Ieri, 8 dicembre, in Piazza di Spagna, Papa Francesco, ha reso omaggio alla Vergine nella solennità dell'Immacolata Concezione.
Nella preghiera alla Vergine, Francesco ricorda tutti, non dimentica nessuno e continua a ringraziare la Madonna per la Sua «presenza materna, tenera e forte» e le chiede di aiutare Roma a «sviluppare gli "anticorpi" contro «alcuni virus dei nostri tempi»: «l'indifferenza», «la maleducazione civica che disprezza il bene comune»; «la paura del diverso e dello straniero»; «il conformismo»; «l'ipocrisia»; «la rassegnazione al degrado ambientale ed etico; lo sfruttamento di tanti uomini e donne».
Una "diaconia" concreta per Roma, come peraltro per tutte le città: rendere vivibile la convivenza umana, nel rispetto profondo di ogni persona.
Madre Immacolata,
per la quinta volta vengo ai tuoi piedi come Vescovo di Roma,
a renderti omaggio a nome di tutti gli abitanti di questa città.
Vogliamo ringraziarti per la costante premura
con cui accompagni il nostro cammino,
il cammino delle famiglie, delle parrocchie, delle comunità religiose;
il cammino di quanti ogni giorno, a volte con fatica,
attraversano Roma per andare al lavoro;
dei malati, degli anziani, di tutti i poveri,
di tante persone immigrate qui da terre di guerra e di fame.
Grazie perché, appena rivolgiamo a te un pensiero
o uno sguardo o un'Ave Maria fugace,
sempre sentiamo la tua presenza materna, tenera e forte.
O Madre, aiuta questa città a sviluppare gli "anticorpi"
contro alcuni virus dei nostri tempi:
l'indifferenza, che dice: "Non mi riguarda";
la maleducazione civica che disprezza il bene comune;
la paura del diverso e dello straniero;
il conformismo travestito da trasgressione;
l'ipocrisia di accusare gli altri, mentre si fanno le stesse cose;
la rassegnazione al degrado ambientale ed etico;
lo sfruttamento di tanti uomini e donne.
Aiutaci a respingere questi e altri virus
con gli anticorpi che vengono del Vangelo.
Fa' che prendiamo la buona abitudine
di leggere ogni giorno un passo del Vangelo
e, sul tuo esempio, di custodire nel cuore la Parola,
perché, come un buon seme, porti frutto nella nostra vita.
Vergine Immacolata,
175 anni fa, a poca distanza da qui,
nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte,
hai toccato il cuore di Alfonso Ratisbonne, che in quel momento
da ateo e nemico della Chiesa divenne cristiano.
A lui ti mostrasti come Madre di grazia e di misericordia.
Concedi anche a noi, specialmente nella prova e nella tentazione,
di fissare lo sguardo sulle tue mani aperte,
che lasciano scendere sulla terra le grazie del Signore,
e di spogliarci di ogni orgogliosa arroganza,
per riconoscerci come veramente siamo:
piccoli e poveri peccatori, ma sempre tuoi figli.
E così di mettere la mano nella tua
per lasciarci ricondurre a Gesù, nostro fratello e salvatore,
e al Padre celeste, che non si stanca mai di aspettarci
e di perdonarci quando ritorniamo a Lui.
Grazie, o Madre, perché sempre ci ascolti!
Benedici la Chiesa che è a Roma,
benedici questa Città e il mondo intero.
Amen.
Nessun commento:
Posta un commento