Natale del Signore (C)
Appunti per l'omelia
Il Natale del Signore è un evento di luce; luce che esplode nella notte e, squarciando le tenebre, la illumina a giorno. Ha illuminato il buio in cui avanza a tentoni colui che ha smarrito la via; il buio di chi non capisce il senso della sua vita ed è portato a dubitare di Dio; il buio di chi si sente prigioniero delle proprie paure, del proprio egoismo, del proprio peccato; il buio di chi non riesce più a sperare ed ha il nulla davanti a sé.
Ed ancora, il Natale del Signore è un evento di gioia: «Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia» (Is 9,2).
Luce e gioia che sono legate ad un bambino, che sono un bambino!
Così, i temi della luce, della gioia, del bambino ritornano anche nel racconto evangelico che l'evangelista Luca ci fa della nascita di Gesù: «La gloria del Signore li avvolse [i pastori] di luce… Ecco, vi annuncio una grande gioia… Oggi è nato per voi un Salvatore» (Lc 2,9.10.11).
Sì, anche noi abbiamo bisogno di ricevere una notizia come questa: ci è donata la salvezza, gratuitamente, per puro amore. Salvezza che non consiste nella soluzione di problemi che angustiano la nostra vita quotidiana, ma in definitiva non essenziali. È una salvezza che consiste nella soluzione del problema che è ciascuno di noi, con gli interrogativi inquietanti che ci portiamo dentro sul senso della vita, del nostro destino, della nostra identità.
«Io vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi il Salvatore». Basta che io lo riconosca e lo accolga! Allora questa "grande gioia" diventa la mia esperienza quotidiana. Accoglierlo, che significa mettere da parte la mia logica, il mio buon senso, ed accettare la logica di Dio: la salvezza è un Bambino! È lo scandalo di Dio. È lo stile di Dio. Eppure questo Bambino è tutto, è Dio! In questo Bambino si manifesta la "gloria" di Dio, la sua pienezza traboccante di vita e di misericordia; e mai nulla e nessuno ha mai glorificato Dio come questa nascita. Da essa ci viene donata la Pace, che è la perfetta comunione con Dio e tra di noi; pace per gli uomini avvolti dall'infinito amore del Signore, «per gli uomini che Egli ama».
Questo Bambino, forma sublime dell'amore di Dio, è il modo di manifestarsi di Dio. Egli si manifesta in una creatura la più fragile, bisognosa di tutto e di tutti ed in balìa di tutti. Ma è anche la più dolce. È difficile resistere al fascino che emana dal volto di un bimbo. E se ogni bimbo è dono di Dio, questo lo è in modo unico e superlativo. Così, ognuno può contemplare con lo sguardo della fede il Padre mentre, in uno slancio incontenibile di tenerezza e di gioia, gli viene donato personalmente Gesù, donato attraverso Maria.
È un grande dono poter condividere lo stupore riconoscente e gioioso di questa giovane mamma. Stupore per un amore così inatteso e imprevedibile da parte di Dio. Stupore che porta Dio a nascondersi dietro il volto di un bambino, a rivelarsi nel volto di un bambino. È il mistero dell'umiltà di Dio!
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non temete: vi annuncio una grande gioia (Lc 2,10)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)
Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Claudio Arletti (messa della notte - VP 2009)
• di Claudio Arletti (messa del giorno - VP 2009)
• di Enzo Bianchi
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