Ed eccoci alla fine di questo anno, dove l'esperienza del tempo lascia la sua impronta nel nostro cuore, una impronta sicuramente luminosa e l'esperienza sempre viva della misericordia del Padre: sempre, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore... Rassicurante "presenza" del suo amore, che non ha limiti.
Nella liturgia di oggi Giovanni ci ricorda il dono ricevuto dell'«unzione del Santo» e la corrispondente responsabilità della fedeltà.
«Figlioli, è giunta l'ultima ora. Come avete sentito dire che l'anticristo deve venire, di fatto molti anticristi sono già venuti. Da questo conosciamo che è l'ultima ora.
Sono usciti da noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; sono usciti perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri.
Ora voi avete ricevuto l'unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità» (1Gv 2,18-21).
Ed il vangelo: «[…] Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. […] Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia» (Gv 1,9-14.16).
Il Verbo incarnato, con il suo ingresso nel tempo, nella nostra storia, ci propone un itinerario di amore e di riconciliazione, illuminando e riscattando l'umanità intera, affinché trovi la strada del dialogo, dell'accoglienza, del rispetto, della fratenità…, dell'amore.
In questa prospettiva il tempo acquista il suo vero significato, dando senso al passato al presente, al futuro.
Nella certezza che passato, presente e futuro, in Dio, sono realtà "presenti", l'augurio per tutti, di poter "dimorare" nel cuore di Dio.
(La Spada di Orione "M42", immagine di Mauro Zorzenon, ripresa dal Monte Matajur - 7 dicembre 2004)
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