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venerdì 21 dicembre 2018

Beato chi crede al compimento della Parola


4a domenica di Avvento (C)
Michea 5,1-4a • Salmo 79 • Ebrei 10,5-10 • Luca 1,39-45
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Il Vangelo ci regala la "gara" di due persone a mettere in risalto ognuna la "bellezza" dell'altra: e la bellezza di ciascuno è il disegno di Dio che si va compiendo! Un disegno che si realizza in una storia apparentemente "insignificante": due donne attendono un bambino e sono felici.

Maria salutò Elisabetta
Il saluto è "shalom" (= "pace"): indica l'insieme dei beni che Dio ha promesso al suo popolo e che si concretizzano con la venuta del Messia. Sulla bocca di Maria la parola pace è l'annuncio che nella storia del popolo è entrato il Messia atteso e con Lui ha inizio il regno di pace di cui hanno parlato i profeti. Un regno di pace che in Giovanni troverà un annunciatore e un testimone: il disegno di Dio comincia a manifestarsi in lui e Maria in qualche modo lo svela. Per questo "il bambino ha sussultato di gioia".
Maria non tiene per sé la gioia dell'annuncio, lo comunica: e questo trasforma l'altro, lo rende consapevole del posto che ha nel piano di Dio.

Benedetta tu fra le donne
Elisabetta ricambia il "saluto" e anche lei, in certo modo, rende consapevole Maria di ciò che Dio sta compiendo in lei. Le parole sono riprese dall'AT, parole rivolte a Giaele e Giuditta, donne che erano riuscite a liberare il popolo dall'oppressore. Maria appartiene alla categoria degli strumenti "deboli", ma fedeli, con i quali Dio compie le sue opere di salvezza: "egli libererà il suo popolo dai suoi peccati".
"A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?": è un'altra frase dell'AT, parole pronunciate da Davide quando viene trasportata a Gerusalemme l'arca dell'alleanza. L'arca viene ricevuta con "danze", "grida di gioia", "canti di festa". Entrando nella casa di Zaccaria, Maria fa "sussultare di gioia" il piccolo Giovanni (che rappresenta il popolo dell'AT).
È ancora il riconoscimento di Elisabetta per ciò che Maria è e porta: "nuova arca dell'alleanza", che, dovunque arriva, opera un'esplosione di gioia: il Battista, Elisabetta, i pastori, Simeone…
È la gioia che caratterizza i tempi messianici, che dovrebbe quindi caratterizzare i "nostri" tempi! Chi accoglie il Messia e il suo annuncio (l'eu-anghelion) non può non spalancare e far spalancare le porte alla vera "gioia".

Beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto
Da notare: non solo alle "parole di Dio", ma al loro "compimento". E non solo le parole scritte, ma quelle che Dio dice a me! La parola scritta, ascoltata e vissuta, porta a scoprire la "parola" con cui Dio mi parla ogni giorno. Maria coltiva la certezza che, al di là delle apparenze contrarie, la Parola ha la "potenza" di compiersi.
La beatitudine è formulata in terza persona: non riservata a Maria, ma estesa a tutti coloro che si "fidano" di un Dio che è Padre. La fede, di cui Maria è "icona", può anche passare attraverso visioni, dimostrazioni, verifiche, ma ha il suo punto di partenza e il suo fondamento nell'ascolto della Parola e si manifesta nell'adesione incondizionata a questa Parola.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? (Lc 1,43)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
  Benedetta tu fra le donne (Lc 1,42) - (20/12/2015)
(vai al testo…)
 Beata colei che ha creduto (Lc 3,45) - (23/12/2012)
(vai al testo…)
 Ha guardato alla bassezza della sua serva (Lc 1,48) - (18/12/2009)
(vai al post "Il modello del nostro servizio")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Natale, noi tutti portatori di Dio (18/12/2015)
  Lì, dove fiorisce la gioia (21/12/2012)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 11.2018)
  di Luigi Vari (VP 10.2015)
  di Marinella Perroni (VP 10.2012)
  di Claudio Arletti (VP 10.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Illustrazione di Bernardette Lopez)

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