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venerdì 8 novembre 2019

Figli di un Dio vivente


32a domenica del Tempo ordinario (C)
2 Maccabei 7,1-2.9-14 • Salmo 16 • 2 Tessalonicesi 2,6-3,5 • Luca 20,27-38
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

… sono figli della risurrezione …
C'erano risposte diverse, al tempo di Gesù, riguardo la risurrezione dei morti:
i farisei credevano ed erano convinti che le gioie di questa vita venissero accresciute a dismisura nell'altra vita; in cielo non ci sono la fame, le malattie, le disgrazie…;
i sadducei sostenevano che nella Torah (gli unici libri che riconoscevano sacri) non ci fosse alcun accenno a questo argomento. Per questo si dichiaravano scettici (avevano talmente tanti soldi che il "paradiso" potevano già goderselo su questa terra!).
Che cosa risponde Gesù? «I figli di questo mondo prendono moglie … ma quelli giudicati degni della vita sono uguali agli angeli». Gesù non predica un risveglio dal sepolcro per riprendere la vita di prima: non avrebbe alcun senso morire, per poi riprendere lo stesso corpo. La persona umana mantiene la propria identità, in una condizione totalmente nuova. Non esistono due vite, la presente e la futura, ma un'unica vita che continua in forma completamente diversa.
La morte, intesa come annientamento della persona, non esiste; è stata distrutta dalla morte-risurrezione di Cristo.
Come sarà la vita con il Padre, il Verbo, lo Spirito?
Va evitato il rischio di proiettare nell'aldilà ciò che di positivo sperimentiamo nel cammino storico, moltiplicato all'infinito. Anche dietro a certe affermazioni, a certe preghiere di molti cristiani, si nasconde un'immagine di risurrezione simile a quella dei farisei.
Qualche mistico moderno si azzarda a descrivere l'aldilà dicendo che «noi in Cielo saremo Parola di Dio e nell'unità fra le nostre anime sarà l'armonia del Cantico nuovo che è il Vangelo formato dal Corpo Mistico di Cristo».

Dio non è Dio dei morti ma dei vivi
Come si può immaginare un Dio che crea gli uomini, stabilisce un'alleanza con loro, fa tante promesse, li difende dai loro avversari, si considera loro amico e poi un giorno li abbandona, lascia che scompaiano nella polvere, che ritornino nel nulla? Se Egli si comportasse in questo modo sarebbe autore di progetti di morte. Egli invece – dice Gesù – "non è il Dio dei morti ma dei vivi" perché da Lui tutti ricevono la vita. Egli è "l'amante della vita" (Sap 11,26), "non ha creato la morte e non gode la rovina dei viventi" (Sap 1,13).
Quante cose succedono nel corso dell'esistenza: nasciamo, cresciamo, ci innamoriamo, formiamo una famiglia, educhiamo dei figli; proviamo gioie e dolori, coltiviamo sogni e speranze… Poi un giorno tutto sembra concludersi nel nulla della morte, s'interrompono i dialoghi d'amore, gli affetti, i rapporti con le persone care. Davvero Dio ha creato l'uomo per un destino così crudele? Che cosa c'è rimasto di Abramo, Isacco e Giacobbe, soltanto il loro nome?
«La speranza cristiana - affermava Tertulliano - è la risurrezione dei morti; tutto ciò che noi siamo, lo siamo in quanto crediamo nella risurrezione».
E questo dà un volto nuovo ai rapporti tra noi: in Paradiso ci guarderemo tutti come "figli" e "figlie" dello stesso Padre, perché tutti creati ad immagine del Figlio, "per mezzo del quale tutto è stato creato". Per questo possiamo dire "come in cielo così in terra".

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Dio non è dei morti, ma dei viventi (Lc 20,38)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Tutti vivono per lui (cf Lc 20,38) - (06/11/2016)
(vai al testo)
 Dio non è dei morti, ma dei viventi (Lc 20,38) - (10/11/2013)
( vai al testo…)
 Dio non è dei morti, ma dei viventi (Lc 20,38) - (05/11/2010)
(vai al post "Dio dei vivi")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  È l'amore che vince la morte (04/11/2016)
  Figli della risurrezione (08/11/2013)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 10.2019)
  di Cettina Militello (VP 9.2016)
  di Marinella Perroni (VP 9.2013)
  di Claudio Arletti (VP 9.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione di Bernadette Lopez)

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