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sabato 29 dicembre 2018

L'amore, motivo di gioia per tutti


"Rilettura", alla fine del mese, della Parola di Vita di dicembre.

«Siate sempre lieti nel Signore» (Fil 4,4).

La gioia è il dono che il cristianesimo ha fatto al mondo. Tutto il nostro essere è fatto di gioia. Non si può trovare uno che non voglia essere felice. Ma di quale gioia si parla? Non certo di quella del mondo, fugace, euforica, illusoria. Ma di quella promessa da Gesù, frutto del suo infinito amore, della sua totale donazione, già distillata dal suo immenso dolore: gioia per la nostra redenzione.
C'è una gioia che nasce dal dare. Infatti, "c'è più gioia nel dare che nel ricevere". Ed è sempre attuale quando metto la mia vita a disposizione in ogni piccolo o grande gesto: aprire il nostro cuore e dare il nostro tempo, la nostra amicizia e solidarietà, la nostra prontezza nel servire, la nostra consolazione a chi soffre.
La nostra identità si caratterizza per un sovrappiù di amore, in forza del quale non si fa il bene per ricevere il contraccambio, ma lo si fa gratuitamente.
Il nostro vivere proiettati verso gli altri, trasmette fiducia e speranza.
Non sono, infatti, gli slogan o le frasi ad effetto che trasmettono fiducia alle persone. Ciò che trasmette fiducia è la vita trasparente e coerente di chi testimonia sempre la verità. È vedere qualcuno che crede nell'amore e lo testimonia. Per cui, là dove uno cade, un altro è pronto a rialzarlo; quando a uno viene meno il coraggio, chi gli è accanto diventa per lui un raggio di speranza. Guadandoci intorno, non troviamo spesso motivi di serenità… Di fronte alle preoccupazioni della vita è un grande impegno non lasciarsi scoraggiare, sopraffare, chiuderci in noi stessi. E san Paolo invita anche noi: Siate sempre lieti nel Signore.
Siamo chiamati a sperimentare la gioia di ricominciare, di ricominciare sempre, nonostante tutto. L'importante non è riuscire ad amare, ma è voler sempre amare, nonostante i nostri limiti. Importante è ricominciare sempre. C'è un ricominciare dopo un fallimento. Con esso arriva l'esperienza dell'errore; e ricominciare porta con sé la gioia della consapevolezza di poter riprovare sempre. E c'è un ricominciare che viene dopo la conclusione di una cosa o di una perdita dolorosa o di una malattia. Questo ricominciare porta la gioia del "nuovo", della consapevolezza che inizia una nuova fase della vita, con il coraggio e con la gioia che lo Spirito Santo, che abita in noi, fa nuove tutte le cose.
Se il nostro animo è nella gioia, accogliamo il fratello con cordialità. Cordialità gentilezza sono segni di accoglienza, espressione di un amore che diventa segno di fraternità. Ognuno di noi deve amare con tutto se stesso, non può amare a metà, né senza cuore. Gesù vuole un amore che "muove a compassione".
Ad ogni esperienza ben riuscita rimane la certezza che vale sempre la pena di amare, di essere cordiali e gentili. Coloro che distribuiscono cordialità ricevono cordialità. Infatti, dalla gioia che viene dal Signore nasce la capacità di accogliere gli altri con cordialità, la disponibilità ad avere tempo da dedicare a chi abbiamo intorno. Anzi, c'è più gioia nel dare che nel ricevere.
In effetti, ogni fratello è un'occasione per amare. È riconoscere la presenza di Gesù in ogni persona che incontro. Prendere questo impegno mi porta a non perdere nessuna occasione per amare. Niente può essere di impedimento (l'aspetto, l'etnia, il livello sociale…) perché possa vivere l'amore del prossimo, perché possa dirigere il mio amore a Gesù. Lui accoglie come fatto a sé ogni mio gesto verso le persone che incontro. Ognuno è un'occasione unica per amare.
Ora, amare il prossimo come noi stessi, motivo di gioia per il prossimo e per noi stessi: condividere col prossimo le sue pene e le sue gioie e viceversa; dargli l'attenzione di cui ha bisogno; essere presenti nelle occasioni importanti della sua vita; essere attenti ai suoi bisogni. Agendo così, siamo motivo di gioia per gli altri e per noi stessi. È Gesù infatti la sorgente della vera gioia, perché dà senso alla nostra vita, ci guida con la sua luce, ci libera da ogni timore, ci dà forza per superare tutte le difficoltà, tentazioni e prove che possiamo incontrare.
In una parola, essere messaggeri di gioia. La gioia deve essere la prima cosa che doniamo alle persone; una gioia vera, non un'euforia senza senso che può anche disturbare. Chi ama è messaggero di gioia perché essa è radicata nel suo cuore. Quanto più profonda è la radice, tanto più grande sarà l'albero che accoglie tutti alla sua ombra. Infatti, la gioia del cristiano non è semplice ottimismo, o la sicurezza del benessere materiale, o l'allegria di chi è giovane e in buona salute. È piuttosto frutto dell'incontro personale con Dio nel profondo del cuore.

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