e produce fiori e frutti, per amore avvengono le combinazioni chimiche e i processi vitali…? Quando i rapporti tra gli uomini non sono spiegati dall'amore, sono ancora rapporti veramente umani?
Nell'evento del Figlio che si fa uomo e nel dono dello Spirito la Trinità si immerge e si "esprime" nella storia umana, si impegna per innalzare l'uomo al proprio livello e far trovare il "senso" dei rapporti umani.

«Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito»: è una di quelle confidenze che lasciano muti per lo stupore, se la forza dell'abitudine e un'inspiegabile incoscienza non ci impedissero di prendere in tutta la sua verità questa dichiarazione. Colui che è nel seno del Padre, l'oggetto della sua infinita compiacenza, Dio lo ha donato al mondo. Gesù rivela di essere il dono superiore ad ogni attesa e previsione,la manifestazione concreta e comunicabile del Dio Amore. È un amore che sconvolge ogni schema, ogni logica.

«Perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna»: la fede è abbandono fiducioso e totale a questo "incredibile" amore di Dio che si manifesta in Gesù. Tale amore è vita e salvezza per l'uomo, ma non si impone. Chi crede, permette all'amore di Dio di trasformarlo e salvarlo. Chi non crede si autocondanna, si chiude alla luce e alla vita che gli vengono offerte.
Nella 2° lettura troviamo la formula più "trinitaria" presente nel Nuovo Testamento. Con ogni probabilità risuonava nella liturgia della primitiva comunità ed oggi l'assemblea eucaristica l'accoglie nel saluto del celebrante: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo [siano] con tutti voi» (2Cor 13,13).
Nel testo originale manca il "siano": non è semplicemente un augurio, ma un'assicurazione gioiosa. Le tre Persone qui appaiono distinte e al tempo stesso associate nel loro coinvolgimento in favore degli uomini. Da questa sorgente inesauribile - grazia, amore e comunione - siamo inondati: con queste tre Persone siamo intimamente legati.
L'esistenza è, in definitiva, una relazione d'amore col Padre e Figlio e Spirito Santo. Non si esaurisce, però, nel dialogo ecclesiale e individuale con le tre Persone. Si esprime nel trasferire il ritmo della vita trinitaria dentro i rapporti sociali.
Gesù è venuto a trapiantare sulla terra la "civiltà" della Trinità, che è l'amore scambievole. Per questo ci ha insegnato un'arte di amare unica.
Ogni rinuncia all'egoismo, ogni gesto d'amore vero contribuisce a rendere la nostra comunità familiare, ecclesiale e sociale sempre più immagine e trasparenza della Trinità e più sorprendentemente umana.

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Dio ha tanto amato il mondo (GV 3,16)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3,16) - (11/06/2017)
(vai al testo)
 Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3,16) - (15/06/2014)
( vai al testo)
 Dio ha tanto amato il mondo (Gv 3,16) - (19/06/2011)
(vai al testo")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Confidare in Dio… Sentirsi guardati e amati da Lui (11/06/2017)
  Nell'abbraccio di Dio, la nostra vita (13/06/2014)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 6.2020)
  di Cettina Militello (VP 4.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 5.2014)
  di Marinella Perroni (VP 5.2011)
  di Enzo Bianchi

Nessun commento:

Posta un commento