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domenica 30 dicembre 2018

L'incarnazione del Verbo riscatta il tempo che svanisce, colorandolo di eterno


Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6,22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
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Appunti per l'omelia

La solennità odierna riceve ulteriore suggestione e forza dalla coincidenza con l'inizio di un nuovo anno civile. Non è una circostanza ignorabile, né tanto meno si oppone al mistero del Verbo fatto carne che oggi siamo invitati a contemplare come germinato dal basso, dall'umanità benedetta della Vergine. Se è vero che il Logos discende dal seno del Padre per congiungersi alla nostra umanità, oggi è l'istante in cui fermiamo il cuore sul grembo di Maria, terra fertile da cui spunta il virgulto di Iesse. Una donna è capace di generare Dio. L'eterno Figlio del Padre nasce da una donna. Questo è il mistero che attesta la nostra grandezza ma soprattutto la grande misericordia di Dio.
Sotto questa luce possiamo guardare all'alba del nuovo anno. Inevitabilmente la conclusione di quello appena trascorso comporta almeno un frammento di speranza.
I giorni pesanti e l'affanno appaiono come dimenticati… l'anno è passato. Conforto della transitorietà: nulla dura, per quanto sembri importante. Ma questa consolante verità, che offre grande forza alla speranza di un futuro più sereno, possiede in sé anche qualcosa di scoraggiante. Se i giorni duri sono ormai dietro di noi, è altrettanto vero che diverse belle realtà che costituiscono la nostra vita stanno irreversibilmente dietro di noi. Il presente e il futuro assottigliano il loro spessore e non possiamo dire all'attimo che fugge di fermarsi in nome della sua bellezza.
Tuttavia, capodanno ci offre, oggi come sempre, la possibilità di levare la nostra testa e cogliere l'incanto che si trova in ogni inizio, incanto che ci protegge e ci aiuta a vivere. Non possiamo sempre lamentarci… Ma occorre compiere il nuovo passo da cristiani. Ed allora, come può il tempo progredire se gli uomini non camminano?

Oggi, dal seno di Maria, il seme del Verbo è germinato in tutto il suo fulgore. C'è tuttavia una perdita nell'evento dell'incarnazione. È come se gli attributi divini fossero posti tra parentesi lungo tutto il percorso umano di Gesù. Certo, egli ha compiuto segni mirabili lungo la sua esistenza… Ma, nascendo, Cristo inizia il suo irreversibile percorso verso la morte. La sua apparizione entro il genere umano offusca l'eternità che brilla in Dio.
Eppure proprio questo inizio così drammatico infonde speranza a tutti i giorni che verranno. Non vi sarà più giorno dell'uomo che non sia stato anche di Dio. Il tempo, con la sua arbitrarietà e mutevolezza, è stato assunto dal Verbo non meno del nostro peccato. La fragilità dell'istante è riscattata per la presenza di Dio al cuore di ogni istante. Il Cristo compagno di strada non scorta il nostro pellegrinaggio come un passeggero in auto che incoraggia comodamente seduto chi invece fatica a piedi. Dentro le nostre stesse scarpe, lungo i nostri stessi percorsi, Gesù riscatta il tempo che svanisce, colorando tutto di eterno. Il Dio al di qua dei nostri limiti è la speranza dentro una storia che non muta, né può veramente farlo. Se il Figlio di Dio si è spento come uno di noi, noi potremo risorgere come solo lui ha capacità di fare. Il privilegio dell'Uno è grazia universale, ora. Per quanto possiamo sporgere fuori dall'acqua e fissare il flusso che scorre inarrestabile. Dopo il parto della Vergine, nulla è più come prima: ogni età della vita, ogni pagine della nostra storia.

(da Claudio Arletti, «Ricordatevi come vi parlò», Commento ai Vangeli festivi dell'anno C)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
I pastori riferirono ciò che era stato detto loro (Lc 2,17)
(vai al testo)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 I pastori riferirono ciò che era stato detto loro (Lc 2,17) – (01/01/2018)
(vai al testo)
 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose (Lc 2,19) – (01/01/2017)
(vai al testo)
 Vinci l'indifferenza e conquista la pace (01/01/2016 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Non più schiavi, ma fratelli (01/01/2015 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Fraternità, fondamento e via per la pace (01/01/2014 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Beati gli operatoti di pace (01/01/2013 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Educare i giovani alla giustizia e alla pace (01/01/2012 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)
 Libertà religiosa, via per la pace (01/01/2011 - Giornata mondiale della pace)
(vai al testo)

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Il grande campo della libertà di Dio: la maternità verginale di Maria, la Theotokos (30/12/2017)
  Il Nome per eccellenza: Dio salva (30/12/2016)
  Alimentati dalla benedizione di Dio (30/12/2015)
  La Vergine Madre (30/12/2013)
  Madre dell'unica persona del Verbo di Dio, dono per il mondo (31/12/2012)
  Madre di Dio (30/12/2011)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2019)
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2018)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Luigi Vari (VP 11.2015)
  di Luigi Vari (VP 11.2014)
  di Giovanni Cavagnoli (VP 11.2013)
  di Marinella Perroni (VP 11.2012)
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  di Claudio Arletti (VP 11.2009)
  di Claudio Arletti (VP 11.2008)
  di Enzo Bianchi (A)
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  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano



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