Siamo ai primi giorni di questo nuovo Avvento. Un anno liturgico si è concluso, accompagnati dal Vangelo di Marco, dove abbiamo potuto accostarci sempre più alla persona di Gesù e vederlo tutto proteso verso i poveri, gli ammalati, gli esclusi. E vederli guariti e riscattati. Iniziando il nuovo anno della Chiesa, dove mediteremo il Vangelo di Luca ed incontreremo le parabole della misericordia, mi sento richiamare all'essenziale della mia vocazione, ad approfondire sempre più il mio "essere per gli altri", in una diaconia che esprima, prima ancora le cose da fare o le opere da compiere, il modo di essere di Dio, che è amore, sull'esempio di Gesù. Un amore che faccia incontrare Dio, che mi porti all'unione con Lui.
Essere continuamente proiettato fuori, a contatto con tante persone, sul lavoro, nel servizio al prossimo… e desiderare sempre più l'intimità col Signore.
Ed è Gesù, che è maestro, a farmi sperimentare che proprio il mio prossimo, proprio lui che un tempo poteva essere visto come un ostacolo all'unione con Dio, diventa un'apertura, una porta per aprire un varco ed incontralo.
Certo, solo l'amore, quello che ha in Dio la sua radice, può operare il miracolo di non lasciarmi influenzare da tutto quel negativo che incontro nel mio stare con gli altri e non perdere la pace. È una ginnastica continua. È amare ogni persona che incontro, una ad una, tutta la giornata, con quell'arte di amare che è divina, perché possibile solo con l'amore infuso nel cuore dallo Spirito Santo.
Alla fin della giornata, nel momento di raccogliermi interiormente, posso sperimentare ed avvertire in fondo al cuore la presenza di Dio. E ringraziarlo con tutto me stesso, perché Egli è venuto in noi, perché noi siamo andati a Lui nei fratelli.
Il fratello, amato così, è veramente una "via" speciale per arrivare a Dio ed entrare nel suo Cuore.
Via nuova, moderna, che non mi costringe ad isolarmi per incontrare Dio, ma diventa una particolare strada per arrivare a Lui. È proprio vero, come ebbe a dire Giovanni Paolo II, che la via della Chiesa oggi è l'uomo.
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