Mi ripeto ogni giorno che l'«essere per gli altri» è una priorità nella nostra vita. Nel prendere sempre più coscienza che l'animazione al servizio nella comunità ha il suo fondamento nella carità che porta all'unità, cioè in un amore che ha la sua origine nell'Amore trinitario, nell'uni-trinità di Dio, mi sono sembrate quanto mai attuali le parole di san Bernardo, di cui oggi facciamo memoria, che ci riportano all'amore puro, disinteressato, all'amore che ci "indìa", al "non-essere per essere".
Ne riporto uno stralcio tratto dai "Discorsi sul Cantico dei Cantici".
L'amore è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé. L'amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all'infuori di sé. Il suo vantaggio sta nell'esistere. Amo perché amo, amo per amare.
Grande cosa è l'amore se si rifà al suo principio, se ricondotto alla sua origine, se riportato alla sua sorgente. Di là sempre prende alimento per continuare a scorrere.
L'amore è il solo tra tutti i moti dell'anima, tra i sentimenti e gli affetti, con cui la creatura possa corrispondere al Creatore, anche se non alla pari; l'unico con il quale possa contraccambiare il prossimo e, in questo caso, certo alla pari.
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